Estratto dal “Corriere della Sera”
È morto a due mesi dall’intervento il primo uomo che si era sottoposto al trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato. L’ospedale, però, ha dichiarato di non avere alcuna indicazione che la causa sia stata proprio il trapianto.
Richard «Rick» Slayman, 62 anni, era stato sottoposto all’impianto di rene di maiale al Massachusetts General Hospital di Boston, dove i chirurghi avevano affermato di ritenere che l’organo sarebbe durato almeno due anni.
Slayman aveva accettato di ricevere per la prima volta al mondo uno xenotrapianto da rene di maiale ingegnerizzato. Gli era stato impiantato lo scorso 16 marzo un rene di maiale con 69 modifiche genomiche. […] Il paziente, inoltre, aveva ricevuto un’infusione di nuovi farmaci immunosoppressori.
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L’uomo si era dichiarato entusiasta di riprendere a trascorrere del tempo con la famiglia, gli amici e le persone care senza il peso della dialisi […]. Il paziente però, hanno spiegato dall’ospedale, «era già fortemente compromesso nelle sue condizioni di salute e con un precedente trapianto ricevuto e fallito. Tuttavia il fatto che per due mesi sia sopravvissuto è un elemento positivo e che lascia sperare per sviluppi futuri».
Lo xenotrapianto è il trapianto di un organo appartenente ad un individuo di una specie diversa , quindi s’intende sia il trapianto di un organo da un animale nell’uomo, sia da un animale di una specie a un animale di una specie diversa. Vi si fa ricorso perché, purtroppo, la richiesta di un trapianto di organi supera l’offerta di organi donati.
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Basti pensare che nel nostro Paese […] sulle liste dei pazienti in attesa di ricevere un trapianto, sono circa 8 mila i connazionali in lista d’attesa: tra loro circa 6 mila pazienti aspettano un nuovo rene più di tre anni, in media.
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