superlega florentino perez andrea agnelli

SUPERLEGA? NO, SUPER FALLITI - I 12 CLUB FONDATORI HANNO 6,5 MILIARDI DI EURO DI DEBITI CERTIFICATI A CUI SI AGGIUNGONO 800 MILIONI DI EURO BRUCIATI A CAUSA DELLA PANDEMIA - IL CRAC E' DIETRO L'ANGOLO, ECCO PERCHE' SI RIFUGIANO NELLA SUPERLEGA: E' L'ULTIMO PARACADUTE - I LORO DEBITI SONO DIVENTATI INSOSTENIBILI TRA CROLLO DEI DIRITTI TV E AZZERAMENTO DEI RICAVI DA STADIO - GLI INCASSI DELLA SUPERLEGA GARANTITI A POCHI ELETTI AIUTEREBBERO A SOSTENERE I CONTI IN ROSSO, SENZA LA VOLATILITÀ DEI RICAVI, VISTO CHE LA PARTECIPAZIONE NON SAREBBE LEGATA AI RISULTATI. MA C'E' UN EFFETTO IMPREVISTO...

1 - DEBITI PER 6,5 MILIARDI ALLE DODICI SORELLE SERVE UN PARACADUTE

Roberta Amoruso per "il Messaggero"

 

agnelli florentino perez

Prendi i quasi 6,5 miliardi di euro di debiti certificati dopo la pandemia dalle 12 società fondatrici della Superlega e sommali agli 800 milioni di ricavi che hanno bruciato nell' anno del Covid. Ci vuole poco per intuire che il fallimento non è più solo una prospettiva teorica. E allora la ricerca di un paracadute è quasi obbligata. Non importa quanto elegante. In gioco c' è la sopravvivenza.

 

C' è tutto questo dietro la strada imboccata a sorpresa dalle principali squadre europee per dire addio alla Champions League e farsi un campionato europeo tutto loro, la Superlega. Sono i club più ricchi d' Europa, ma solo a parole perchè anche nel 2021 si troveranno a dover tamponare una voragine.

 

Secondo la 24esima edizione della Football Money League, pubblicata dallo Sports Business Group di Deloitte a gennaio, i club top 20 (per fatturato) del calcio mondiale perderanno ben oltre 2 miliardi di ricavi entro la fine della stagione 2020/21, il doppio dell' anno prima in cui erano sfumati 1,1 miliardi. In due anni i dodici club avranno bruciato da soli qualcosa come 2,2 miliardi di euro.

agnelli ceferin perez 4

 

Del resto certi debiti sono diventati insostenibili tra crollo dei diritti televisivi e azzeramento dei ricavi da stadio, solo minimamente compensati dalla crescita dei ricavi commerciali. In altre parole, la strada dell' addio a Fifa e Uefa con la creazione della Superlega è un modo per buttarsi alle spalle certi problemi. Non solo il famoso tetto su debiti che proprio Fifa e Uefa hanno già chiesto da tempo di ridurre.

 

FLORENTINO PEREZ ANDREA AGNELLI 1

La stessa Uefa ha fatto sapere che sarebbe proprio il fatto che l' associazione europea non vuole concedere un maggiore controllo sulla vendita di diritti televisivi e commerciali ad aver fatto scattare la reazione. Non a caso, secondo quanto riportato dal Financial Times, gli organizzatori della Superlega avrebbero già tenuto colloqui preliminari con alcune emittenti tv sulla competizione, cercando di assicurarsi accordi con Amazon, Facebook, Disney e Sky. Contratti che porterebbero le entrate annuali della competizione a un valore di 4 miliardi, secondo alcune stime, di fatto il doppio dei premi distribuiti dalla Champions League, la principale competizione continentale per club.

diritti tv dazn

 

Incassi certi e garantiti di diritto a pochi eletti aiuterebbe i club a sostenere investimenti e programmazione. E addio volatilità dei ricavi, visto che la partecipazione alla top League Ue non sarebbe legata al raggiungimento della performance sportiva nel campionato nazionale. Senza considerare le potenzialità per sfruttare, senza troppi paletti, i brand dei club più seguiti. Un tesoro prezioso tra sponsorizzazioni e merchandising.

 

gravina dal pino

Funzionerà così, se davvero il progetto andrà in porto. I 15 club fondatori avranno circa 3,5 miliardi come prestito-contributo una tantum a supporto dei loro piani di investimento e per blindare l' impatto della pandemia Covid 19. Ed è Jp Morgan a finanziare il capitale iniziale. Ma in cabina di regia ci sarebbero anche altri fondi americani in arrivo, pronti a mettere a frutto un mercato del calcio europeo che può valere molto di più se rivisto su modello dello show business americano.

