giuseppe conte leonardo del vecchio

CONTE VUOLE METTERE LE MANI ANCHE SU BORSA ITALIANA E MEDIOBANCA - IL GOVERNO È PRONTO AD ALLARGARE IL GOLDEN POWER ANCHE ALLE OPERAZIONI CON SOGGETTI DELL'UNIONE EUROPEA, ANCHE QUANDO DOVESSERO ACQUISIRE ''UN'INFLUENZA NOTEVOLE'' E NON SOLO IL CONTROLLO, COME NEL CASO DI DEL VECCHIO - MA C'È L'OPPOSIZIONE DEL MINISTRO DEGLI AFFARI EUROPEI

R. Eco. per ''Il Messaggero''

Leonardo Del Vecchio

 

 

Il governo mette ancora mano alla disciplina del golden power per le attività finanziarie e questa volta la novità sembra tagliata a pennello per permettere all'esecutivo di dire la sua nella scalata di Leonardo Del Vecchio a Mediobanca. Nelle bozze del decreto Agosto, come ha scritto il quotidiano Mf che stanno circolando, infatti, si estenderebbe l'obbligo di notifica delle operazioni da parte di soggetti anche europei pure nel caso in cui esse comportino «l'esercizio di un'influenza notevole dell'acquirente sulla società la cui partecipazione è oggetto dell'acquisto» e non solo più all'acquisizione del controllo, come è oggi.

 

Con la modifica Palazzo Chigi, impensierito dai possibili riflessi dell'operazione sulle Generali, sarebbe chiamato in causa automaticamente per dare il suo placet e potrebbe anche acquisire elementi sulle intenzioni del patron di Essilux. Tuttavia - scrive ancora Mf - va registrato che nel governo non c'è unanimità di vedute sulla modifica prevista in bozza, che in particolare vedrebbe l'opposizione del responsabile degli Affari europei, Vincenzo Amendola.

 

Non è detto quindi che la previsione sia mantenuta nella versione finale del decreto, che potrebbe essere esaminato già nel Consiglio dei ministri nel corso della giornata di oggi. Intanto in Borsa è stata una giornata positiva per Mediobanca, che ha archiviato la seduta in progresso del 2,8%, a 6,78 euro. Generali, invece, su cui maggiormente si appuntano gli interessi del governo nella vicenda Mediobanca-Delfin, è rimasta intorno ai 13 euro, il giorno dopo il via libera del board di Cattolica all'aumento di capitale dedicato al Leone triestino.

piazza affari milano

 

Infine, sempre nello stesso articolo della bozza di decreto legge e lo spunto sembrerebbe avere la paternità del presidente del Copasir, Raffaele Volpi, è prevista anche una disposizione che amplia i poteri di Consob nel caso del passaggio di proprietà di Borsa italiana. Un'eventualità che appare ormai concreta, visti i paletti posti dalla Ue a Lse group (che detiene l'asset italiano) nel merger con Refinitiv. Così il governo, dopo aver inserito Piazza Affari tra gli asset tutelati dai poteri speciali, ora prevede che debba essere notificato all'Autorità non solo il cambio di controllo del mercato, ma anche la cessione o l'acquisto di partecipazioni a partire dal 10%.

 

Gualtieri Conte

Ma si va anche oltre e se oggi l'eventuale veto della Consob è previsto solo nel caso in cui il cambio di assetto azionario possa mettere a repentaglio la gestione sana e prudente del mercato, ora si aggiunge la facoltà di valutare «la qualità del potenziale acquirente e la solidità finanziaria del progetto», fissando i criteri a cui riferirsi, tra cui la reputazione del potenziale acquirente e la sua solidità finanziaria. D'altronde non è un mistero che l'esecutivo coltivi un progetto per il ritorno di Piazza Affari in mani italiane, con il possibile coinvolgimento anche della paneuropea Euronext.

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