Francesco Olivo per “la Stampa”
L'uomo che sussurrava ai potenti oggi è a Eurodisney con i nipoti. Ma Luigi Bisignani, ex giornalista, lobbista, sempre al centro di reti di relazioni, ha letto su La Stampa che da Palazzo Chigi vedono la sua mano dietro una serie di trame ostili e vuole dire la sua tornando da Parigi.
Bisignani, c'è lei dietro ai complotti così temuti da Palazzo Chigi?
«Questa cosa mi fa molto ridere».
Nel governo ridono meno. Ci sono episodi inquietanti.
«Chi è stato vittima di un complotto sono io e il mio collega Paolo Madron».
Un complotto di Meloni contro di lei e perché mai?
«Io e Madron nella primavera del 2023 abbiamo pubblicato un libro, I Potenti ai tempi di Giorgia, che racconta, tra l'altro, una serie di cose sulle persone vicino a Giorgia Meloni. Il saggio è andato bene, per primi abbiamo parlato del mercato delle intercettazioni, ma ce ne hanno fatte di tutti i colori».
Cosa le hanno fatto?
«Le faccio degli esempi. Avevamo in programma una presentazione ad Avellino con il ministro Matteo Piantedosi e un'altra a Capalbio con Guido Crosetto, entrambe sono saltate all'ultimo per un diktat partito da Palazzo Chigi. Rainews24 mi ha fatto una lunga intervista, ma non l'hanno mandata in onda. Silenzio assoluto anche su Mediaset».
LUIGI BISIGNANI - PAOLO MADRON - I POTENTI AL TEMPO DI GIORGIA
Non è che lei ha il dente avvelenato con Meloni perché per la prima volta un governo non le dà retta?
«Lei crede che io abbia tutta questa voglia di accreditarmi con queste persone?».
Il dubbio può sorgere.
«Guardi io sono andreottiano e tengo molto alla mia autonomia. Poi certo, nei palazzi ho delle fonti che mi raccontano delle cose e questo, immagino, non piace a Meloni che vorrebbe controllare tutto».
Ogni volta che si parla di nomine esce il suo nome, stavolta però, come ha detto Meloni «affaristi, lobbisti e compagnia cantante con noi non stanno passando un bel momento».
«Ma lei ha visto chi hanno messo nelle partecipate? Francamente non farei una bella figura ad essere associato a certe figure, con le dovute eccezioni».
alfredo mantovano giorgia meloni
Ci vuole dire che non ha mai chiesto un appuntamento alla premier o al sottosegretario Fazzolari?
«Mai».
Nessun contatto con Meloni?
«Ci scambiavamo dei messaggi in passato, ma poi non ho avuto contatti. Io peraltro ho una buona opinione di Meloni, ne apprezzo il percorso e mi è simpatica. Solo che questa sindrome di accerchiamento la porta ad arroccarsi. Lei vede che non sorride più?».
Forse è anche colpa sua…
«So che aver scritto di Andrea Giambruno prima che l'ex compagno della premier diventasse un personaggio noto non mi ha giovato. Nel nostro libro abbiamo rivelato che scriveva su Il Tempo commenti politici con uno pseudonimo».
Cosa pensa di quello che ha raccontato La Stampa, strani furti, timori di complotti...
«Meloni ha una passione sfrenata per i Servizi, quasi un'ossessione, come tutti i neofiti di Palazzo Chigi legge con grande attenzione i report che le finiscono sul tavolo al mattino. Ma se ti impicci troppo poi finisci per essere vittima di quelle veline che i Servizi scrivono con finalità autoreferenziali».
Non è che è un altro dei suoi pizzini?
«Al contrario: lo dico per lei. Giorgia dovrebbe volare più alto. Invece vedo che c'è un problema con i Servizi».
Come fa a dirlo?
«Mi limito a osservare. La vicenda di Maria Rosaria Boccia è emblematica: quella signora era conosciuta da molti, erano anni che girava in Parlamento, i Servizi avrebbero dovuto avvisare la presidente del Consiglio e forse le avrebbero evitato alcune brutte figure, come quando ha difeso Sangiuliano o ha aspettato vari giorni per cacciarlo».
Nel retroscena pubblicato da La Stampa si cita una voce che circola negli ambienti di Palazzo Chigi: lei agirebbe di concerto con l'ex agente segreto Marco Mancini e l'ex premier Matteo Renzi. È così?
GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA
«Figuriamoci».
Conosce Mancini?
«L'ho conosciuto anni fa, ma non lo vedo né lo sento da molto tempo».
E Renzi?
«Il mio libro I potenti ai tempi di Renzi non gli piacque affatto. Poi con il passare degli anni il rapporto è molto migliorato».
Con Crosetto parla?
«Con lui sì. Con tutti gli ex dc ho un rapporto».
Cosa pensa della vicenda del dossieraggio e delle sue accuse all'Aise?
«In un Paese normale dovrebbero dargli una medaglia: ha denunciato lo scandalo del dossieraggio. E invece dicono che è colpa sua: incredibile».
renzi meloni MARCO MANCINI renzi e mancini incontro all autogrill di fiano romano marco mancini marco mancini e matteo renzi meloni fazzolari