Tim avvia l'analisi delle offerte non vincolanti presentate per Netco, la costituenda società della rete, dal consorzio formato da Cdp Equity e Macquarie e da Kkr e completerà l'esame giovedì. «Allo stato attuale nessuna decisione è stata assunta», ribadisce il cda al termine di una lunga riunione.
L'offerta di Kkr però sembra essere la preferita non solo perché quantitativamente offre di più. Secondo indiscrezioni, dall'esame svolto dal Comitato Parti Correlate sarebbe emerso che i nodi Antitrust che presentava la prima proposta di Cdp e Macquarie non sono stati sciolti con il rilancio.
Non è da trascurare nemmeno l'offerta economica di Kkr che mette sul piatto fino a 23 miliardi di euro contro i 19 del consorzio Cdp-Macquarie e, secondo indiscrezioni questo potrebbe convincere il board di Tim ad aprire una trattativa con il fondo americano. È presto per dire quale formula verrà scelta per dare seguito al dossier ma già si specula sulla seconda fase, quando in partita potrebbe entrare anche F2i che con Kkr ha avviato un dialogo nelle scorse settimane.
Il fondo peraltro non sarebbe rigido nella sua proposta ma, secondo i rumors, sarebbe disponibile a far partecipare altri investitori con una quota del 10-15% per cento, a cominciare dalla stessa Tim. «Ci sono delle proposte sul tavolo, sarà il consiglio d'amministrazione a decidere», risponde con cautela il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.
C'è poi Vivendi, che resta critica sulle offerte, giudicate insoddisfacenti, e attende di dire la propria in occasione dell' assemblea straordinaria che reputazione necessaria per far passare la vendita della rete. Sul suo ruolo in Italia Giorgetti rimarca solo che «è un soggetto di mercato, vediamo».
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GIANCARLO GIORGETTI - ANDREA DE GENNARO