Estratto dell’articolo di Andrea Giacobino per www.affaritaliani.it
“Miracolo a Milano” è un film fantastico del 1951 diretto da Vittorio De Sica. Settant’anni dopo il prodigio meneghino s’è ripetuto questa volta nei numeri dei bilanci 2021 depositati dalle aziende in Lombardia che per quanto riguarda il fatturato - secondo una ricerca di 36Brains guidata da Marianna Vintiadis - vedono al primo posto Telecom Italia seguito da Edison. Ma terza in classifica e prima per volume di utili per ben 8,9 miliardi di euro su 9 miliardi di ricavi è la Send To Me (STM) srl, nata con un capitale sociale di solo un euro e che è stata costituita solo a settembre del 2020.
Secondo una visura camerale lo sconosciuto gigante, iscritto nella sezione speciale del registro imprese dedicata alle start-up innovative, è stato fondato dal commercialista Giulio D’Antoni, il quale, al settembre 2023, ancora ricopre la carica di socio e amministratore unico.
Allegato all’atto costitutivo vi è un documento in cui D’Antoni ha dichiarato che per il primo anno di attività della costituenda startup innovativa “il valore maggiore tra valore della produzione e costo risulterà essere il costo, stimato 50mila euro” e che nel primo bilancio i costi in ricerca e sviluppo della società saranno “superiori al 15% del maggiore valore tra il costo e il valore totale della produzione”.
[…] già nel 2020, quindi in poco più di tre mesi di attività, la società ha registrato un valore, sia di produzione sia di costi, di quasi 4 milioni, circa 80 volte superiore al previsto. Nel maggio 2022, a meno di due anni dalla costituzione, la società è stata cancellata d’ufficio dalla sezione speciale dedicata alle startup a causa del “mancato deposito della dichiarazione di mantenimento del possesso dei requisiti”.
Questa dichiarazione è presumibilmente venuta a mancare in quanto la società nel 2021 ha ampiamente superato i 5 milioni di fatturato, una delle condizioni necessarie per essere iscritti nella sezione. […]
Pur non essendo stati registrati aumenti di capitale, il bilancio del 2021 riporta che il valore del capitale a fine esercizio era di oltre 900 milioni e un euro, quindi incrementato di 900 milioni presumibilmente utilizzando il patrimonio netto. Al settembre 2023 il bilancio relativo al 2022 non è ancora stato pubblicato sul registro imprese. Nel 2020, primo anno di attività, la società ha potuto redigere il bilancio in forma abbreviata in quanto il totale attivo, i ricavi e il numero dei dipendenti non superavano i limiti per poter adottare questo tipo di bilancio.
Nel 2021, invece, avendo registrato un totale attivo di oltre 15 miliardi e ricavi per oltre 9 miliardi, la società ha dovuto redigere il bilancio d’esercizio in forma ordinaria e, di conseguenza, includere una relazione sulla gestione. Osserviamo che nel 2020, in meno di quattro mesi di attività, la società ha registrato ricavi (corrispondenti all’intero valore di produzione) appena sotto ad 4 milioni; cifra che, se superata per due anni di fila, impone alla società l’obbligo di revisione.
Nel 2021 la società ha registrato un dato ancora più sorprendente, chiudendo l’anno con ricavi per oltre 9,04 miliardi e un utile di 8,98 miliardi. Degne di nota anche le rimanenze, costituite interamente dai lavori in corso su ordinazione, che hanno registrato un valore ancora superiore, pari a quasi 10 miliardi. Le immobilizzazioni immateriali sono composte da “diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno per 900 milioni”.
Il bilancio non riporta note che aiutino il lettore a comprendere i risultati e l’andamento di STM, il codice Ateco della società è il 62.02 “Consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica”. “Durante il nostro lavoro di intelligence - ha detto la Vintiadis - siamo soliti imbatterci in particolari bizzarri che attraggono la nostra attenzione e che, quando richiesto dai nostri clienti, passiamo al vaglio di rigorose e approfondite ricerche. Ma ci ha davvero stupito e divertito che una società di questo tipo, credo ai più sconosciuta, risultasse tra le aziende più grandi della Lombardia insieme a giganti come Tim o Edison, quasi senza farsi notare”.