giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini
DAGOREPORT
Stasera si aprono le danze delle nomine delle aziende di Stato. Il brano che accompagnerà volteggi e piroette potrebbe avere come titolo: “Tutto può accadere”. Mettere d’accordo una Meloni che dall’alto del suo 30 per cento vorrebbe portarsi a casa tutto il cucuzzaro e Salvini che non ci sta a prendere le briciole, con Gianni Letta in mezzo a sfoggiare la sua arte andreottiana di mediatore, non è difficile, è impossibile.
Nella trattativa ognuno sciorina i propri candidati ma ha nella manica è sempre pronta la carta del veto: non vuoi Tizio all’Enel? E io non voglio Caio alle Poste! Certo, chi ha più peso, cioè la Meloni, vorrà imporre le sue scelte, però Salvini e Letta, come minoranza, hanno sempre pronta la minaccia di abbandonarla al suo destino: dove va il governo senza di noi?
Al momento, tale è la confusione sotto il cielo che permette solo una previsione oroscopista. La Ducetta avrebbe messo un veto sull’ingombrante Paolo Scaroni, super candidato alla presidenza dell’Enel, gradito a Salvini (che lo incontrerà domani a Roma) e Berlusconi.
L’altro cartellino rosso è per l’agitatissimo Flavio Cattaneo. Il marito della Ferilli punta su Enel in prima battuta, su Poste in seconda. Ha provato ad accreditarsi attraverso il suo mentore Ignazio La Russa ma è stato rimbalzato seccamente da Giorgia, allora ha deviato su Salvini (era presente al suo compleanno) e su Berlusconi.
In ambedue i casi, il veto meloniano nasce dal mondo trasversale (eufemismo) che si muove alle loro spalle. La battuta che gira: “Sono due tipini così pieni di sé che, una volta nominati, quando proverai a chiamarli non ti risponderà nemmeno la segretaria”.
Per l’Enel rimane quindi in pista, da mesi fortissimamente caldeggiato da Meloni, come amministratore Stefano Donnarumma, attuale Ad di Terna, che da un paio di giorni deve ribattere alle voci di essere privo di “caratura internazionale” messe in giro dai soliti “addetti ai livori”.
L’altro ‘’dramma’’ si chiama Leonardo. Al momento il candidato della Ducetta a prendere il posto di Alessandro Profumo, su suggerimento di Descalzi, è il fisico Roberto Cingolani, ma è da tutti considerato “inadeguato” per la sua caratura accademica. Salgono le posizioni dell’ottimo Lorenzo Mariani, sponsorizzato da Guido Crosetto, come amministratore delegato: mentre alla presidenza il favorito a prendere il posto di Luciano Carta è Giuseppe Zafarana, il cui mandato alla Finanza è in scadenza.
Giuseppe Zafarana - comandante generale della guardia di finanza
Per Carta potrebbe aprirsi la presidenza di Terna, dove è data favorita come Ad l’unica donna: Giuseppina Di Foggia, attualmente capo di Nokia Italia. Per l’altra big delle partecipate, Poste Italiane, il duplex Del Fante-Lasco dovrebbe essere riconfermato. Così come è considerato inamovibile Claudio Descalzi all’Eni.
Quanto sopra, salvo orrori o omissioni.
GIUSEPPINA DI FOGGIA nunzia ciardi luciano carta foto di bacco