mattarella napolitano cartabia

CHI HA “CREATO” MARTA CARTABIA? COME MAI, PUR NON AVENDO MAI MESSO PIEDE IN TRIBUNALE LA “PRIMA DELLA CLASSE DI COMUNIONE E LIBERAZIONE” E' DIVENTATA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA? COME MAI, A SOLI 48 ANNI, VIENE NOMINATA DA NAPOLITANO ALLA CORTE COSTITUZIONALE? COME MAI VANTA UN SOLIDO RAPPORTO CON SERGIO MATTARELLA AL PUNTO CHE, DAL 2018, IL SUO NOME VIENE EVOCATO TRA I PRIMI PER IL QUIRINALE O UN GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE? CHISSÀ PERCHÉ, TRA I SUOI NUMEROSISSIMI INCARICHI ACCADEMICI E ISTITUZIONALI VANTATI NEL SUO CURRICULUM, LA VARESOTTA HA SBIANCHETTATO IL NOME DI ANTONIO BALDASSARRE? - LA RETE DI POTERE DEGLI "EREDI PRODIGIO": GIULIO NAPOLITANO E BERNARDO MATTARELLA

marta cartabia

DAGOREPORT

“Cartabia? Autentica nostra risorsa”. Così, intervistato oggi da “Repubblica”, Giorgio Vittadini, uno dei leader di Comunione e Liberazione nonché regista, appena sei mesi fa, del discorso di apertura di Mario Draghi Meeting di Rimini, si “appropria” del neo ministro della Giustizia.

 

Racconta linkiesta.it: “Di lei si sa poco, ma la sua appartenenza a Comunione e Liberazione non è un mistero. Amica di Julian Carron, presidente del movimento ecclesiale, partecipa alle assemblee dei responsabili. Ogni estate fa tappa al Meeting di Rimini, qui ha incontrato pure Mario Draghi.

marta cartabia sergio mattarella

 

A Roma, invece, poca vita mondana. Piuttosto jogging e messe. «Non ha mai frequentato i salotti, Marta riassume in sé l’efficienza varesotta», spiega chi la conosce bene. La si vede più facilmente a scuola di comunità, appuntamento settimanale ciellino dove don Eugenio Nembrini, responsabile romano di CL, la saluta come «la prima della classe»”.

 

napolitano cartabia

Aggiunge Fabrizio D’Esposito sul “Fatto quotidiano” di oggi: “Il marito di Cartabia, Giovanni Maria Grava, è stato tesoriere di Cl e lei stessa collaborava con il Sussidiario.net, quotidiano ciellino, con editoriali contro il fine vita e il matrimonio tra omosessuali. Da quando però sulla giurista si è allungata la stima di due capi dello Stato, prima Napolitano, indi Mattarella, è come se lei volesse accantonare o sbianchettare il suo passato di cattolica conservatrice”.

 

napolitano cartabia

Intanto, a proposito di sbianchettamenti, non si per quale motivo, tra i suoi numerosissimi incarichi accademici, istituzionali e scientifici, la varesotta Cartabia evita di precisare nel suo curriculum il lungo rapporto con Antonio Baldassarre. Dall’Ansa del 2 settembre 2011 veniamo a sapere: “Dal 1993 al 1996, anni in cui farà la ricercatrice a Milano prima di diventare professore associato di istituzioni di diritto pubblico alla facoltà di Economia dell'Università di Verona, sarà assistente di studio alla Corte Costituzionale dell'allora giudice Baldassarre”.

ANTONIO BALDASSARRE

 

A dispetto di quanto afferma Vittadini, non è solo Comunione e Liberazione che fa da trampolino di lancio del neo-ministro che deve riformare la giustizia. Un ruolo decisivo lo svolgono il figlio del presidente, Bernardo Mattarella, e il figlio del presidente emerito, Giulio Napolitano.

