LUCA PALAMARA SARÀ CAPOLISTA DI “ALTERNATIVA POPOLARE”, IL MOVIMENTO DEL SINDACO DI TERNI STEFANO BANDECCHI, NELLA CIRCOSCRIZIONE CENTRO ITALIA ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE –NON È LA PRIMA VOLTA CHE L’EX CONSIGLIERE DEL CSM ED EX PRESIDENTE DELL'ANM PROVA A ENTRARE IN POLITICA: NEL GIUGNO 2021 HA CONCORSO PER LA CAMERA NELLE SUPPLETIVE DEL COLLEGIO UNINOMINALE ROMA MONTE MARIO-PRIMAVALLE, SENZA ESSERE ELETTO…
(ANSA) - TERNI, 09 MAR - L'ex magistrato Luca Palamara sarà capolista di Alternativa popolare nella circoscrizione centro Italia alle prossime elezioni europee. "La mia vuole essere una candidatura tematica, sulla giustizia, ma se i cittadini mi daranno la loro fiducia diventerà anche e soprattutto una candidatura di tutti quegli elettori che oggi hanno deciso di non votare oppure si sentono traditi dalle promesse mancate" ha detto all'ANSA dopo che la notizia è stata anticipata dalla Nazione.
Palamara, 54 anni, ex consigliere del Csm ed ex presidente dell'Anm, non è la prima volta che si candida in politica: nel giugno 2021 ha concorso per la Camera nelle suppletive del collegio uninominale Roma Monte Mario-Primavalle, senza essere eletto. "La mia idea - ha spiegato ancora Palamara - è di trasformare il mio impegno per la riforma della giustizia in un punto di partenza per poi poter affrontare tutte le tematiche che sono uscite e che usciranno da questa campagna elettorale.
VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA
Non promesse mancate, ma piccoli passi da costruire giorno per giorno. Ho deciso di farlo con Bandecchi con entusiasmo perché reputo che in questo momento sia necessario essere vicini alle istanze dei cittadini anche attraverso modalità diverse da racconti ipocriti e finti perbenismi che spesso caratterizzano il mondo della politica.
Insomma un modo per gettare le basi per un futuro riformatore e per poter essere libero di parlare e di continuare così la battaglia per la verità, contribuendo, con la mia testimonianza e conoscenza dall'interno dei meccanismi e dei fatti che stanno dietro gli accordi e le nomine delle cariche della magistratura, a una riforma della giustizia che sia in grado di ridare autorevolezza alla categoria, eliminando fenomeni degenerativi, quali il carrierismo sfrenato e la ricerca spasmodica di inchieste roboanti".