berrettini

QUANTI AVREBBERO FATTO LO STESSO AL POSTO DI BERRETTINI? NESSUNO! - L’AZZURRO, POSITIVO AL COVID, LASCIA MA AVREBBE POTUTO ANCHE GIOCARE (A MENO CHE I SINTOMI NON FOSSERO TALI DA IMPEDIRGLI DI COMPETERE) - BERRETTINI NON ERA OBBLIGATO A FARE IL TAMPONE. NEL REGNO UNITO NON C'È PIÙ OBBLIGO DI ISOLAMENTO PER I POSITIVI. E DUNQUE A WIMBLEDON POSSONO GIOCARE TUTTI, VACCINATI E NON, TAMPONATI E NON - I SOSPETTI SU NADAL E DJOKOVIC E LE VALUTAZIONI DEGLI ORGANIZZATORI SU EVENTUALI MODIFICHE AL REGOLAMENTO…

Marco Lombardo per “il Giornale”

 

NADAL BERRETTINI

Ci sarà un motivo perché esistono le tradizioni. Per esempio quella di non aprire il Campo Centrale di Wimbledon, fino a quando il campione uscente non inaugura il programma.

 

Poi, all'improvviso, cambia tutto, ed ecco che la sfiga si abbatte sui Championship. E su Matteo Berrettini. Insomma: nel Paese in cui il Covid si affronta ormai con un'alzata di spalle, il tennis comincia a tremare di nuovo. Lunedì è stato il croato Cilic a dare forfait e ieri è toccato a Matteo, campione gentleman anche nella sfortuna.

 

I due protagonisti dell'evento accaduto venerdì 23, quando l'organizzazione ha permesso un allenamento inedito sull'erba del Center Court: prima a Berrettini e poi a Cilic, appunto. Solo che i loro sparring partner erano nientemeno che Nadal e Djokovic. Con un incrocio di abbracci e pacche sulle spalle che adesso semina il terrore.

NADAL BERRETTINI

 

La bomba mediatica è esplosa ieri a mezzogiorno, quando invece di scendere in campo contro Garin l'italiano ha pubblicato un post in bianco e nero su Instagram: «Con il cuore spezzato devo annunciare il mio ritiro da Wimbledon. Ho avuto una piccola influenza e mi sono isolato. Nonostante i sintomi siano lievi, ho deciso di sottopormi al test per proteggere la salute dei miei compagni di gioco e di tutte le persone coinvolte nel torneo».

 

E qui sta il punto: nel Regno Unito non c'è più obbligo di isolamento per i positivi, perché il Covid viene considerato ormai niente più che un'influenza. E dunque a Wimbledon possono giocare tutti, vaccinati e non, tamponati e non, e così quello di Berrettini è stato davvero un gesto da gentleman. Non era infatti obbligato a farlo, almeno fino a ieri, perché vista la malaparata gli organizzatori stanno pensando di reinserire il tampone obbligatorio.

 

berrettini

La domanda però resta: quanti avrebbero fatto lo stesso al suo posto? La risposta social si abbatte proprio su Nadal e Djokovic: «Possibile che Rafa, dopo aver fatto di tutto per curarsi il piede, rinunci per il Covid?». E poi: «L'avete visto Nole al primo match di lunedi? Sembrava stanco». Sospetti, alimentati dalle parole della francese Cornet: «Già al Roland Garros ci sono stati dei casi, ma nessuno parlava, come se ci fosse un tacito accordo tra noi giocatori. Siamo stati un anno e mezzo in una bolla, ora una psicosi sarebbe fuori luogo».

 

DJOKOVIC CILIC 3

Nadal comunque è sceso in campo ieri contro Cerundolo (ha vinto in 4 set, avanza pure Sonego in 5) mentre a Berrettini non resta che un antidoto al malocchio. Dalle Atp Finals di Torino ha infilato infortuni e un'operazione alla mano, con tre mesi di stop. E dopo due tornei su fila vinti sull'erba, ecco una nuova maledizione: «Il sogno è finito per quest' anno, ma tornerò più forte». Non c'è dubbio, ma il Covid intanto resta per tutti l'avversario da battere.

berrettiniberrettininole djokovic foto mezzelani gmt106matteo berrettini 6berrettiniberrettini

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…