giorgia meloni matteo salvini marine le pen donald trump

GIORGIA MELONI È INCAZZATISSIMA CON MATTEO SALVINI CHE LE FA GUERRA IN ITALIA, IN EUROPA E OLTREOCEANO: FA GUERRIGLIA SU OGNI PROVVEDIMENTO (BALNEARI, SICUREZZA, NOMINE), TIRA LA VOLATA A MARINE LE PEN COME NUOVA REGINA DELLE DESTRE DELL'UE, E HA OTTENUTO UN INCONTRO PRIVATO CON DONALD TRUMP (I DUE SI VEDRANNO ALLA CONVENTION REPUBBLICANA DI MILWUAKEE) - LA "PORA GIORGIA" È BLOCCATA: DA PREMIER NON PUÒ METTERSI CONTRO GLI EURO-POTERI E NON PUÒ RINNEGARE BIDEN, CHE LA SBACIUCCHIAVA. MA NON PUÒ, COME VORREBBE, VOTARE URSULA VON DER LEYEN E SCARICARE I CONSERVATORI, DI CUI È PRESIDENTE, PENA L'ISOLAMENTO TOTALE. MA SARANNO GLI AMATI MORAWIECKI E ABASCAL A SCARICARE PRIMA LEI PER IMBARCARSI NEL NUOVO GRUPPO DI ORBAN?

1. DAGONOTA

giorgia meloni e matteo salvini alla camera

Giorgia Meloni è incazzatissima con Matteo Salvini: il suo vicepremier non la sta solo sabotando in casa, con guerriglia su ogni singolo provvedimento (nomine, balneari eccetera) ma la sta delegittimando sul piano internazionale. Mentre la Ducetta è inchiodata al rapporto speciale con Joe Biden, sempre più rincoglionito e azzoppato, il ministro dei trasporti ha chiesto e ottenuto un incontro personale con Donald Trump e, a fine mese, sarà alla Convention di Milwuakee per un faccia a faccia con il tycoon in grande ascesa.

 

SALVINI TRUMP

In Europa il leghista, aderendo al nuovo gruppo dei “Patrioti” con Orban (Marine Le Pen entrerà ove mai il Rassemblement National non ottenesse la maggioranza assoluta), sta incalzando da destra la sora Giorgia e i suoi conservatori. Giorgia Meloni non sa che pesci prendere: potrebbe essere abbandonata dai polacchi del Pis e persino dall’amato Santiago Abascal e i suoi fascio-franchisti di Vox. Dipendesse da lei, la premier voterebbe senza indugio per Ursula von der Leyen, ma la zavorra di Ecr la sta condizionando oltremodo.

 

GIORGIA MELONI MATEUSZ MORAWIECKI SANTIAGO ABASCAL

Lo stesso presidente del Ppe, Manfred Weber, nell’intervista di oggi alla “Stampa”, ha esplicitato la principale palla al piede che blocca la Meloni: “Ecr ha due facce: una è quella costruttiva, della quale fa parte, per esempio, anche il premier ceco Petr Fiala, e poi c'è quella del PiS. E questa probabilmente è ancora una sfida per Fratelli d'Italia”.

 

2. LEGA, LA STRATEGIA DELLA GUERRIGLIA. SALVINI CONTRO MELONI E FDI IN (QUASI) TUTTI I DDL IN PARLAMENTO: MATERNITÀ SURROGATA, BALNEARI E SICUREZZA

Estratto da www.repubblica.it

 

Nel fortino di Palazzo Chigi hanno la netta sensazione che Matteo Salvini abbia messo in atto la stessa, identica strategia che nel 2019 lo ha portato a tagliare i ponti dal governo gialloverde. Una costante, sistematica guerriglia su ogni singolo provvedimento, peggio: ogni emendamento in transito da una commissione parlamentare. Sulla maternità surrogata o sulle pene per le madri di bambini sotto i dodici mesi, sulle gare per le concessioni ai balneari ai provvedimenti economici e fiscali.

giorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldi

 

In effetti i sospetti di Giorgia Meloni non sono infondati. L’alleato e vicepremier Matteo Salvini ha dato mandato ai due capigruppo, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, di marcare il partito della presidente del Consiglio su ogni norma.

 

Portare avanti una strategia del “distinguo” fino alla soglia massima consentita. Evitando però lo strappo finale e la rottura col resto della maggioranza, giusto per non aprire una crisi di governo che – alla fine – neanche la Lega potrebbe reggere.

 

massimiliano romeo matteo salvini

[...]  In commissione a Palazzo Madama è proprio la Lega ad alzare il tiro, tenendo il punto sui suoi emendamenti al disegno di legge proposto da Fratelli d'Italia e già approvato alla Camera, nonostante il governo abbia dato parere contrario. E il centrodestra si spacca.

 

L'emendamento leghista, che chiedeva un inasprimento delle pene, è stato bocciato in commissione Giustizia. A votare contro, ieri in serata, sono stati i senatori di Fratelli d'Italia e Forza Italia, oltre a tutte le forze di opposizione. A favore solo due senatori leghisti. Il partito di Matteo Salvini aveva deciso di non ritirare la proposta e di metterla ai voti, nonostante il parere contrario espresso dal relatore e dal governo.

