GIORGIA È SOTTO OSSERVAZIONE – GLI ISPETTORI DELL’UNIONE EUROPEA SONO ARRIVATI A ROMA PER AGGIORNARE IL REPORT SULLO STATO DI DIRITTO IN ITALIA. E METTONO NEL MIRINO LE RIFORME DEL GOVERNO, A PARTIRE DAL PREMIERATO E DALLA LIBERTÀ DI STAMPA: LA COMMISSIONE È IN ALLARME PER L’AUMENTO DELLE QUERELE, PER LA RAI E L’ABUSO D’UFFICIO – SULLA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” C’È GRANDE PREOCCUPAZIONE…
1 - STATO DI DIRITTO IN ITALIA ISPEZIONE UE AL GOVERNO SU GIUSTIZIA, RAI E BAVAGLIO
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Liana Milella per “la Repubblica”
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Questa volta non è l’opposizione a chiedere conto al governo delle sue decisioni sulle riforme che stravolgono la giustizia, la libertà dei media, la nostra Carta costituzionale. Ora […] entra in campo l’Europa. Perché oggi arrivano a Roma gli ispettori della Commissione Ue che si sono fatti precedere da un nutrito pacchetto di domande destinate a mettere in imbarazzo chi dovrà rispondere.
Diciannove quesiti su cui il governo sarà costretto a barcamenarsi […]. Tra via Arenula e Palazzo Chigi stamattina si svolgeranno i colloqui riservati tra i funzionari italiani ed europei per aggiornare il report sullo “Stato di diritto” nel nostro Paese. Gli interrogativi sono già sul tavolo. Eccoli, uno dopo l’altro. Tenendo a mente che nel 2023 l’Italia è già uscita male dall’esame europeo.
Il premierato
Grande preoccupazione emerge dalle domande degli esperti Ue sulla riforma costituzionale del governo Meloni, battezzata premierato. Chiede l’Europa: «Potete spiegare l’obiettivo di questa riforma e in quale modo migliorerà la situazione alla luce dei timori espressi da molti esperti?».
La giustizia azzoppata
[…] L’Europa ci chiede cosa sta facendo l’Italia sulla separazione delle carriere […]. Perché il ministro Nordio la considera «necessaria e urgente »? E che passi avanti ha fatto rispetto all’anno scorso? Nulla sfugge alla Ue tant’è che vuole sapere a che punto è il provvedimento disciplinare di Nordio contro i giudici di Milano che avevano dato gli arresti domiciliari all’imprenditore russo Artem Uss. Ma l’Europa è preoccupata anche per la digitalizzazione dei processi. […]
GIORGIA MELONI IN VERSIONE DUCETTA - MEME
Conflitto d’interessi
Conflitti d’interessi, lobby e finanziamento ai partiti: l’Europa vuole un aggiornamento politico e legislativo, e informazioni sulla proposta di M5S del 13 ottobre 2022 che giace in commissione Affari costituzionali […]. La Ue chiede se siano inclusi i deputati e se l’esecutivo intenda prevederli.
Abuso d’ufficio
L’Europa ha già espresso i suoi timori sull’abuso d’ufficio e sull’iniziativa di Nordio di cancellarlo, che poi ne ha parlato con il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders dicendogli che «nel codice penale italiano ci sono già molti reati di corruzione».
Dubbi anche sulla riduzione del traffico d’influenze. […]Gli ispettori vogliono sapere «quali sono i prossimi passi legislativi e i tempi per l’entrata in vigore».
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Chiedono come sarà coperta in futuro nel codice penale la cancellazione dell’abuso d’ufficio. Ma soprattutto chiedono «se questo passo ridurrà effettivamente la lotta contro la corruzione a tutti i livelli, inclusi i casi più gravi». […]
La nuova prescrizione
La Commissione vuole informazioni dettagliate sulla nuova prescrizione […] e sulle ragioni che hanno spinto il governo e il Guardasigilli a negare la norma transitoria per l’entrata in vigore […] . Non solo: vogliono conoscere «le conseguenze della nuova prescrizione sui processi per corruzione».
Le intercettazioni
L’Europa parte dalla decisione di proibire l’uso della microspia Trojan nelle indagini sulla corruzione e vuole sapere che conseguenze potrà comportare una scelta come questa. E proprio sulla corruzione l’Europa chiede anche le statistiche per verificare il trend dei fenomeni corruttivi degli ultimi anni.
Libertà di stampa
La Commissione è in allarme per l’aumento delle cause, anche promosse da esponenti politici, contro i giornalisti. E vuole conoscere se il governo pensa di introdurre «misure per proteggere i giornalisti dalle liti temerarie e la riservatezza delle fonti e il segreto professionale ».