 

Le risorse non potranno essere utilizzate sul calciomercato, ma dovranno essere destinate agli investimenti sulle infrastrutture (quindi stadi) e per ridare fiato ai bilanci. Ai primi sei club fondatori andranno 350 milioni a testa, con importi progressivamente limati fino ad arrivare agli ultimi tre club, a cui sarebbero riservati 100 milioni. Passando invece alla distribuzione dei ricavi, il 65% sarebbe equamente distribuito, per metà alle società fondatrici e per l' altra metà a tutti i partecipanti alla Superlega. Un altro 20% è destinato ai meriti sul campo in base ad uno schema preciso, con il restante 15% distribuito sulla base del peso commerciale.

 

diritti tv serie a

Infine, il piano prevede anche contributi di solidarietà al calcio Ue, con l' obiettivo è di raccogliere 10 miliardi. Una consolazione che non piace praticamente a nessuno, tra le istituzioni del calcio, i tifosi, e anche la politica. Il progetto piace invece alle Borse: ieri il titolo Juventus ha guadagnato a Piazza Affari il 17,8% mentre il progresso del Manchester United quotato a Wall Street ha sfiorato il 10%.

 

2 - L'ASSIST DI JP MORGAN VALE 3,5 MILIARDI UN CALCIO AI DEBITI E UN ALTRO AL COVID

Giuliano Balestreri Stefano Scacchi per "la Stampa"

 

Un calcio ai debiti e un altro al Covid. L' accelerazione verso la Super Lega delle dodici big europee, capitanate da Juventus e Real Madrid, è tutta nei numeri: dal miliardo e 100 milioni di minori ricavi a causa del Covid nella scorsa stagione ai 750 milioni di perdite nette; da 5,7 miliardi di debiti complessivi ai 3,5 miliardi di euro messi sul piatto da Jp Morgan per far partire la competizione il prima possibile con una sorta di bonus di benvenuto da 250/300 milioni di euro a tutte le squadre. Una cifra a cui potrebbero aggiungersi altri 3 miliardi di ricavi anticipati. Abbastanza per far saltare il banco e mandare in soffitta la "vecchia" Champions League.

 

CHAMPIONS LEAGUE

D' altra parte Juventus, Milan, Inter, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham valgono da sole, secondo le stime di Forbes, 29 miliardi di euro e qualcosa come 5 miliardi di potenziali appassionati (secondo la ricerca Fan Potential di Nielsen in 45 Paesi).

 

Un patrimonio che fondi d' investimento e banche d' affari vogliono capitalizzare tra diritti tv e merchandising: un progetto che ricalca su larga scala quello per cui poco più di un anno fa, Paolo Dal Pino era stato chiamato al vertice della Serie A. Il presidente della Lega aveva messo in piedi un piano che prevedeva la creazione di una media company a cui conferire la gestione dei diritti tv, sfilando - di fatto - la governance economica del pallone alla squadre. Nella compagine azionaria sarebbe entrato il consorzio composto da Cvc, Advent e Fsi, il fondo strategico italiano, che, in cambio del 10% della media company (e quindi dei diritti tv) avrebbe investito 1,7 miliardi di euro.

diritti tv

 

A far saltare il banco, affossando il progetto del canale di Serie A, fu proprio la clausola fatta mettere nero su bianco dagli investitori che vietava qualunque modifica al perimetro del calcio italiano. Tradotto: avendo subodorato il piano di una Super Lega internazionale, i fondi avevano preteso che nessuna squadra lasciasse la Serie A per un' altra competizione. Una richiesta motivata dalla necessità di difendere il valore di un'operazione miliardaria che senza Juve, Inter e Milan avrebbe un peso economico inferiore.

 

jp morgan chase 13

La Super Lega replica il progetto di Dal Pino su larga scala, ma con una differenza cruciale: la proprietà della competizione resta alle squadre. Dal punto di vista finanziario quello di Jp Morgan è un prestito a lungo termine che garantisce ossigeno immediato alle casse dei società e che verrà ripagato con le maggiori entrare garantite dalla competizione.

 

Oggi, chi vince la Champions League guadagna circa 100 milioni di euro, una cifra che nei piani dei club fondatori dovrebbe andare a tutti i partecipanti alla nuova competizione. Il conto è presto fatto: i diritti tv dell' ex Coppa Campioni valgono circa 2,4 miliardi di euro a cui si aggiungono altri 400 miliardi di diritti commerciali.

champions europa league

 

Una cifra che viene poi divisa tra 32 squadre; gli analisti, invece, sono convinti che le televisioni e gli Ott da Dazn ad Amazon potrebbero spendere molto di più per trasmettere una competizioni di soli dei big match. E di conseguenza i fondatori potrebbero essere costretti a rinegoziare i contratti dei calciatori: aumenteranno il numero delle partite e delle trasferte internazionali. Quindi partiranno i primi rinnovi verso l'alto, generando spese che annulleranno in parte gli effetti delle nuove entrate.

jp morgan chase 10

 

Ma Uefa, Federazioni e Leghe potrebbero accordarsi per dichiarare risolti i contratti dei calciatori dei 12 club ai fini dei loro ordinamenti. Così in teoria club come Psg e Bayern Monaco, rimasti fuori dalla Super Lega, potrebbero assicurarseli a parametro zero aprendo contenziosi infiniti.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…