'FRA BIDEN E NETANYAHU COLLOQUIO COSTRUTTIVO, FOCUS SU OSTAGGI'
(ANSA) - La conversazione fra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu è stata "costruttiva" e per il 75% è stata concentrata sull'accordo per gli ostaggi. Lo riporta il giornalista di Axios Barak Ravid citando alcune fonti, secondo le quali i due leader hanno anche parlato dei video pubblicati negli ultimi giorni di due ostaggi americani.
BIDEN HA RIBADITO A NETANYAHU LA SUA POSIZIONE SU RAFAH
(ANSA) - Il presidente americano Joe Biden ha ribadito al premier israeliano Benyamin Netanyahu l'incrollabile sostegno americano alla sicurezza di Israele ma anche "la sua chiara posizione" su Rafah. Lo riferisce la Casa Bianca.
DUE ULTIMATUM A NETANYAHU E IL PREMIER ORA TEME IL MANDATO D’ARRESTO DALL’AIA
Estratto dell’articolo di D. F. per il “Corriere della Sera”
La svolta a Rafah passa per Riad. Dove Abu Mazen, il presidente palestinese, avverte che gli israeliani sono pronti a invadere gli ultimi chilometri quadrati della Striscia verso il confine con l’Egitto. «Solo gli americani possono fermarli», invoca il raìs che è in Arabia Saudita per un vertice a cui partecipa anche Antony Blinken.
Il segretario di Stato americano arriva in Medio Oriente per discutere le ultime possibilità di una pausa nei combattimenti in cambio della liberazione nella prima fase di almeno 33 ostaggi tra donne, minori, anziani e malati. In Israele arriva dopodomani e secondo i media locali andrà a visitare il kibbutz Be’eri, uno dei più devastati dagli assalti del 7 ottobre. Per mostrare che la Casa Bianca non dimentica le stragi perpetrate dai terroristi palestinesi ma allo stesso tempo vuole andare avanti.
I capi di Hamas almeno a parole dicono che «non ci sono grossi problemi con la nuova proposta». All’interno del consiglio di guerra sarebbe il premier Benjamin Netanyahu quello che più si oppone a un’intesa con i fondamentalisti, di sicuro il patto rinvierebbe l’operazione nella cittadina dov’è ammassato un milione e mezzo di sfollati dal nord devastato di Gaza. E il capo della destra ripete che l’offensiva è nessaria per la «vittoria totale».
[…] Bibi sa che potrebbe perdere i pezzi della coalizione che lo tengono al potere.
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
Bezalel Smotrich, ministro della Finanze e leader dei coloni, lo minaccia direttamente: «Accettare l’accordo sarebbe una sconfitta umiliante, se decidi di alzare bandiera il governo non ha più ragione di esistere». Gli replica Benny Gantz, l’ex ministro della Difesa che ha lasciato l’opposizione per partecipare al gabinetto ristretto: «Riportare a casa gli ostaggi è più importante di Rafah». Un doppio ultimatum sulla testa di Netanyahu.
Herzi Halevi, il capo di stato maggiore, annuncia che i piani sono pronti, gli americani restano contrari, pretendono in ogni caso di vedere come l’esercito intende spostare i civili da Rafah. L’Egitto teme l’afflusso di profughi e non vuole i carrarmati di Tsahal troppo vicini ai suoi schierati dall’altra parte del confine. Al Cairo arriva una delegazione di Hamas per valutare il possibile cessate il fuoco nella Striscia, dove i palestinesi uccisi sono quasi 35 mila.
[…] Il premier israeliano — rivela il giornalista Ben Caspit — teme che nei prossimi giorni la Corte penale internazionale emetta i mandati di arresto contro di lui e gli altri vertici dello Stato per crimini di guerra. Avrebbe passato il fine settimana al telefono per evitare una misura che gli impedirebbe di viaggiare nei 120 Paesi che hanno aderito al trattato. […]
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