UNA PILLOLA DIFFICILE DA MANDARE GIU' - IN USA 44 STATI FANNO CAUSA A "BIG PHARMA" PER I PREZZI DI UN CENTINAIO DI MEDICINALI: LE MULTINAZIONALI FARMACEUTICHE SI ERANO MESSE D’ACCORDO PER AUMENTARE FINO AL 1000 PER CENTO I PREZZI DEI FARMACI GENERICI, INCLUSI QUELLI CONTRO CANCRO E DIABETE – LA RISOLUZIONE ITALIANA DEL MINISTRO GRILLO ALL’OMS: “PIÙ TRASPARENZA”

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Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

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Guerra aperta a Washington tra i politici e le case farmaceutiche. Una coalizione di 44 stati ha denunciato venti aziende farmaceutiche per aver fatto cartello a difesa di un meccanismo di incremento dei prezzi: il costo di un centinaio di i medicinali è aumentato in alcuni casi del 1000 per cento.

 

big pharma 1 big pharma 1

Gli aumenti riguarderebbero farmaci generici, inclusi quelli per la terapia di cancro e diabete. L' azione legale, nata dall' attorney general del Connecticut, William Tong, si è concentrata nel periodo compreso tra il luglio 2013 e il gennaio 2015. Tra le società coinvolte anche la multinazionale israeliana Teva Pharmaceuticals, la più grande produttrice di farmaci comuni, che ha respinto ogni addebito e ha annunciato battaglia.

 

 

Nella causa sono citati 15 persone. Gli amministratori chiedono al tribunale di sanzionare il risarcimento per conto dei consumatori, e una disciplina più incisiva sui brevetti, che fanno da scudo alla strategia impazzita dei prezzi.

 

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LA BATTAGLIA

Il presidente Donald Trump aveva fatto della lotta al costo crescente delle medicine uno dei punti centrali della campagna elettorale, consapevole dell' impatto che il tema ha sulla popolazione dei baby boomers, oggi in piena ondata di pensionamento.

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Gli Usa registrano ogni anno due terzi dei brevetti per nuovi farmaci, anche se diverse grandi aziende di settore hanno scelto di spostare all' estero la sede per motivi fiscali. L' altro primato meno glorioso è quello della durata dei brevetti, i quali impediscono la creazione di medicine generiche a prezzi più bassi.

 

 

I consumatori negli Usa sono costretti a pagare fino a 100 volte il prezzo corrente in altri mercati stranieri, compreso il Canada. In un tentativo di iniziare a far chiarezza nel settore, il segretario del ministero per la salute Alex Azar ha appena ordinato che il prezzo di vendita di un gran numero di medicinali sia espressamente comunicato al pubblico durante la proiezione di spot televisivi. Una decisione coraggiosa, contro la quale l' industria di settore ha già annunciato sfide legali. Ma il tema è sentito.

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Basti pensare che dall' Italia, il ministro della Salute Giulia Grillo ha presentato una risoluzione all' Oms per chiedere «maggiore trasparenza sulla formazione dei prezzi. Da anni mi batto per avere medicinali a prezzi equi e già alcuni Paesi hanno deciso di appoggiarci. In gioco c' è l' accesso alle cure la salute di tutti noi cittadini».

 

I COSTI

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Le case farmaceutiche difendono l' attuale regime di autoregolazione dei prezzi ripetendo il mantra dei costi stratosferici per la realizzazione di un nuovo farmaco: in media 2,6 miliardi di dollari. Il think tank Public Citizen ha smantellato questa leggenda, e ha mostrato che il costo medio della ricerca e sviluppo è in realtà di 161 milioni di dollari.

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Gran parte della spesa denunciata dalle aziende riguarda invece il costo di commercializzazione, del quale fanno parte la pubblicità (6 miliardi l' anno), e una miriade di iniziative promozionali, spesso oltre i confini del codice etico e di quelli giuridici, con un totale che è poi detassabile al 50%.La spesa per la ricerca è di ospedali, le università e di istituti governativi, che da soli sborsano l' 84% dei fondi. Le aziende private spendono invece per medicine, spesso varianti della molecola basecorazzata da brevetti.

 

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E' così che il costo dell' insulina per i diabetici (scoperto da Frederick Banting a Toronto quasi un secolo fa), è quadruplicato dal 2009, al punto di costringere i pazienti al razionamento. Ed è così che si è potuto vendere fino a tre mesi fa un trattamento per la ipercolesterolimia familiare al prezzo di 14.000 dollari l' anno, anche se il gene PCSK9 era isolato dalla comunità scientifica diffusa La Federal Drugs Administration di Washington aprirà oggi un' udienza pubblica sul rapporto tra farmaci brevettati e quelli generici, con la speranza di abbassare, se non abbattere, il muro che li separa.

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