craxi josi

CRAXI PER SEMPRE - LUCA JOSI, GIA’ LEADER DEI GIOVANI SOCIALISTI, SULL’INTERVISTA DI VELTRONI A GENNARO ACQUAVIVA: "RISPETTO ALLA STORIA SOCIALISTA, C’HO CAPITO POCO IN QUEL MOLTO DI PAROLE. E SULLA DRAMMATICA VICENDA MORO... - L’INTERVISTA SI CHIUDE CON LA RICHIESTA DI UN’AUTOCRITICA AI SOCIALISTI. E ALLORA SÌ, NON AUTO, MA UNA CRITICA: IL NON AVERE VINTO E AVERE REGALATO A QUESTO PAESE QUALCOSA DI DIVERSO DA QUESTA MORTIFERA CULTURA CATTOCOMUNISTA CHE CI HA TRASCINATO FIN QUI…"

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/gennaro-acquaviva-memories-quot-vera-trattativa-liberare-265859.htm

 

Lettera di Luca Josi a Dagospia

 

Caro Dago,

1991. bettino craxi al residence ripetta roma con luca josi

ringraziandoti sempre per la sconclusionata libertà che dal tuo sito hai regalato a questo bizzarro Paese ti chiedo ospitalità per riflettere su un ritratto pubblicato stamane, con grande enfasi, intorno alla figura di Craxi.

 

Craxi non ha mai letto Dagospia, è mancato pochi mesi prima della sua fondazione, ma sospetto che ne sarebbe stato, insieme a Cossiga, una colonna di scrittura e ispirazione.

Lo strillo di quest’oggi era su uno squarcio mal rimarginato di una ferita della nostra storia: il delitto Moro.

 

Passa il tempo e, via via, anche quel momento andrà a sbiadirsi unendosi a tante epoche che nel club sandwich di una città stratificata nella storia non ha nemmeno spazio sui muri per ricordare tutte le sue età e quindi, per sopravvivenza, le dimentica (o le inscatola in qualche altrove, che poi non saprà più dov’è; a cento metri in linea d’aria da lì, da via Caetani, prima di Moro, assassinarono Giulio Cesare; oggi, quel luogo, non lo ricorda nemmeno una targa o una fermata dell’autobus).

 

Ho simpatia per entrambi i protagonisti della pagina: intervistatore e intervistato. 

 

1998. bettino craxi convegno hammamet con luca josi

Ti scrivo perché, rispetto alla storia socialista, c’ho capito poco in quel molto di parole e ho provato a mettermi nei panni di un giovane lettore - sperando ce ne siano ancora - che di Craxi avrà sentito parlare nel chiacchiericcio come di qualcuno forse capace e di talento, ma responsabile di vari mali del mondo (e si ritrova oggi in un tempo che, ancora una volta, proclamava l’arrivo dell’irrimandabile era dell’onestà e si è impantanata, invece, in una verifica degli scontrini).

 

Potrei scriverti per giorni di quei fatti narrati in ragione di conversazioni solitarie nella sospensione che l’esilio regala (una forma di lockdown con vista sulla memoria spalmato su anni e anni).

 

1992. bettino craxi berlino 1 con luca josi

Ho passato più tempo con quell’uomo negli ultimi due lustri della sua vita di tutti coloro che con diverse modalità oggi lo raccontano e da alcuni anni assisto allo strazio delle diverse rielaborazioni del lutto, che vedono riletture di fatti ed eventi messe in scene nelle forme più grottesche e funzionali al proprio sé.

 

Una cosa banale è rotonda che vorrei riportare, anche sulla drammatica vicenda Moro, è questa: noi socialisti eravamo e siamo “Montaliani”; ci definiamo per “cosa non siamo, per cosa non sappiamo”. Sappiamo che le nostre idee sono fallaci, in quanto prodotte da uomini fallaci. Così ogni idea, ogni costruzione ideologica, è corrotta e in logica di ciò appare un assassinio di Stato il condannare la vita di un uomo, Moro, in ragione della tutela di uno Stato che è il parto, la costruzione mentale e formale, di un’idea prodotta e generata da uomini. Erronei.

1991. bettino craxi congresso nazionale bologna 4 con luca josi

 

Ogni cosa deve essere fatta perché lo Stato salvi gli uomini e non viceversa, perché mentre gli uomini sono reali lo Stato è una creazione della loro goffa, imprecisa, razionalità. Se poi si procedesse per questa vertigine di avvitamento ideologico si sarebbe concepito che lo Stato avrebbe dato luogo all’eutanasia di Stato: ovvero la morte di un proprio cittadino per la difesa della sua idea di sé. E lo Stato, l’eutanasia non la riconosce nemmeno alle libertà del cittadino verso la propria vita.

gennaro acquaviva bettino craxi

 

Tutto qui. C’è chi crede in Dio, chi in se stesso, chi in un rubinetto. Tutti liberi.

 

Poi nelle sue riflessioni – di Craxi - c’erano infiniti ragionamenti, dicibili e meno,ma che non avendoli resi pubblici lui, con lui devono rimanere.

 

Continuo, invece, a incontrare persone che lo avrebbero conosciuto “lucido”, mentre nei miei anni sarebbe stato “opaco”. Sarà, boh.

 

gennaro acquaviva bettino craxi

Alla sua morte è seguita la fase, postuma, degli interpreti; quelli che non c’erano, non hanno ascoltato, visto, letto, trascritto o archiviato, ma a posteriori raccontano. Facendone strazio.

 

L’intervista si chiude con una chiusa confessionale: “Un’autocritica che i socialisti possono fare guardando la loro storia quale è?”.

 

Mmmhh … ma possibile che ci tocchi pure l’autocritica? Finale? A babbo morto?

walter veltroni legge il suo libro con i suoi articoli

E allora sì, non auto, ma una critica: il non avere vinto e avere regalato a questo Paese qualcosa di diverso da questa mortifera cultura cattocomunista che ci ha trascinato fin qui.

 

Se il rivoluzionario Gesù, messo in croce e ben inchiodato alle pareti perché non cammini tra noi, fosse davvero in giro, li avrebbe cacciati dal tempio e dal tempo.

 

1991. bettino craxi congresso nazionale bologna 2 con luca josi1997. bettino craxi casa hammamet 1 con luca josigennaro acquaviva giorgio napolitano1997. bettino craxi casa hammamet 3 con luca josi1997. bettino craxi casa hammamet 2 con luca josi1992. bettino craxi berlino 3 con luca josi

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)