"GIORGIO NAPOLITANO È UN SERVITORIE DELLA PATRIA, CHE ABBIA CONFORTO” – PAPA FRANCESCO, AL TERMINE DELL’UDIENZA GENERALE RIVOLGE UN PENSIERO A NAPOLITANO, CHE È IN GRAVI CONDIZIONI – L’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, 98 ANNI, NEGLI ULTIMI ANNI È STATO OPERATO DUE VOLTE: AL CUORE E ALLO STOMACO. FURONO LE SUE CONDIZIONI DI SALUTE, GIÀ NEL 2013, A CONSIGLIARGLI, DI FARE UN PASSO E DIMETTERSI DA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA...

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1-IL PAPA SU NAPOLITANO, CHE ABBIA CONFORTO, SERVITORE PATRIA

 

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(ANSA) - "Vi esorto a un pensiero per il presidente Napolitano, che è in gravi condizioni di salute. Che lui abbia conforto, questo servitore della patria". Così il Papa al termine dell'udienza generale.

 

2-QUEL PASSO INDIETRO SU CONSIGLIO DEI MEDICI E LA LUNGA SERIE DI INTERVENTI CHIRURGICI

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

Con due interventi chirurgici recenti, entrambi invasivi, Giorgio Napolitano ha sempre mostrato grandi capacità di recupero. Nonostante l’età, a maggio del 2018, superò brillantemente un’operazione al cuore, una resezione parziale dell’aorta superiore: dopo un mese di degenza, seguito dal chirurgo Francesco Musumeci, che lo operò, lasciò i padiglioni del San Camillo con quella che i medici stessi definirono allora una «ripresa straordinaria», che andò «al di là delle più ottimistiche previsioni».

 

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Negli ultimi anni il presidente emerito della Repubblica ha dovuto convivere con diversi problemi di salute. Cinque anni fa fu un dolore improvviso al torace, a quasi 93 anni, a costringere i medici a un ricovero e un’operazione d’urgenza. In quell’occasione Napolitano arrivò cosciente al pronto soccorso del San Camillo ma in condizioni gravi, c’era già liquido nel pericardio, dichiararono i medici, prima di decidere di intervenire per evitare che l’aorta si spezzasse. 

 

L’ex capo dello Stato rimase quattro ore sotto i ferri, poi dopo 28 giorni di degenza fece ritorno a casa ringraziando l’équipe che lo aveva assistito. Subito dopo iniziò una riabilitazione motoria in una struttura dedicata della Capitale.

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Tre anni dopo un altro intervento, allo stomaco, ma in questo caso programmato e non d’urgenza, condotto con tecnica che riduce al minimo l’invasività dell’operazione. Questa volta allo Spallanzani, con un’operazione condotta dall’equipe del professor Giuseppe Maria Ettore, che fu definita «perfettamente riuscita» e che ebbe un decorso postoperatorio regolare.

 

 

Furono proprio le sue condizioni di salute, già nel 2013, a consigliargli, anche se sotto la pressione dei medici e dei suoi familiari, di fare un passo indietro rispetto agli impegni della vita politica e di non accettare in un primo momento l’ipotesi di una rielezione. Che invece alla fine arrivò, nonostante tutto: accettò per spirito di servizio, per poco meno di due anni, ma solo per le grandi pressioni dei partiti politici, e fu lui stesso nel messaggio agli italiani la sera di Capodanno del 2014 ad annunciare un definitivo passo indietro giustificato dall’esigenza di non affaticarsi troppo. […]

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