La Commissione sa già che esiste la norma Costa, che vieta ai giornalisti di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare, un atto di cui per la stampa resta solo il riassunto. Qui l’Europa pone molti interrogativi e chiede a Nordio se può fornire «ulteriori informazioni sul contenuto di questa iniziativa così come sulla sua ratio e i suoi obiettivi». E inoltre vuole sapere quali misure intenda adottare il governo per «garantire la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati».
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN MATTEO PIANTEDOSI A LAMPEDUSA
La Rai
Il capitolo dell’informazione è uno dei più dettagliati. La Commissione chiede se l’Italia «può fornire ulteriori informazioni sui tempi di costituzione del fondo per evitare il progressivo deteriorarsi delle condizioni di lavoro dei giornalisti e supportare i media locali ». Ecco un capitolo ad hoc per la Rai. Il rapporto dell’anno scorso già sollecitava una riforma della governance e del finanziamento «con l’obiettivo di garantire la sua indipendenza dai rischi di interferenze politiche».
E adesso gli esperti si chiedono se «il governo sta preparando una risposta». E in particolare «se può indicare quali misure prevede di adottare contro le interferenze politiche sull’indipendenza della Rai». E vengono chieste spiegazioni sulla decisione presa con l’ultima legge di bilancio di ridurre il canone da 90 a 70 euro. E che misure intende prendere il governo per assicurare l’autonomia e l’indipendenza finanziaria della tv di Stato.
2 - IL FARO DI BRUXELLES SULLE LEGGI SOVRANISTE TIMORI PER QUIRINALE E COSTITUZIONE
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI
La Commissione europea non si fida del governo Meloni. Il suo retaggio antieuropeista e alcune delle misure adottate dall’esecutivo in questi ultimi 16 mesi fanno tenere costantemente acceso un faro sull’Italia. A partire dalla riforma costituzionale che punta al premierato fino al trattamento riservato alla stampa e ai magistrati.
Le domande che gli uffici del Commissario alla Giustizia, Didier Reynders, hanno preparato per la presidenza del Consiglio sono infatti chiare. E mettono in evidenza un giudizio di inefficienza e soprattutto un timore sugli obiettivi politici. Va tenuto presente che Reynders non è un pericoloso sovversivo di sinistra ma un liberale belga piuttosto moderato. Palazzo Berlaymont sta come sempre preparando il Report sullo stato della Giustizia in tutti i Paesi dell’Unione.
fiducia in giorgia meloni e il governo sondaggio euromedia 28 gennaio 2023
[…] Il punto è che rispetto ai risultati esposti nel 2023, il nostro Paese non sembra aver compiuto passi avanti. Anzi, proprio la riforma costituzionale all’esame del Senato ha fatto scattare un altro campanello d’allarme. «Potreste spiegare — è la domanda posta — gli obiettivi della riforma e come migliorerebbe la situazione alla luce delle preoccupazioni di molti esperti?».
Nelle analisi di Bruxelles sta infatti emergendo il timore che la finalità sia quella di modificare gli attuali equilibri di potere istituzionale riducendo il ruolo del Presidente della Repubblica. Una prospettiva poco gradita perché negli ultimi venti anni […] il Quirinale è stato sempre visto dall’Ue come un elemento di stabilizzazione del sistema- Italia.
GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO
Queste osservazioni sono maturate nonostante la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, abbia mantenuto fino ad ora una linea del tutto conciliante con Giorgia Meloni. L’obiettivo della conferma alla guida dell’esecutivo europeo, infatti, passa anche da Roma. Ma la “struttura” europea non dimentica gli attacchi antieuropeisti della leader di Fratelli d’Italia e la sua linea sovranista.
[…] i “tecnici” della Commissione iniziano proprio dal pluralismo e dalla libertà di informazione. Ricordano che era stato promesso un fondo per aiutare finanziariamente il settore: «Potreste darci ulteriori informazioni sui tempi di realizzazione?».
Un modo per invitare ad accelerare e anche per far capire che l’atteggiamento dilatorio è il segno del tentativo di condizionare la stampa. Già lo scorso anno, la Commissione sottolineava: «Il deterioramento delle condizioni di lavoro nel settore dei media è un ulteriore ostacolo per l’indipendenza e la sicurezza dei giornalisti» e «occorrono interventi più strutturati».
[…]
Insomma, l’Italia è sotto osservazione. Su materie democraticamente sensibili. Le richieste formulate in queste ore serviranno dunque a redigere il nuovo Rapporto 2024. Il nostro Paese non rischia una procedura per mancato rispetto dello Stato di diritto come l’Ungheria. Ma che sui programmi adottati dal governo Meloni un faro sia stato acceso ormai non c’è più alcun dubbio.