Francesca Basso Lorenzo Salvia per il "Corriere della Sera"
È atteso per domani il via libera da parte dell' Ema, l' Agenzia europea dei medicinali, al vaccino Janssen della Johnson & Johnson. È il quarto dei sei di cui si è dotata l'Ue. La casa farmaceutica in un comunicato ieri sera ha smentito le voci circolate in giornata di possibili ritardi nelle consegne e ha detto di «restare impegnata a fornire 200 milioni di dosi nel 2021, a partire dal secondo trimestre». La fornitura destinata all' Ue prevista per il secondo trimestre è di 55 milioni di dosi, di cui 7,3 milioni per l' Italia.
La fornitura di Janssen è necessaria per garantire l'accelerazione della campagna vaccinale che dovrebbe essere impressa da aprile. Anche perché si tratta di un vaccino a somministrazione singola. E quindi una dose coincide con una persona pienamente immunizzata. Dopo una certa preoccupazione per le indiscrezioni arrivate da Bruxelles, in serata Palazzo Chigi ha rilanciato la nota dell' azienda.
Caso chiuso? Dipende da cosa accadrà nelle prossime settimane. Intanto tra l' 8 marzo e il 3 aprile saranno fornite all' Italia complessivamente 6,5 milioni di dosi e nel secondo trimestre si registrerà un incremento netto delle fiale a disposizione per un totale di oltre 36,8 milioni di dosi tra Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Sul caso Janssen il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha invitato alla cautela: «Vediamo se la notizia è confermata».
La Commissione Ue non ha commentato l' indiscrezione. Ma il commissario all' Industria Thierry Breton, alla guida della task force Ue per l' incremento della produzione di vaccini sul suolo europeo, ha spiegato senza riferirsi al caso specifico che «se un' azienda ha un problema di produzione non significa che l' intero programma vaccinale è in pericolo». Lunedì la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha detto che le forniture destinate all' Ue saranno di 100 milioni di dosi al mese per il secondo trimestre (ai leader Ue aveva però ipotizzato 490 milioni di dosi potenziali).
Breton ha ricordato che all' inizio Johnson & Johnson ha avuto «qualche difficoltà negli Usa» e che per questo farà «un' alleanza con Merck». Ha aggiunto che la Commissione sa che nel secondo trimestre «qualcuno farà meglio e qualcuno sarà in ritardo» e si impegnerà «personalmente in modo ufficiale con Johnson & Johnson dopo l' approvazione dell' Ema». Ieri Breton si è anche sentito con il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, che ha confermato la disponibilità delle nostre aziende a essere inserite nel ciclo di produzione dei vaccini già approvati da Ema e Aifa.