Riccardo Sorrentino per www.ilsole24ore.com
La Banca centrale europea sceglie la linea dura: il consiglio direttivo ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base: il tasso di riferimento sale quindi dallo 0,50% all’1,25% e il tasso dei depositi delle banche (per i quali è stato sospeso il sistema two-tier) presso la Bce dallo 0,75% all’1,50%. Questo «passo», ha spiegato il comunicato ufficiale, «assicurerà un tempestivo ritorno dell’inflazione» verso l’obiettivo di medio periodo del due per cento.
In futuro, la Bce si aspetta di aumentare ancora il costo ufficiale del credito, in un’ottica che sembra essere quella del risk management: «contro il rischio di un persistente innalzamento delle aspettative di inflazione», che oggi sembrano - almeno per quanto riguarda il medio-lungo periodo - sotto controllo. In ogni caso le decisioni continueranno a essere prese “di volta in volta”.
Le proiezioni sembrano richiedere nuovi passi. Il rientro dell’inflazione, per quanto definito «tempestivo» non sarà però rapidissimo: le proiezioni dello staff della Bce, indicano per quest’anno un’inflazione media dell’8,1%, per il 2023 del 5,5% e per il 2024 del 2,4 per cento. L’inflazione sta intanto già manifestando i suoi effetti sulla crescita attraverso la riduzione del potere d’acquisto: il pil potrà salire quest’anno del 3,1%, il prossimo dello 0,9% e nel 2024 dell’1,9 per cento.
CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL