Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Luigi Di Maio è sicuro: «L' amministrazione Trump capirà che la nostra intesa con la Cina ha una natura puramente commerciale e che non ci saranno problemi per la sicurezza nazionale». Ma ancora l' altro ieri il segretario di Stato, Mike Pompeo si è dichiarato «deluso per l' adesione dell' Italia alla Via della seta» e al Corriere risulta che anche il consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton si sia limitato a prendere atto delle spiegazioni offerte da Di Maio.
Gli Stati Uniti mantengono intatte tutte le preoccupazioni e le riserve politiche sul memorandum firmato da Italia e Cina. La Casa Bianca, il Dipartimento di Stato e il Pentagono si riservano di vedere nei fatti quali contromisure prenderà l' Italia per garantire la sicurezza della nuova rete Internet 5G, se verrà affidata a Huawei o ad altre società cinesi. Stesso discorso per i porti di Genova e Trieste.
Problemi anche sul Venezuela, nel giorno in cui Nicolás Maduro prova a mettere fuori gioco il leader dell' opposizione Juan Guaidó, con un provvedimento di interdizione per 15 anni dagli incarichi pubblici. Di Maio ha ricordato la posizione dell' Italia: «Non riconosciamo Maduro e chiediamo nuove elezioni». Troppo poco per gli Stati Uniti che premono sul governo gialloverde perché sostenga in modo esplicito Guaidó, come hanno fatto i principali Paesi europei.
Occorre, però, misura: queste differenze non sono sufficienti per sostenere che il rapporto complessivo tra Stati Uniti e Italia sia in crisi. Tanto Bolton che Di Maio sottolineano la «forza» dell' alleanza: il legame Nato e gli scambi commerciali in crescita. I dossier economici si stanno moltiplicando. L' altra sera il leader del Movimento 5 Stelle ha detto di essersi impegnato con il segretario al Commercio Wilbur Ross per favorire l' aumento delle esportazioni americane in Italia. Ross spinge per vendere lo shale gas a tutti gli interlocutori stranieri che gli capitano a tiro e si presume lo abbia fatto anche con Di Maio.
Poi ci sono le forniture militari, le turbine per l' aviazione. E ancora la partita del gas, con l' Eni in prima fila grazie agli ottimi rapporti stabiliti con il ministro dell' Energia Rick Perry, l' ultimo interlocutore di Di Maio nel pomeriggio. Infine si è discusso anche del dossier Alitalia: Delta è disponibile a salire al 10% nel capitale.
L' amministrazione Trump, però, chiede al governo informazioni sull' eventuale ruolo di alcune compagnie cinesi, come la «China Eastern» che per altro è già partner di Delta nell' alleanza SkyTeam.