giorgia meloni mario draghi

COME DAGO-ANTICIPATO, DRAGHI SI E’ ROTTO IL CAZZO DI PASSARE COME IL CAPRONE ESPIATORIO DEL DISASTRO DEL PNRR. E INFATTI E’ ARRIVATA LA TELEFONATA CON GIORGIA MELONI CHE A MARIOPIO HA SPIEGATO CHE NON E’ LUI IL BERSAGLIO DELL’ESECUTIVO MA L’UNIONE EUROPEA”- NON SEMBRA CHE LE SPIEGAZIONI DELLA PREMIER SUI RITARDI DEL PNRR ABBIANO CONVINTO GRANCHÉ DRAGHI. ALMENO SECONDO CHI LO CONOSCE BENE, COME BRUNO TABACCI: “SE MARIO DOVESSE SECCARSI DAVVERO NE VEDREMO DELLE BELLE” – LA SFERZATA DI GIAVAZZI IN TV E LE ACCUSE DEL MINISTRO FITTO

DAGO-ANTICIPAZIONE

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-quot-39-colpa-draghi-quot-39-tormentone-intonato-347964.htm

 

 

Estratto da open.online

DRAGHI MELONI

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha telefonato pochi giorni fa a Mario Draghi. Il tema del colloquio è stato il Pnrr. E il discorso è stato temporalmente precedente al comunicato di Palazzo Chigi sul Recovery Plan in cui il governo Meloni ha accusato il suo predecessore per alcuni dei ritardi del piano. La premier ha spiegato all’ex Bce che non è lui il bersaglio dell’esecutivo, ma l’Europa.

 

Che, secondo il suo punto di vista, è ostile ai sovranisti mentre era assai meno rigida con il governo precedente. Mentre non vuole concedere nulla su sbarchi e immigrazione. Non sono attacchi rivolti a te, ma un tentativo di far intendere all’Unione Europea che c’è bisogno di un atteggiamento meno rigido nei confronti del governo, è stato il senso della telefonata. Ma, scrive oggi Repubblica, a quanto pare l’ex banchiere non ci ha creduto più di tanto.

 

 

L’antefatto: l’invito in tv a Giavazzi

LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI

L’antefatto del colloquio tra Meloni e Draghi sta in un invito ricevuto dal professor Francesco Giavazzi. La trasmissione Rai Mezz’ora in più lo chiama per partecipare alla puntata del 26 marzo. Giavazzi è stato consigliere economico di Draghi a Palazzo Chigi. E sente proprio l’ex premier prima di accettare l’invito. Poi va in tv. E quando gli chiedono dell’Operazione Verità annunciata dall’esecutivo sul Recovery Plan è piuttosto caustico:

 

«Chi parla di ritardi sul Pnrr non sa come funziona». E si riferisce chiaramente ai ministri dell’attuale esecutivo e alla premier. Poi fa nomi e cognomi: «Non si potevano spendere 190 miliardi. Bisognava preparare l’assetto normativo. Ora bisogna essere pronti. E il ministro Fitto comincerà ad attuare le cose». Proprio quel ministro che ieri ha accusato il governo precedente per i progetti sugli stadi di Firenze e Venezia. Il messaggio è chiaro: noi abbiamo lasciato le cose in ordine. Voi prendetevi le vostre responsabilità. Ma anche la replica rischia di esserlo.

 

(...)

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI

 

Il ritardo e i rischi

Ma c’è anche altro. Ovvero la convinzione che la rata di giugno 2023 sia a rischio. Così come quella di dicembre. Si temono richiami. E anche difficoltà nel dare spiegazioni all’opinione pubblica. Dove sarà ben chiaro a tutti che se mancano i progetti e l’Europa ci toglie i soldi sarà difficile dare la colpa a Bruxelles. In più, non sembra che le spiegazioni di Meloni abbiano convinto granché Draghi. Almeno secondo chi lo conosce bene, come Bruno Tabacci: «Io so solo che Draghi ha lasciato i conti in ordine. Ha promosso una transizione leale e ordinata. E loro adesso lo tirano in ballo. Difficile che succeda, ma se Draghi dovesse seccarsi davvero ne vedremo delle belle».

 

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONIGiavazzi Draghigiorgia meloni mario draghi Giavazzi Draghigiorgia meloni mario draghiLA DRAGHETTA - BY EMAN RUSMARIO DRAGHI GIORGIA MELONI - BY EDOARDO BARALDI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…