HA CAPITO LA MELONI CHE NON VOTANDO LA FIDUCIA A DRAGHI RISCHIA DI NON TOCCARE PALLA? LA "DUCETTA" DI FRATELLI D’ITALIA PROVA LA CONTROFFENSIVA PER USCIRE DALL'ISOLAMENTO E LANCIA L’IDEA DI UN INTERGRUPPO PARLAMENTARE CON LEGA E FORZA ITALIA – SALVINI LA RINTUZZA: “PROPOSI LA FEDERAZIONE DEL CENTRODESTRA E MI FU DETTO DI NO…” – IL NIET DELLA FORZISTA RONZULLI: “NON SERVE. LA SINISTRA HA BISOGNO DI UN'ETICHETTA PER FINGERE UNITÀ. IL CENTRODESTRA, INVECE…”

-

Condividi questo articolo


Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

 

giorgia meloni giorgia meloni

Conferma il no del suo partito: «Entreremo nel merito delle singole questioni evidenziate da Draghi e valuteremo i singoli provvedimenti che saranno votati, senza "cessioni di sovranità" che non ci appartengono». Ma Giorgia Meloni agli alleati lancia una proposta. Per dimostrare che è lei che ha sempre voluto «tenere assieme il centrodestra», per evitare un temuto sfaldamento dell'alleanza e per controbilanciare i movimenti della componente giallorossa.

salvini meloni salvini meloni

 

«Se Pd, M5S e Leu hanno formato un intergruppo parlamentare per coordinare la loro attività nella maggioranza a sostegno di Draghi, evidentemente contro gli altri partiti che sostengono il governo, allora penso che anche il centrodestra debba dotarsi di un suo intergruppo per portare avanti il programma elettorale comune, lo proporrò a Salvini e Berlusconi», dice la leader di FdI, secondo la quale sarebbe utile farlo «nonostante il diverso posizionamento attuale» dei partiti della coalizione.

 

MELONI DRAGHI MELONI DRAGHI

La reazione degli alleati, al momento, è però piuttosto fredda. «A Giorgia Meloni dico che io proposi la federazione del centrodestra e mi è stato detto di no, se ora si cambia idea va benissimo», replica Salvini, che rilancia la palla nell'altro campo, come a rivendicare una primogenitura, ma comunque assicura che il centrodestra si presenterà unito alle amministrative.

licia ronzulli antonio tajani licia ronzulli antonio tajani

 

Gran cautela anche in FI: la neoresponsabile per i rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli, frena: «La sinistra ha bisogno di un'etichetta per fingere unità e contenere i mal di pancia del M5S. Il centrodestra, invece, è una coalizione solida ed è protagonista nel panorama politico italiano da più di 25 anni. Lavorare con sempre maggiore sinergia è auspicabile: i leader, come sempre accaduto, si confronteranno a breve sulle ipotesi in gioco». Ed è lo stesso Berlusconi a sgombrare il campo da tentazioni centriste quando esclude un rassemblement con Renzi, Toti e Calenda: «Non servono nuovi contenitori. FI da più di 25 anni rappresenta i valori fondamentali dell'Occidente, torneremo forti anche nei numeri».

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI mara carfagna licia ronzulli mara carfagna licia ronzulli delegazione di fratelli d italia dopo le consultazioni con draghi 1 delegazione di fratelli d italia dopo le consultazioni con draghi 1 bruno vespa silvio berlusconi licia ronzulli foto di bacco bruno vespa silvio berlusconi licia ronzulli foto di bacco NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI LICIA RONZULLI LICIA RONZULLI giorgia meloni giorgia meloni licia ronzulli judoka in senato licia ronzulli judoka in senato giorgia meloni consultazioni 1 giorgia meloni consultazioni 1 MELONI MELONI GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...