Barbara Acquaviti per “il Messaggero”
Il punto è che in questi mesi difficili per il futuro politico dei pentastellati, qualche eletto ha creduto bene di cercarsi un impiego alternativo se dovesse finir male. E chi meglio di un deputato potrebbe puntare a lavorare proprio alla Camera? La risposta, per ragioni di privacy, la sanno soltanto i professori universitari e i funzionari che fanno parte della commissione giudicatrice.
E, poi, il presidente Roberto Fico che ne è a capo. La domanda l' ha sollevata il questore di Fratelli d' Italia, Edmondo Cirielli: è vero che tra i circa 15 mila candidati al concorso per 30 posti da consigliere parlamentare bandito dalla Camera - in programma a gennaio - ci sono anche dei deputati?
L' interrogativo è contenuto in una lettera inviata da Cirielli al numero uno di Montecitorio lo scorso 11 dicembre e alla quale - spiega - non ha finora ricevuto risposta. Né, almeno per ora, il presidente della Camera ha preso posizione adesso che la questione è diventata di dominio pubblico.
Lo stesso questore di Fratelli d' Italia ci tiene a precisare che non si tratta di un comportamento vietato né dalla legge né dal bando. Ma ne fa una questione di opportunità e di trasparenza. Anche perché - scrive nella lettera - lo stesso Fico è stato eletto da deputati in carica e in quanto presidente della commissione esaminatrice potrebbe ritrovarsi a giudicare deputati della sua stessa forza politica o comunque parlamentari con cui quotidianamente ha rapporti istituzionali.
RUMORS
Il fatto, però, è che i rumors di cui sopra dicono anche un' altra cosa: e cioè che i parlamentari iscritti al concorso sarebbero appunto tutti grillini. Impossibile sapere quanti siano, ma qualche nome circola. Uno di questi è quello di Gianfranco Di Sarno, laurea in giurisprudenza, nato a Caserta, eletto in Campania nel collegio uninominale.
L' interessato non nega e non conferma, ma dà una sua personale (e incredibile) versione dei fatti. «Ho un' amica con cui spesso partecipo ai bandi e magari mi ha iscritto lei. Ma non mi presenterò. Molto spesso mi iscrive a concorsi a cui non partecipo perché sono impegnativi e non ho tempo di prepararmi. Non so se mi ha iscritto a questo.
Quando la vedo glielo chiedo». Il deputato ammette che c' è anche un problema di opportunità. «Essendo un bando parlamentare ritengo giusto non partecipare comunque. Ma ad ogni modo non ce l' ho con la mia amica perché sicuramente lo ha fatto in buona fede».
Che si tratti o meno di iscrizioni a loro insaputa, per Cirielli il problema resta ed ha intenzione di sollevarlo anche nel prossimo ufficio di presidenza - previsto per lunedì - anche perché a breve sarà bandito anche un concorso per assistenti parlamentari.
Per il questore di FdI si dovrebbe introdurre una norma apposita per escludere i parlamentari da questa selezione e nei concorsi futuri. A suo giudizio l' autodichia di Montecitorio lo consentirebbe. «Chiederò una votazione su questo», annuncia. C' è chi, tuttavia, ritiene che sarebbe incostituzionale. Finora il problema non si era mai posto perché questo tipo di candidature non si erano mai verificate. «Di solito - spiega un collega - al massimo è successo il contrario, abbiamo visto funzionari diventare deputati o entrare al governo». «È vergognoso, nemmeno nella prima Repubblica avevo mai visto una cosa del genere», sottolinea Cirielli. La prova selettiva del concorso per 30 posti da consigliere parlamentare si terrà presso la Fiera di Roma il 21, 22 e 23 gennaio 2020: la banca dati per la prova sarà pubblicata a partire dal 30 dicembre 2019.