pep guardiola

ECCO A COSA SONO SERVITE LE VOCI SU GUARDIOLA ALLA JUVENTUS: IL TITOLO DEI BIANCONERI E’ SALITO DEL 26,6% SOLO NELL'ULTIMO MESE (E GLI AZIONISTI GODONO) - DOPO L’ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS, LE AZIONI ERANO CROLLATE DA 1,68 A 1,39 EURO... - MORALE DELLA FAVA: A FURIA DI MONTARE “INDISCREZIONI” E “RETROSCENA” SI POSSONO FARE OTTIMI AFFARI…

sarri guardiola

Ignazio Mangrano per “la Verità”

 

Ok, Cristiano Ronaldo quest' anno non ha alzato la coppa, ma gli azionisti della Juventus si stanno ampiamente consolando con i guadagni di Borsa. Il giorno dopo la disfatta con l' Ajax, il 17 aprile, a Piazza Affari il titolo bianconero è crollato in una sola seduta da 1,68 euro a 1,39.

 

Come quando sei in barriera, ti volti un attimo a parlare con il portiere, poi ti giri verso il pallone e te lo sparano in faccia dal basso verso l' alto come un missile. Ma i veri campioni si vedono da come si rialzano dopo una batosta e allora ecco che dal 18 aprile a ieri pomeriggio, il titolo della società presieduta da Andrea Agnelli ha recuperato quasi tutto con un balzo del 22%. Ieri però ha chiuso in calo (-0,4%) e chissà se c' entra qualcosa un certo Pep Guardiola, l' allenatore del Manchester City che, dopo mesi di indiscrezioni, ha smentito in modo categorico di voler cambiare panchina.

 

city tottenham guardiola

L'annuncio di Maurizio Sarri come sostituto di Massimiliano Allegri (accompagnato alla porta il 17 maggio, con il titolo a 1,37) è atteso a breve e la notizia ufficiale, quando arriverà, non sarà delle più fresche. Che la Juventus abbia veramente tentato Guardiola, un' autentica star planetaria prima ancora che un grande allenatore, oppure che si sia solo limitata a non smentire settimane e settimane di indiscrezioni, alla fine poco conta.

 

Le «notizie» quotidiane di calciomercato non sono esattamente l' emblema della lotta alle famose fake news, ma un giochino innocente come incrociare l' andamento di Borsa della Juve con la cronologia delle voci sull' ingaggio del catalano aiuterà a capire come si possano far soldi anche montando la panna con il latte di soia.

allegri

 

Per evitare la facile contestazione che i giornali e i siti sportivi non siano attendibilissimi in fatto di ingaggi, basta usare l' archivio delle agenzie di stampa. E allora, il 24 aprile troviamo il primo lancio Ansa: «La Juve sogna Guardiola», con tanto di presunta «telefonata» tra Agnelli e il coach spagnolo. È passata una settimana dall' uscita dalla Champions league, e il titolo risale a 1,2 (da 1,18). Continuano le voci e il 17 maggio è Guardiola stesso a smentire in modo netto: «Quante volte devo dirlo? Non ho intenzione di trasferirmi a Torino».

 

Niente, il titolo bianconero è già a 1,38. Quel giorno un grosso sito di scommesse online europeo aggiorna la posta delle puntate sul prossimo allenatore juventino, ma il nome di Pep non è neppure quotato. Giornali e siti italiani, evidentemente insensibili al gioco d' azzardo, continuano imperterriti a montare la panna. Il 23 maggio s' indispettisce anche il club britannico e un suo manager, quando legge che la Juve avrebbe offerto al catalano un contratto da 24 milioni l' anno (contro i 20 che prende al City), chiama i giornalisti e definisce la storia «una corbelleria enorme».

 

andrea agnelli

Sarà anche una «corbelleria», ma il titolo Juve continua la risalita e tocca quota 1,44. Passano due settimane e Guardiola, ormai sfinito, sbotta: «Non esiste posto migliore al mondo di Manchester per allenare; qui i tifosi ti applaudono anche quando perdi». Lui non lo sa, ma anche la nostra Borsa «ti applaude quando perdi» e l' azione bianconera tocca quota 1,54. La giostra ha continuato a girare fino a ieri, quando Guardiola ha ripetuto che resterà dov' è e ha spiegato: «Non prendo neppure anni sabbatici; le notizie escono, si copiano e non si verificano».

 

In fondo, è quello che ha detto fin dal primo giorno, ma solo nell' ultimo mese la Juventus ha guadagnato il 26,6% grazie a lui. Con questa storia avrà capito che il suo famoso tiki taka si può giocare anche in Borsa.

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO