1. RAGGI ORA È INDAGATA PER LO STADIO DOPO LA DENUNCIA DI UN EX GRILLINO
Mario Ajello per ''Il Messaggero''
VIRGINIA RAGGI STADIO DELLA ROMA
Già le tenuta politica della giunta Raggi e della sua maggioranza era molto precaria. E ogni bufera, giudiziaria ma anche no che si abbatteva sul Campidoglio - una al giorno?
quasi - sfiancava una compagine già a corto di fiato oltre che di idee. E adesso, ecco un' altra tegola: Virginia Raggi indagata perché non ha fatto passare una variante in consiglio comunale. E il tema è sempre quello diventato maledetto per i 5Stelle romani, ma anche nazionali: lo stadio di Tor di Valle.
L' abuso d' ufficio che viene contestato alla sindaca è una grana giudiziaria, come è ovvio, ma anche una grave questione politica che pregiudica l' equilibrio su cui si regge la Raggi. La maledizione dello stadio interviene proprio quando le acque sembravano essersi calmate un po', anche se Marcello De Vito è ancora agli arresti, e invece la procura che aveva chiesto l' archiviazione per questa vicenda della variante in consiglio comunale si è vista dire di no dal gip, e dunque nessuna archiviazione, altre indagini, nuovo scombussolamento in quadro già a dir poco movimentato.
Il problema è dentro i 5 stelle e lo è dall' inizio di questa vicenda. Quando scoppia il caso Parnasi, e il giudice arrestandolo aveva detto che egli forzava le procedure per lo stadio tramite l' avvocato Lanzalone, una parte dei 5 stelle disse alla Raggi: adeso fermiamoci con il progetto di Tor di Valle, perchè bisogna chiarire, rivedere, ripensare. Ma niente, la siondaca che sullo stadio della Roma ha cercato di giocare la partita della sua popolarità e del difficilissimo tentativo di riscatto, è voluta andare avanti lo stesso. E a denunciarla per la vicenda della variante, dando il via all' inchiesta, è stato un esposto presentato dall' architetto ex cinque stelle Francesco Sanvitto.
RAGGI - ACCORDO SULLO STADIO .it
Basti questo per farsi un' idea di quanto all' interno di quel mondo e di quegli assetti capitolini il caso stadio sia divisivo e fonte di contrasti tra il mondo della Raggi e la Raggi. Ci sono due municipi di Roma in cui i 5 stelle non favorevoli allo stadio remano contro il progetto e creano debolezza ulteriore nella debolezza della sindaca. E la valutazione del progetto stadio non è stata affidata infatti, come avrebbe dovuto essere, alla Commissione urbanistica dei due municipi competenti, il IX e il XI, che si erano espressi in maniera negativa, ma delegata dall' assessore della giunta capitolina alla sola commissione Sport dell' Eur. Da qui, secondo l' esposto di Sanvitto l' irregolarità per accelerare i tempi e per favorire ancora una volta Parnasi.
L' INTRECCIO
E così le difficoltà di gestione politica da parte della Raggi, in un contesto del genere, non possono che aumentare. Cresce la fronda M5S insomma contro l' opera di Tor di Valle.
RAGGI - ACCORDO SULLO STADIO D
Dall' azienda dei rifiuti - lo scandalo delle intercettazioni sull' Ama tra la sindaca e il numero uno della partecipata è ancora incandescente -ai piani urbanistici, le azioni della magistratura s' intrecciano intorno alla sindaca con le denuce degli ex grillini e con parte della sua maggioranza che sullo stadio proprio non vuole seguirla e i cui dubbi sono destinati a pesare sul destino complessivo di questa stagione politica ormai sempre più declinante.
2. IL GIP: VIOLAZIONI DI LEGGE SULLE VARIANTI DEI LAVORI
Valentina Errante e Adelaide Pierucci per ''Il Messaggero''
Non c' è pace per Virginia Raggi. Dopo l' arresto di Marcello De Vito e le polemiche sul caso Ama, è il gip Costantino De Robbio a respingere la richiesta di archiviazione di un fascicolo sulla variante per lo stadio di Tor di Valle e restituire alla prima cittadina lo status di indagata per abuso d' ufficio. Il giudice ravvisa «un' evidente violazione di legge» nel mancato esame da parte del consiglio comunale, del verbale della Conferenza dei servizi che, a dicembre 2017, approvava il progetto, prevedendo una serie di prescrizioni per la società incaricata.
BEPPE GRILLO IN CAMPIDOGLIO PER LO STADIO DELLA ROMA
Per il gip, che dà alla procura due mesi di tempo per le nuove indagini sull' eventuale dolo di Virginia Raggi, occorre approfondire la sussistenza e le eventuali ragioni della violazione che potrebbero «superare le argomentazioni del magistrato inquirente in tema di dolo intenzionale». Il pm, nella richiesta di archiviazione, aveva infatti sostenuto che non ci fosse volontà, da parte della sindaca di violare la legge. E adesso De Robbio indica alla procura quali passi compiere per fare luce su una circostanza tutt' altro che definita, citando anche i testimoni che dovranno essere ascoltati nelle prossime settimane.
LA VICENDA
Era stato Francesco Sanvitto, urbanista e Cinquestelle epurato, a presentare l' esposto che la procura aveva deciso di archiviare. L' esponente dell' associazione Tavolo della libera urbanistica, affermava che «il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non è stato sottoposto alla prima seduta utile, ma non è stato mai sottoposto al Consiglio Comunale». In particolare, la pubblicazione sarebbe dovuta intervenire dopo che la variante «fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale». Sanvitto si è opposto alla richiesta della procura e ha ben argomentato, visto che De Robbio «non accoglie la richiesta di archiviazione per Virginia Raggi e dispone nuove indagini».
ALTRE INDAGINI Nell' ordinanza, De Robbio indica anche quali accertamenti dovranno essere fatti dalla procura. Innanzi tutto la convocazione dei testi: il presidente della commissione urbanistica del IX municipio, Paolo Mancuso, e il consigliere municipale Paolo Barros, che dovranno chiarire perché non sia stato acquisito il parere della commissione urbanistica sull' iter di approvazione della delibera su Tor di Valle. Quindi il pm dovrà approfondire «la sussistenza e le eventuali ragioni della evidente violazione di legge nel mancato coinvolgimento nel procedimento amministrativo del Consiglio comunale».