TRA TEDESCHI CI SI INTENDE: IL PAPA TIFA MONTI! - BERTONE CONTRO IL PATONZA: SPIFFERI A RAFFICA DALLA SEGRETERIA DI STATO - “È UN UOMO ALLO SBANDO, HA PURE MASSACRATO ALFANO. E POI QUESTE SUE NUOVE AVVENTURE SENTIMENTALI...” - “CI RICORDIAMO BENE QUELLO CHE HA FATTO BERLUSCONI PER LA CHIESA. A PARTIRE DAL CASO BOFFO” - “MONTI HA RESO UN SERVIZIO ALL’ITALIA, NON PUÒ ESSERE L’ULTIMO…”

Marco Ansaldo per "la Repubblica"

«Certo che ci ricordiamo bene quello che ha fatto Berlusconi per la Chiesa. A partire dal caso Boffo». Il giudizio plana in modo sarcastico, ma ugualmente impietoso. Ai piani alti dell'istituzione ecclesiastica, sull'asse che da Piazza San Pietro, dal Vaticano, sale e arriva sulla Circonvallazione Aurelia, sede della Conferenza episcopale italiana, è tutto un confabulare, un «hai sentito?», «sì, ho visto». Alcuni accettano di parlare, anche se rigorosamente "off the record".

Il tratto comune è il tono indignato. La sensazione, più che vero imbarazzo, è addirittura il fastidio. Termine che non viene pronunciato. Ma le alzate di spalle, gli occhi che roteano al solo sentire il nome del protagonista in questione, gli sbuffi che escono dalle bocche dei prelati, paiono risposte inequivocabili.

Nella Santa Sede, all'interno delle Mura Leonine, le parole che si raccolgono sono di una durezza implacabile. Provengono da ambienti vicini alla Segreteria di Stato vaticana del cardinale Tarcisio Bertone: «È un uomo allo sbando - è il commento che si registra - ha pure massacrato il suo delfino Alfano». «E poi - ecco il colpo di mannaia su un tasto qui delicatissimo - queste sue nuove avventure sentimentali... Ecco, fra questi due estremi c'è di tutto. Quella di oggi è stata un'uscita volgarissima. Parole che cadono nel gelo più totale. È un uomo privo di appoggi, laddove pure li sta cercando. Davvero non si capisce dove voglia andare a parare. Ha perso il freno del tutto. Le sue battute lasciano ormai sgomenti».

Salendo verso la sede della Cei, al piano più alto ci si limita a un gelido «non credo che sia necessario commentare». Questa volta il fronte dei vescovi coincide in modo perfetto con quello dei Palazzi vaticani. E del Papa: pieno sostegno per un possibile bis del Professore che nel 2012 ha governato a Palazzo Chigi. «Monti ha reso un servizio all'Italia - si ricorda - non può essere l'ultimo». I giudizi che si ascoltano qui rammentano con vivacità di espressioni il caso del direttore di Avvenire, Dino Boffo, nel 2009 costretto a dimettersi dopo una campagna violentissima, ma con accuse infine ritenute del tutto false, da parte del quotidiano della famiglia Berlusconi.

«Leggiamo in questi giorni le pagine del Foglio - spiega una voce molto autorevole in ambiente Cei - a proposito di come i giornali in passato parlavano del Cavaliere. Ma quando sul quotidiano dei vescovi gli editoriali del 2001 bacchettavano Berlusconi, non se ne accorgeva nessuno. Eppure veniva fatto. Nell'ultima uscita del Cavaliere c'è un po' di presunzione. Va detto: per la Chiesa il dettame concordatario è una cosa seria. E se sul serio si vuole ricordare quel che è stato fatto, per noi conta il bene del Paese, chiunque l'abbia compiuto».

Nei giorni scorsi il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, aveva detto al
Corriere della Sera: «Non si possono mandare in malora tutti i sacrifici fatti dai cittadini». Un giudizio che si raccorda con quello fatto lo scorso anno: «Bisogna purificare l'aria ». Tre parole decisive nella spallata della gerarchia ecclesiastica al governo di centro destra. Ora Avvenire, guidato da Marco Tarquinio, ricorda in più editoriali il «fallimento» dell'esecutivo Berlusconi.

Vaticano e Cei sembrano abbandonare il Cavaliere al suo destino, tifando Monti. L'intesa anzi creata fra il Papa tedesco e il Professore, fatta di visite e telefonate costanti - e saldata dai loro più vicini collaboratori - è piuttosto l'asse su cui gravita il consenso della Chiesa per l'attuale inquilino di Palazzo Chigi. Il dirimpettaio di Tarquinio in Vaticano, il professor Giovanni Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano, di recente ha detto che «l'Italia rischia di pagare i danni della demagogia».

Proseguendo il suo ragionamento con una frase significativa: «Le parole d'ordine facili possono magari riscuotere consenso. Ma poi non farebbero che danneggiare, se seguite, le fasce più deboli del Paese: proprio quelle che la Chiesa in Italia aiuta». È proprio vero: la Chiesa si ricorda di tutto ciò che è stato fatto.

 

MARIO MONTI INCONTRA PAPA RATZINGER monti e papa article monti e papa hsGetImage MONTI E IL PAPA MONTI PAPA PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE VaticanoIL CARDINALE ANGELO BAGNASCO

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...