1. STASERA SI APRONO LE DANZE DELLE NOMINE. IL BRANO CHE ACCOMPAGNERÀ VOLTEGGI E PIROETTE: “TUTTO PUÒ ACCADERE”. OGNUNO SCIORINA I PROPRI CANDIDATI MA HA NELLA MANICA LA CARTA DEL VETO: NON VUOI TIZIO ALL’ENEL? E IO NON VOGLIO CAIO ALLE POSTE!
2. AL MOMENTO, LA DUCETTA AVREBBE MESSO UN VETO SU PAOLO SCARONI ALLA PRESIDENZA DELL’ENEL, GRADITO A SALVINI (CHE LO INCONTRERÀ DOMANI A ROMA) E BERLUSCONI. L’ALTRO CARTELLINO ROSSO È PER L’AGITATISSIMO FLAVIO CATTANEO. IN AMBEDUE I CASI, IL VETO MELONIANO NASCE DAL MONDO TRASVERSALE (EUFEMISMO) CHE SI MUOVE ALLE LORO SPALLE
3. L’ALTRO ‘’DRAMMA’’ SI CHIAMA LEONARDO. CINGOLANI È CONSIDERATO “INADEGUATO” PER LA SUA CARATURA ACCADEMICA. SALGONO LE POSIZIONI Di LORENZO MARIANI, SPONSORIZZATO DA GUIDO CROSETTO: MENTRE ALLA PRESIDENZA IL FAVORITO A PRENDERE IL POSTO DI LUCIANO CARTA (DESTINATO A TERNA) È ZAFARANA, IL CUI MANDATO ALLA FINANZA È IN SCADENZA... 

Condividi questo articolo


giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini

DAGOREPORT

Stasera si aprono le danze delle nomine delle aziende di Stato. Il brano che accompagnerà volteggi e piroette potrebbe avere come titolo: “Tutto può accadere”.  Mettere d’accordo una Meloni che dall’alto del suo 30 per cento vorrebbe portarsi a casa tutto il cucuzzaro e Salvini che non ci sta a prendere le briciole, con Gianni Letta in mezzo a sfoggiare la sua arte andreottiana di mediatore, non è difficile, è impossibile. 

 

Berlusconi Scaroni Berlusconi Scaroni

Nella trattativa ognuno sciorina i propri candidati ma ha nella manica è sempre pronta la carta del veto: non vuoi Tizio all’Enel? E io non voglio Caio alle Poste! Certo, chi ha più peso, cioè la Meloni, vorrà imporre le sue scelte, però Salvini e Letta, come minoranza, hanno sempre pronta la minaccia di abbandonarla al suo destino: dove va il governo senza di noi?

flavio cattaneo salvini flavio cattaneo salvini

 

Al momento, tale è la confusione sotto il cielo che permette solo una previsione oroscopista. La Ducetta avrebbe messo un veto sull’ingombrante Paolo Scaroni, super candidato alla presidenza dell’Enel, gradito a Salvini (che lo incontrerà domani a Roma) e Berlusconi. 

 

L’altro cartellino rosso è per l’agitatissimo Flavio Cattaneo. Il marito della Ferilli punta su Enel in prima battuta, su Poste in seconda. Ha provato ad accreditarsi attraverso il suo mentore Ignazio La Russa ma è stato rimbalzato seccamente da Giorgia, allora ha deviato su Salvini (era presente al suo compleanno) e su Berlusconi. 

STEFANO DONNARUMMA STEFANO DONNARUMMA

 

In ambedue i casi, il veto meloniano nasce dal mondo trasversale (eufemismo) che si muove alle loro spalle. La battuta che gira: “Sono due tipini così pieni di sé che, una volta nominati, quando proverai a chiamarli non ti risponderà nemmeno la segretaria”.

ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

 

Per l’Enel rimane quindi in pista, da mesi fortissimamente caldeggiato da Meloni, come amministratore Stefano Donnarumma, attuale Ad di Terna, che da un paio di giorni deve ribattere alle voci di essere privo di “caratura internazionale” messe in giro dai soliti “addetti ai livori”. 

 

LORENZO MARIANI MBDA LORENZO MARIANI MBDA

L’altro ‘’dramma’’ si chiama Leonardo. Al momento il candidato della Ducetta a prendere il posto di Alessandro Profumo, su suggerimento di Descalzi, è il fisico Roberto Cingolani, ma è da tutti considerato “inadeguato” per la sua caratura accademica. Salgono le posizioni dell’ottimo Lorenzo Mariani, sponsorizzato da Guido Crosetto, come amministratore delegato: mentre alla presidenza il favorito a prendere il posto di Luciano Carta è Giuseppe Zafarana, il cui mandato alla Finanza è in scadenza. 

Giuseppe Zafarana - comandante generale della guardia di finanza Giuseppe Zafarana - comandante generale della guardia di finanza

 

Per Carta potrebbe aprirsi la presidenza di Terna, dove è data favorita come Ad l’unica donna: Giuseppina Di Foggia, attualmente capo di Nokia Italia. Per l’altra big delle partecipate, Poste Italiane, il duplex Del Fante-Lasco dovrebbe essere riconfermato. Così come è considerato inamovibile Claudio Descalzi all’Eni. 

Quanto sopra, salvo orrori o omissioni.

 

GIUSEPPINA DI FOGGIA GIUSEPPINA DI FOGGIA nunzia ciardi luciano carta foto di bacco nunzia ciardi luciano carta foto di bacco

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…