IL “POPULISMO” A 5 STELLE RISCIA DI DILAGARE IN EUROPA E TERRORIZZA I POTERI FORTI: GRILLO IN PERICOLO...

Valentina Conte per La Repubblica

Goldman Sachs ci ripensa. Un mese fa giudicava il risultato elettorale italiano «entusiasmante», grazie al «fascino di massa del Movimento Cinquestelle». Ieri, al contrario, ha definito il «fattore Grillo» il problema numero uno dell'Europa. Parole nette e dure, quelle della banca d'affari americana, che arrivano a ventiquattr'ore di distanza dall'analogo allarme lanciato da Hollande, giovedì in diretta tv su France 2.

«L'austerità porterà l'Europa all'esplosione. Vedo montare i populismi e gli egoismi nazionali. Avete visto cos'è successo in Italia?», ammoniva il presidente francese. Eppure la Francia, come la Spagna e l'ortodossa Olanda, certe ormai di sforare il 3% nel rapporto tra deficit e Pil nel 2013, sono già pronte a chiedere sconti a Bruxelles.

Il fallimento delle politiche di rigore e l'allerta populismo saranno anche al centro del colloquio tra il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, in Europa l'8 aprile, e il presidente della Bce, Mario Draghi. E prima, all'esame delle Borse martedì prossimo, quando riapriranno dopo le feste di Pasqua.

«Il vero problema dell'Unione europea non è Cipro, ma l'Italia con il "fattore Grillo". Non capisco come i tipi duri del Nord non ci stiano pensando». Lo sgambetto arriva durante un'intervista a Bloomberg tv.

Jim O'Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management, ha cambiato idea su Grillo e i Cinquestelle. Da «segnale dell'inizio di qualcosa di nuovo», come affermato il primo marzo, a «vero problema » per tutta l'Europa. «L'Italia è la terza economia dell'Eurozona», ha incalzato O'Neill. «Se non inizia ad avere un po' di crescita presto, cominceranno a chiedersi quali siano i benefici della permanenza dell'euro».

Sottinteso: i Paesi virtuosi del Nord. In realtà uno di questi, l'Olanda, ha certificato proprio ieri la quarta violazione consecutiva del Patto di stabilità, grazie a un deficit al 4,1% del Pil nel 2012. Inferiore al 4,5 del 2011, ma pur sempre al di sopra del tetto del 3. La stessa Francia del preoccupato presidente naviga in acque agitate.

Nuovo record di disoccupati (3,2 milioni), obiettivo fallito di riduzione del deficit (anziché il 3%, quest'anno salirà al 3,7), la tassa sui ricchi naufragata (bocciata dalla Corte Costituzionale). Hollande prova ora a rilanciare con la tassa del 75% sulle remunerazioni dei manager sopra il milione di euro. Ma intanto paventa una riforma delle pensioni che obbligherà i francesi a lavorare più a lungo e rimandare l'abbandono del posto di lavoro.
Non meglio la Spagna. Tre giorni fa il governo Rajoy ha rivisto al rialzo il deficit al 6,98% del Pil dal 6,7. «Un cambio di metodologia richiesto da Eurostat», la giustificazione. In verità, la guerra dei numeri va avanti da un bel po'.

E non solo tra Bruxelles e Madrid. La banca centrale spagnola mercoledì scorso ha corretto il governo pure su Pil e disoccupazione: il primo calerà dell'1,5% quest'anno (e non dello 0,5), la seconda crescerà ancora al 27,1% (non al 24,3). Insomma la recessione continua, l'austerità non funziona. Ecco perché il governo intende chiedere alla Ue un anno in più, cioè al 2015, per arrivare al 3% del rapporto tra deficit e Pil. E nel 2013 anziché il 4,5% preventivato, la possibilità di chiudere al 6. Un disastro rispetto agli impegni presi con Bruxelles al momento di chiedere i fondi Esm per ricapitalizzare il sistema bancario.

 

GOLDMAN SACHS DE' NOANTRI: PRODI, LETTA, DRAGHIBEPPE GRILLO A CASA GOLDMAN SACHSGRILLO E CASALEGGIO ALLA RIUNIONE DEI PARLAMENTARI GRILLINI A ROMA IL QUARTETTO SPREAD - RAJOY MONTI HOLLANDE MERKELGOLDMAN SACHS

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA