giorgia meloni salvini bergoglio

DAGONEWS! - DOPOVOTO: ZIZZANIA NEL CENTRODESTRA, GIORGIA MELONI IN GRAN SEGRETO INCONTRA GLI EMISSARI DI PAROLIN - IL VATICANO HA TUTTO L'INTERESSE A DEPOTENZIARE IL LEGHISTA AFFONDA-BARCONI E BACIA-ROSARI E GLI PREFERIREBBE CHIUNQUE, ANCHE GIORGIA, CHE INFATTI HA MOLLATO LA GUERRA AI MIGRANTI E PUNTA SULLA FAMIGLIA TRADIZIONALE (''SONO UNA DONNA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA'') - SI MUOVONO ANCHE I FORZISTI DI GIANNI LETTA E L'EMINENZA GRIGIA DI FRATELLI D'ITALIA, CROSETTO: LE MANOVRE PER RI-BILANCIARE LA COALIZIONE CHE IL TRUCE VOLEVA INGHIOTTIRE

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

DAGONEWS

 

Mentre nel centrosinistra stanno smaltendo la sbornia emiliana litigando su chi avrà l'ultima parola sulle 400 poltrone da distribuire in primavera (ah, i vantaggi di essere al governo!), nel centrodestra dove poltrone non ci sono, pensano a farsi una guerra interna dopo la sbornia da sovraesposizione salviniana.

 

Sembra strano, eppure in Forza Italia e in Fratelli d'Italia sottobanco brindano alla sconfitta della Borgonzoni. Perché in caso di vittoria, che sarebbe stata tutta leghista, nessuno sarebbe più riuscito a fermare Salvini, a quel punto pure a marciare su Roma.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

 

Ma c'è una terza entità che ha tirato un sospiro di sollievo per lo scivolone del Capitone, una che ha alle spalle circa duemila anni di storia e però sa anche muoversi bene nella politica. Alcuni esponenti della Segreteria di Stato guidata da Parolin hanno incontrato in via riservata i vertici di Fratelli d'Italia.

 

Il Vaticano di Bergoglio ha tutto l'interesse a seminare zizzania all'interno del centrodestra, ben sapendo di trovare terreno fertile. Non è un mistero che l'atteggiamento di Salvini sia indigesto al Papa, dai rosari baciati ai migranti respinti. La Meloni non è certo Carola Rackete, ma ultimamente ha messo da parte la furia anti-migranti e si è concentrata sul tema della famiglia, lasciato libero da Salvini che ne ha un po' troppe per farne un punto programmatico.

 

VIGNETTA VAURO - SALVINI E LA CRESCITA DI GIORGIA MELONI

''Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana'' non è solo il remix che ha fatto sballare il Paese, è anche un biglietto da visita che non dispiace Oltretevere, dove sono orfani di un partito di riferimento.

 

L'obiettivo principale per le istituzioni, da Bruxelles alla Santa Sede, è far abbassare i toni e le pretese di Salvini, evitando che il suo partito raggiunga una soglia di voti che lo renda autonomo o quasi. Non è un caso se il Papa, che ha incontrato chiunque, si sia sempre rifiutato di ricevere il capo leghista.

 

Lo dice anche Brunetta: in caso di crisi, mercati ed euroburocrati preferirebbero un governo subito con Renzi e qualche responsabile ex grillino, con Zingaretti al 17%, piuttosto che nuove elezioni domani con la Lega oltre il 30% e alleati di governo schiacciati sulle posizioni sovranisti.

matteo salvini a bibbiano con lucia borgonzoni 2

 

La Meloni d'altronde continua a smarcarsi dall'amico/rivale Matteo, lasciato solo nella sua ultima crociata (la denuncia di Conte e Lamorgese per la gestione dei migranti in sbarco a Taranto). Anche perché lui ha relegato Giorgia in un cono d'ombra durante la campagna in Emilia-Romagna, convinto che l'elettorato vetero-comunista pronto a convertirsi alla Lega vedesse lei come una ex fascista invotabile, in grado di danneggiare il risultato finale.

 

Invece Fratelli d'Italia ha sfiorato l'11%, che corrisponde al massimo raggiunto da Alleanza Nazionale durante la Seconda Repubblica, persino negli anni in cui il Polo di Berlusconi raggiungeva risultati storici nelle urne.

stefano bonaccini ivan zaytsev

 

Il movimento trasversale che cerca di de-salvinizzare il centrodestra, o quantomeno depotenziare il leghista, ha preso contatti anche con due figure chiave, che restano dietro le quinte: Gianni Letta, al comando delle truppe carfagnate; e quell'altro esperto democristiano che resta il consigliere ombra di Giorgia, ovvero Guido Crosetto. Fondatore di Fratelli d'Italia e soprattutto un ex Forza Italia, molto stimato da Berlusconi.

 

Che infatti si fida più della Meloni che di Salvini, ed è pronto a sostenere il suo ex delfino Fitto (nel frattempo transitato in FDI) in Puglia in cambio dell'appoggio meloniano (già incassato) per Caldoro in Campania. Una manovra a tenaglia per togliere subito strane idee alla Lega (non più) Nord che sognava di diventare il grande partito nazionale. Fratelli d'Italia in Calabria avrebbe intercettato parte del voto grillino in uscita, ed è lo stesso obiettivo che Silvio cerca dalle parti di Napoli.

berlusconi salvini meloni fitto

 

Insomma, la sconfitta di Salvini non ha avuto effetti solo sull'umore del leghista, che si era convinto di potercela fare contro Bonaccini per 1-2 punti percentuali. Non aveva letto Pagnoncelli, che dallo sbarco delle sardine aveva segnalato il cambio di trend, confermato dai flussi elettorali: non solo l'affluenza è raddoppiata dal 2014, evento mai accaduto per elezioni solo amministrative, ma l'età media dei votanti si è drasticamente abbassata rispetto alla prima vittoria del governatore.

 

E allora a Salvini, come a Renzi, non resta che precisare che la vittoria in Emilia-Romagna non è del Pd ma di Bonaccini, come se questo aiutasse a lenire le loro ferite personali.

BERLUSCONI BOSSI BUTTIGLIONE CASINI FINI FITTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…