 

Correva l’agosto del 2011 quando Giorgio Napolitano atterrò al Meeting di Rimini scortato dal figlio Giulio. L’allora presidente della Repubblica doveva nominare una donna alla Corte Costituzionale in sostituzione della giudice Maria Rita Saulle e Giulio gli suggerisce la ciellina Marta Cartabia. E Re Giorgio la incontrò in un dibattito pubblico al Meeting.

 

giorgio vittadini

Un mese dopo il Meeting, il 13 settembre 2011, l’ambiziosissima assistente di Antonio Baldassarre venne nominata da Giorgio Napolitano alla Corte Costituzionale: è la terza donna dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle ed è una dei giudici costituzionali più giovani della storia della Consulta: ha solo 48 anni.

 

‘’Di lei ha grande stima anche l'attuale capo dello Stato Sergio Mattarella: i due condividono l'esperienza di giudici costituzionali per alcuni anni, in cui sono anche vicini di casa, nella foresteria della Consulta. Anni fatti anche di qualche cena insieme in un ristorante romano, "un po’ come studenti fuorisede", come racconterà poi lei stessa in un'intervista” (da Repubblica).

 

CARTABIA

La durata del mandato di Marta Cartabia alla Corte Costituzionale è appena di 9 mesi e 2 giorni: dall’11 dicembre 2019 al 13 settembre 2020. Tipo nomina da parte del Presidente della Repubblica.

 

Nel 2009 Marta Cartabia ha cofondato la prima rivista italiana di diritto pubblico in lingua inglese, l'’’Italian Journal of Public Law’’ che codirige dalla fondazione. In questo giornale scrivono anche Giulio Napolitano e Bernardo Mattarella entrambi allievi del Prof. Sabino Cassese, giudice alla Corte Costituzionale negli anni in cui Cartabia fu nominata da Re Giorgio. Ovviamente anche il nome di Cassese brilla tra gli advisors della rivista.

SABINO CASSESE

 

Ma per avere un quadro completo della rete di potere che ha “creato” Marta Cartabia l’articolo del 2015 che segue è molto interessante…

 

EREDI PRODIGIO – LA RETE DI POTERE DI GIULIO NAPOLITANO E BERNARDO MATTARELLA. IL SODALIZIO DI FERRO CON L’AVVOCATO ANDREA ZOPPINI ED ENRICO LETTA

Paolo Bracalini per “il Giornale” – 9 febbraio 2015

GIULIO E GIORGIO NAPOLITANO FOTO LA PRESSE

 

È «il principe ereditario», e per discendenza diretta, nella Roma dei salotti e delle corti, si ereditano anche potere, status, relazioni. Poteva non essere brillante la carriera di Giulio Napolitano, figlio del più duraturo (nove anni) presidente della Repubblica italiano, già presidente della Camera e già ministro dell'Interno?

 

Il cognome, diciamo, può aiutare. Spesso, però, può essere ingombrante, un ostacolo per chi sceglie, come ha fatto Napolitano jr, strade diverse da quelle paterne, non la politica ma la giurisprudenza, l'accademia. Bisogna dire che, nonostante l'ingombro del cognome, Giulio Napolitano se l'è cavata benissimo.

Andrea Zoppini

 

Napolitano Giulio

Anche se i soliti invidiosi mettono bocca pure su questo. Perché l'università dove Giulio Napolitano è ordinario di Diritto pubblico, l'ateneo Roma Tre, è anche nota come «l'università dei Ds», e perché lo storico rettore Guido Fabiani è cognato di Giorgio Napolitano, avendo sposato la sorella della moglie Clio. Dunque, lo zio di Giulio Napolitano, brillante docente dell'ateneo.

 

Collega, tra l'altro, di sua cugina, Anna Fabiani, figlia del rettore (nel frattempo diventato assessore della giunta Pd della Regione Lazio). E allora? Se uno è bravo non va preso solo per il cognome che porta? «Ha fatto parte di varie commissioni di studio e di indagine presso ministeri ed enti pubblici» riassumono le biografie.

 

ENRICO LETTA E GIORGIO NAPOLITANO

Incarichi importanti fin da subito, come quando nel 2003, poco più che trentenne, diventa consulente legale della giunta comunale di Roma, guidata da Walter Veltroni. In effetti non può distrarsi un attimo che lo nominano in qualche comitato, board, commissione.

