CHI HA PORTATO I VOTI A ‘GNAZIO? - SORGI: “SULLA BASE DELLA SUA ESPERIENZA, LA RUSSA SI ERA PROCURATO PRIMA DELLA VOTAZIONE UNA SERIE DI PROMESSE ‘A TITOLO PERSONALE’, TRA LE QUALI, SI VOCIFERA, QUALCUNA DI AZIONE, MESSA A DISPOSIZIONE DA RENZI DATO CHE CALENDA GIURA DI NON SAPERNE NULLA. ANCORA, C'ERA CHI GUARDAVA A CASINI, ANCHE SE OVVIAMENTE LUI NEGA. SIA COME SIA, LA COALIZIONE NON ESCE AFFATTO BENE E PER OTTENERE L'INCARICO, MELONI DOVRÀ DIMOSTRARE A MATTARELLA DI POTER CONTARE SU UNA SOLIDA MAGGIORANZA. CHE, AL MOMENTO, ANCORA NON SI VEDE”
Marcello Sorgi per “la Stampa”
La partita del Senato s' è conclusa con tre vincitori: La Russa, eletto anche senza i voti di Forza Italia, Meloni, sua super sponsor, Salvini, pronto a incassare la presidenza della Camera per uno dei suoi. E uno sconfitto, Berlusconi, che dopo aver promesso solo ieri mattina alla leader di Forza Italia che avrebbe sostenuto il candidato di Fratelli d'Italia, ha messo in libera uscita i suoi senatori, dichiarando che non sopportavano «veti».
Tradotto in termini essenziali vuol dire riproporre la questione di Ronzulli, stretta collaboratrice del Cav, per la quale era stato chiesto un posto importante nel futuro governo, che la candidata premier ha negato, annunciando che la vuole tener fuori dal prossimo esecutivo. Come ha fatto La Russa a farsi eleggere con un voto in più di quelli su cui poteva contare la coalizione?
silvio berlusconi licia ronzulli
Questa domanda per tutto il giorno ha aleggiato sulle prime sedute dei due rami del Parlamento, e soprattutto alla Camera, dove il Presidente, superate le votazioni che richiedono la maggioranza qualificata, dovrebbe essere eletto oggi. Innanzitutto, spiegavano gli ormai pochi senatori di lungo corso, non tutti gli esponenti di Forza Italia gli hanno rifiutato il voto: Berlusconi e Casellati, ad esempio, no.
Poi, prudentemente e sulla base della sua esperienza, La Russa si era procurato prima della votazione una serie di promesse «a titolo personale», tra le quali, si vocifera, qualcuna di Azione, messa a disposizione da Renzi dato che Calenda giura di non saperne nulla.
SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI MEME
Ancora, c'era chi guardava a Casini, anche se ovviamente lui nega. Sia come sia, la coalizione che nel giro di pochi giorni dovrebbe esprimere il nuovo governo non esce affatto bene da questo primo giro in cui avrebbe dovuto mostrare la sua compattezza. C'è ancora da sbrogliare la matassa di Montecitorio. E ci sono da cominciare le consultazioni: per ottenere l'incarico, Meloni dovrà dimostrare a Mattarella di poter contare su una solida maggioranza. Che, al momento, ancora non si vede.