 

Nella seduta pomeridiana, la maggioranza ha rischiato sul voto su un emendamento del capogruppo Massimiliano Romeo che fa da cornice, con la definizione del reato: appena prima del voto, di fronte al parere contrario del governo, ne viene chiesto l'accantonamento.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

In serata, l'emendamento è stato poi trasformato in ordine del giorno, ma è stata messa ai voti la proposta che pone un'ulteriore stretta, con il carcere fino a 10 anni e la multa fino a 2 milioni di euro, sulla gestazione per altri. Nonostante l'invito al ritiro da parte del governo, l'emendamento è stato votato e bocciato, con gli altri gruppi di maggioranza che votano assieme alle opposizioni.

 

[...] Sempre in Senato, stoppato perché improponibile anche un emendamento sui balneari di nuovo della Lega al decreto Agricoltura – già accantonato – per limitare gli effetti della direttiva Bolkestein, che arriva oggi in Aula e per cui il governo ha già preannunciato la fiducia.

 

salvini giorgetti

[...] Nelle stesse ore, tensione anche in commissione alla Camera sul ddl sicurezza. "Il gruppo di Forza Italia non parteciperà al voto sugli emendamenti che riguardano l'articolo 12 del provvedimento che stiamo discutendo", ha annunciato Paolo Emilio Russo, capogruppo azzurro in commissione Affari costituzionali, intervenendo a proposito dell'articolo che riguarda le madri detenute. [...]

 

 

3. CDP PRIGIONIERA DEI VETI TRA MEF E PALAZZO CHIGI QUARTA FUMATA NERA SUL CDA

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per "la Repubblica"

 

DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI

Quarta fumata nera per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti. L'assemblea che si è riaperta ieri nel primo pomeriggio si è data appuntamento per il prossimo 15 luglio, tra tredici giorni, nella speranza di poter giungere […] a una soluzione definitiva.

 

Anche se al momento è difficile capire fino in fondo che cosa impedisce all'assemblea di Cdp, dove il Mef ha l'84% del capitale e le fondazioni ex bancarie il 15%, procedere alla nomina del nuovo cda.

 

giancarlo giorgetti alla camera

Le Fondazioni hanno infatti già indicato gli uomini di loro spettanza: il presidente, Giovanni Gorno Tempini, e due consiglieri, Lucia Calvosa e Luigi Guiso. La nomina dell'ad, da statuto, spetta al Mef, ma qui cominciano i percorsi politici in cui non è facile districarsi. Da Palazzo Chigi è infatti arrivata una forte indicazione per la conferma di Dario Scannapieco, che fu nominato dal governo di Mario Draghi nel luglio 2021.

 

Riccardo Barbieri Hermitte1

Il titolare del Tesoro, però, Giancarlo Giorgetti, è sempre rimasto tiepido sul manager proveniente dalla Bei e […] avrebbe provato a depotenziarlo proponendo per il cda, oltre al direttore generale Riccardo Barbieri - che per legge entra nel board della gestione separata - anche l'altro direttore generale con la delega alle partecipate Marcello Sala. Magari anche in veste di vicepresidente.

 

Ma questa possibilità sembra sia stata stoppata da Palazzo Chigi, come confermerebbe una nota ufficiale emessa da Giorgetti venerdì 28 giugno in seguito alle ricostruzioni di stampa. «È destituita di ogni fondamento l'ipotesi del direttore del dipartimento economia del Mef, Marcello Sala nel Cda di Cdp contrariamente a quanto si legge oggi su numerosi quotidiani», è scritto in una nota ufficiale del Mef.

marcello sala

 

«Inoltre, si fa notare che il direttore del Tesoro (Riccardo Barbieri) e quello della Ragioneria (Biagio Mazzotta) entrano a far parte in base al dettato normativo nel board della gestione separata di Cdp. Le previsioni di legge saranno puntualmente rispettate […]».

 

E allora a cosa di deve il nuovo stallo? Risulta difficile pensare che Palazzo Chigi e Mef non riescano a mettersi d'accordo sui nomi degli altri cinque componenti del cda (in totale sono nove più i cinque della gestione separata), di cui tre devono essere donne per le disposizioni sulle quote rosa.

 

CDP – CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Un'altra motivazione, più consistente, conduce alla delicata posizione del Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, che i partiti di maggioranza non hanno fatto mistero di voler sostituire. Ma finora i maldestri tentativi di proporgli altre posizioni, insieme al fatto che Giorgetti, cioé il suo referente istituzionale, non gli ha mai tolto la fiducia, hanno consentito a Mazzotta di restare nella sua posizione. […]

mateusz morawiecki giorgia meloni viktor orban

Biagio Mazzottagiovanni gorno tempini e dario scannapieco foto di bacco 1GIANCARLO GIORGETTI BIAGIO MAZZOTTA - RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO GIANCARLO GIORGETTI GIOVANNI GORNO TEMPINI DARIO SCANNAPIECO

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...