matteo salvini traac

SARÀ LA LEGA, NON LA MAGISTRATURA, A MANGIARSI SALVINI - I SONDAGGI CONTINUANO A CALARE (DAL 34% AL 26). LA BESTIA DEI SOCIAL DA TEMPO S’È INCEPPATA. E IL RINVIO DEL PROCESSO SULLA VICENDA DELLA NAVE DICIOTTI SI POTREBBE RIVELARE UNA TEGOLA SULLA STRATEGIA POLITICA DEL TRUCE CON GLI OCCHIALI. CHE È QUELLA DI CERCARE SUBITO UN TEMA FORTE DA CAVALCARE PER RILANCIARE LA LEADERSHIP (SENNÒ I SONDAGGI CONTINUANO A SCENDERE E ARRIVANO ZAIA-GIORGETTI)

Mario Ajello per www.ilmessaggero.it

 

matteo salvini

Il paradosso è che, come dicono in casa Lega, i processi a Matteo Salvini ci potevano rilanciare. E così, quello che dovrebbe essere un sollievo - il rinvio del processo sulla vicenda della nave Diciotti all’ex ministro dell’Interno, fissato per il 4 luglio ma oggi rinviato causa Covid - si potrebbe rivelare invece una tegola sulla strategia politica del Carroccio. Che è quella di cercare subito, sennò i sondaggi continuano a scendere, un tema forte da cavalcare per rilanciare la leadership di Salvini.

 

salvini giorgetti

E la giustizia, ovvero l’accanimento delle Procure contro l’azione patriottica di difesa degli italiani e di blocco degli ingressi dei clandestini condotta dall’ex titolare del Viminale, si prestava alla bisogna, e resta un’ottima pietanza per cibare la Bestia: la macchina propagandistica che ha fatto il successo di Salvini sui social, e dappertutto, e che però da tempo s’è inceppata. Una possibilità, per la propaganda leghista e per il suo sistema di penetrazione virale diretto da Luca Morisi, sarebbe il voto di domani nella Giunta per le autorizzazioni a procedere.

 

salvini morisi garibaldi

Si decide in Senato, se dire di sì o di no ad affidare Salvini ai giudici per la vicenda della Open Arms, sempre legata agli sbarchi degli immigrati e con una grave accusa pendente per l’ex ministro: sequestro di persona.

 

Ai piani alti del Carroccio, c’è chi dice: «Converrebbe che la Giunta dicesse di sì alla richiesta dei giudici, così imbastiamo una bella campagna sulla persecuzione contro Salvini, rafforzata dalle intercettazioni appena pubblicate in cui i magistrati dicono peste e corna di lui e sostengono che vada fermato in tutti i modi». E se invece Salvini si salva e vince il no alla sua consegna ai pm? Tra i 33 membri della Giunta per le autorizzazioni c’è parità tra sì e no.

 

salvini vignetta mannelli

E l’ago della bilancia è il senatore Garrusso, ex M5S, passato al gruppo Misto, avvocato, molto giustizialista ma stavolta - se non altro per motivi di visibilità - potrebbe dire di no all’autorizzazione per Salvini. Il che salverebbe il capo lumbard.

 

Oppure, appunto, lo danneggerebbe togliendogli l’aura del martire e la possibilità di sfruttare l’arma dell’«accanimento giudiziario»? Sarebbe una domanda assurda, se non ci fosse, come si diceva sopra, il bisogno di trovare per la Lega una questione fortissima da cavalcare per risalire la china comunicativa.

 

LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

I numeri della Bestia, che è stata il lievito che ha portato al 34 per cento il Carroccio nei sondaggi prima della graduale discesa che sembra non fermarsi più, stanno preoccupando assai perché sono questi: il sentiment, cioè il valore che emerge analizzando i commenti sotto ogni post del capo leghista sta scendendo precipitosamente e da gennaio ad oggi è sotto di 8 punti.

 

Lo dice Human, una piattaforma di web e social listening nata dalla collaborazione tra Osservatorio Social e Spin Factor, ma lo dicono anche gli analisti di casa Pd. Che notano con soddisfazione la «decrescita infelice» dello strapotere salvinista on line.

MATTEO SALVINI CON GLI OCCHIALI

 

Una battaglia di grande impatto, dicono alla Lega, può rilanciarci e ridare alla Bestia tutta la sua ferocia. Però, non solo il campo giudiziario rischia di rivelarsi meno proficuo di quanto si possa sperare. Anche il rinvio delle elezioni regionali a fine settembre, e non a luglio come si sperava, è una circostanza che non aiuta. «Io ho bisogno di stare tra la gente», dice Salvini, «e noi scendiamo nei sondaggi perché causa lockdown non ci sono potuto stare».

 

Stare tra le gente significa fare comizi rilanciati dalla Bestia sui social, mietere migliaia di selfie e che diventano virali by Morisi, girare l’Italia immortalando ogni passo del Capitano (dalle mangiate alle passeggiate pop) e via dicendo. «Ma con il voto a settembre, avremo l’estate per andare in giro», è la consolazione di Salvini e dei suoi.

 

BARBARA D URSO SALVINI ETERNO RIPOSO

Il rischio però è anche nelle urne. Perché la discesa della Bestia e la fine del predominio mediatico di Salvini sono cominciate dalla sconfitta in Emilia Romagna a fine gennaio, cioè prima dell’avvento del coronavirus.

 

E adesso se la vittoria leghista in Veneto è arcisicura, ma lì c’è Luca Zaia e il trionfatore a settembre sarà più lui che Salvini, nelle altre regioni la partita è assai dura per la Lega. Che rischia, Veneto a parte, di restare a mani vuote. Ma questo si vedrà. Intanto, per rianimare la Bestia, le opzioni sono tre.

 

L’ultima appare quella più valida. La prima: tornare a insistere sul tema migranti. Ma è un’arma propagandistica d’antan, visto che oggi più che agli sbarchi gli italiani sono attenti a quanti aiuti statali riceveranno per crisi economica innescata dal Covid-19.

maria giovanna maglie matteo salvini

 

La seconda: la polemica contro l’Europa. Ma non è tanto facile usare questa leva, nel momento in cui l’Europa sembra rivelarsi meno tirchia di come è sempre stata dipinta, soprattutto ma non solo dalla propaganda salvinista.

 

La terza: la Bestia che cavalca, che rilancia e che annette al leghismo le proteste sociali che gradualmente e inevitabilmente si manifesteranno tra estate e autunno da parte delle categorie impoverite dal collasso economico.

 

salvini morisi

«Questo sarà il campo in cui ci faremo sentire di più», dicono gli uomini di Salvini. E i margini di manovra in effetti sono ampi in questo campo. A condizione che si possa tornare in piazza, ossia che il Covid rallenti davvero la sua presa, che si possa riattivare il nesso comizio-selfie-viralità, e che soprattutto che si riesca a far passare il messaggio - essenziale in questa fase di paura dilagante e voglia di rassicurazione - che Matteo la star ritrovata (?) dei social non sia soltanto un abile agitatore ma in primo luogo un efficace risolutore di problemi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...