 

Nel 2007 Nomisma, società di consulenza bolognese fondata da Romano Prodi, deve scegliere il nuovo comitato scientifico, chi chiama a farne parte? Napolitano jr, ma anche Filippo Andreatta, cioè Andreatta jr, economista e vicepresidente della fondazione Arel, quella di Enrico Letta.

marta cartabia luigi di maio

 

E proprio la fondazione lettiana fu galeotta per l'amore sbocciato tra Napolitano jr e l'attuale ministra Marianna Madia (ora renziana, ma all'epoca lettiana). Diverse le foto che li ritraggono insieme nella tribuna vip dell'Olimpico, per seguire la amata Lazio, o sulla spiaggia di Capalbio, ritrovo della sinistra potentona romana.

cartabia

 

«Con lui cominciai una storia sentimentale quando suo padre Giorgio era ancora solo un ex e illustre dirigente del Pci. Poi... beh, sono stata a cena, sul Colle, una sola volta» racconta, un po' infastidita della curiosità per una storia passata, la ministra Madia.

 

Che, per coincidenza astrale, ha finito con l'avere come capo del legislativo al suo ministero il figlio del successore di Napolitano al Colle, Bernardo Mattarella, cioè Mattarella jr. Ed entrambi, Napolitano Jr e Mattarella, siedono nel Comitato direttivo dell'Irpa. Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione, insieme a Sabino Cassese, amico di Napolitano senior. E così, tra i referenti del Master in diritto amministrativo dell'Università Sapienza, diretto da Mattarella jr, tra i docenti c'è proprio Napolitano jr. Un piccolo mondo.

ANDREA ZOPPINI GIULIO NAPOLITANO GIOVANNI BAZOLI ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTO

 

La vulgata è che Napolitano jr abbia l'influenza, nel nuovo assetto di poteri tutti di marca Pd, per promuovere anche carriere e nomine altrui. Sotto il governo Monti, chiamato dal padre Napolitano, arriva al governo l'amico e co-autore di numerosi volumi Andrea Zoppini, come sottosegretario alla Giustizia.

 

giorgio napolitano e sabino cassese

A Lavoro, come viceministro, Michel Martone, anche lui habitué, come Giulio, di VeDrò, il think tank di Enrico Letta. Poi nelle nomine delle partecipate del Tesoro, di cui è consulente, per molte, lo studio Zoppini. Fino addirittura - più leggenda che realtà – alla chiamata (sempre quirinalizia) a Palazzo Chigi proprio di Enrico Letta, con cui Napolitano jr ha grande consuetudine avendo fatto il suo consigliere giuridico per anni.

Andrea Zoppini

 

Realtà e non leggenda, invece, sono gli altri innumerevoli incarichi ricevuti da Napolitano jr. Specie nello sport, sua passione, ricambiata dalla passione dei vertici sportivi per la sua professionalità. Lo chiama il Coni, lo chiama la Federcalcio, lo chiamano a far parte della Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, poi della Commissione per la riforma della disciplina delle società sportive, poi di quella per «Roma 2020».

 

bernardo giorgio mattarella

Ma non solo sport, le consulenze gli spuntano da ogni dove. Nel 2009 viene nominato nel board di Telecom Italia, su indicazione dell'Agcom, l'autorità per le comunicazioni. Materia di cui si intende Napolitano jr, avendo scritto lui come consigliere giuridico, insieme a Zoppini (futuro sottosegretario di Monti), il disegno di legge di Enrico Letta sul riordino delle authority presentato due anni prima.

 

PS. E l'altro principe ereditario? Giovanni Napolitano è dirigente dell'Agcm, l'Authority della concorrenza, dove lavorano anche Anna Marra, figlia di Donato Marra segretario generale del Quirinale con Napolitano, e Giovanni Calabrò, figlio del presidente dell'Agcom.

Somiglianza Agnese Landini Marta Cartabia

 

Andrea Zoppini

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…