panama papers pietro beretta massiah letizia moratti ubi

UBI E QUEL VIZIETTO DELLE SOCIETÀ OFFSHORE - PERCHE' SCAVANO TRINCEE E ALZANO MURI CONTRO L'OPS DI INTESA: NON VOGLIONO CHE QUALCUNO FICCHI IL NASO NEI LORO AFFARI? - FINITA NELLO SCANDALO DEI ''PANAMA PAPERS'', UBI VENDETTE DI CORSA LA CONTROLLATA LUSSEMBURGHESE, UBI INTERNATIONAL, CHE ERA GUIDATA DA PIETRO BERETTA, EREDE DELLA FABBRICA DI ARMI - IL CASO MORATTI: CON LETIZIA PRESIDENTE UBI, LA SARAS FACEVA OPERAZIONI PETROLIFERE ''ESTERO SU ESTERO'' – L’INCHIESTA DEL 2016 DI “REPORT” E DELLA PROCURA DI BRESCIA

 

1. UBI E QUEL VIZIETTO DELLE SOCIETÀ OFFSHORE - CHE FATICA DISTINGUERE AZIONISTI, MANAGER E CLIENTI: I CASI BERETTA E MORATTI

DAGOREPORT

 

victor massiah letizia moratti

La strana storia del fondo Parvus, il primo azionista di Ubi che nessuno sa quali azionisti abbia dietro, fa tornare alla mente la vicenda di Ubi International, la controllata lussemburghese che fu venduta in fretta e furia dopo lo scandalo dei Panama Papers: nell'ottima inchiesta di ''Report'' di Giorgio Mottola di un anno e mezzo fa si raccontava come persino il tremendo studio Mossack Fonseca, al centro dello scandalo dei paradisi fiscali, criticasse Ubi Trustee (controllata da Ubi International) per il suo uso disinvolto delle molte società offshore con cui aveva a che fare.

 

In una mail interna Mossak Fonseca lanciava addirittura l’allarme su alcune delle società di Ubi Trustee indicandole come “attività sospette”. Cioè lo studio legale poi finito al centro del più grande scandalo di evasione fiscale e riciclaggio della storia, criticava la quarta banca italiana per le sue operazioni.

VICTOR MASSIAH

 

Mottola nel suo servizio dell'aprile 2019 aveva intervistato Roberto Peroni, ex responsabile dell'antiriciclaggio di Ubi, che appena iniziò a segnalare le strane operazioni della banca fu prima demansionato e poi direttamente licenziato.

 

Eppure l'istituto fu poi sanzionato nel 2019 dalla Banca d'Italia con una multa da 1,2 milioni di euro per violazione della normativa antiriciclaggio, proprio per attività compiute negli anni delle denunce di Peroni, cioè quando faceva affari con la controllata lussemburghese (nata dalle ceneri delle attività offshore del Banco Ambrosiano) e avvalendosi della consulenza dell'ormai famigerato studio legale panamense.

 

Le attività di Ubi Trustee sono ancora documentate sul sito dell'ICIJ, il collettivo di giornalisti investigativi che ha studiato le carte di Mossack Fonseca, e le società legate a Ubi Trustee erano tutte di Panama (tranne una delle Isole Vergini Britanniche).

 

pietro gussalli beretta

All'epoca dei leak, un portavoce di Ubi disse che “la Banca non ha società controllate in Paesi quali quelli citati e nemmeno i nominativi indicati sono direttamente riconducibili a Ubi. È però possibile che siano state gestite delle operazioni dalla Banca per conto di propri clienti, nel rispetto della legislazione del Granducato”.

 

Ma chi sono questi clienti? Non è che per caso si tratta sempre di azionisti ''in chiaro'' della banca di Massiah, che usavano le società offshore per le loro attività e hanno portato le loro azioni nel fondo Parvus, che casualmente entra in gioco proprio dopo la dismissione lampo di Ubi International?

 

ugo franco e pietro gussalli beretta

È difficile capire dove tracciare il confine tra clienti, azionisti e manager in Ubi. Un esempio perfetto è la famiglia bresciana dei Beretta, che da secoli produce le famose pistole e fucili da caccia. L'erede Pietro, a capo della holding, era infatti presidente della Ubi International, la società anonima lussemburghese da dove partivano gli affari con i paradisi fiscali, e intanto è stato per oltre 15 anni nei cda e nei consigli di sorveglianza di Banca Lomabarda e Piemontese, Banco di Brescia (entrambi confluiti in Ubi) e ovviamente di Ubi. È tuttora membro del cda, azionista e socio forte del Car, il patto sociale che controlla l'istituto con circa il 20%.  

 

Pietro Gussalli Beretta

Come racconta ''Report'', ''Nel corso di un’assemblea di Ubi Banca del 2017, dopo ripetute domande da parte degli azionisti, il presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi è stato costretto ad ammettere che la banca, nonostante tra i suoi soci abbia le istituzioni della Chiesa Cattolica, ha partecipato a operazioni nel settore delle armi per quasi 100 milioni di euro''.

 

Ma alla richiesta di Mottola a un ex manager di Ubi se la banca avesse finanziato anche la vendita delle armi della famiglia Beretta, questi ha risposto: ''Questo non glielo so dire. Perché le operazioni fatte attraverso il Lussemburgo non venivano rese note''.

 

Altro problemino all'incrocio tra Ubi, società offshore, manager e clienti è il caso Saras. La società petrolifera dei Moratti ha fatto operazioni sul greggio ''estero su estero'' attraverso Ubi, di cui presidente era ed è Letizia Moratti, moglie di Gian Marco.

MASSIAH LETIZIA MORATTI

 

''Nonostante la segnalazione del responsabile interno dell’antiriciclaggio, Ubi avrebbe anticipato a Saras Trading Sa i soldi di una serie di operazioni estero su estero. Denaro arrivato prima nelle isole britanniche del Canale e da qui ripartito verso altre destinazioni. Non è ancora possibile dire con esattezza in quali paesi siano finiti tutti i soldi, ma i pm di Brescia hanno intanto avviato rogatorie in Turchia per accertare quali sono le società che hanno ricevuto parte del denaro''.

GIORGIO MOTTOLA REPORT

 

Quali altre operazioni sono state fatte attraverso le controllate estere, fino all'esplosione dello scandalo dei Panama Papers che ha costretto Ubi a vendere la sua divisione lussemburghese che aveva quasi 4 miliardi di raccolta, tra diretta e indiretta? C'è qualche legame tra Ubi International e Parvus? Come mai la banca preferiva fare le operazioni di suoi storici clienti attraverso società con sede in paesi dalle norme fiscali ''dubbie''?

 

Letizia e Gianmarco Moratti

 

CHI SI NASCONDE DIETRO A QUELL'8,6% DI UBI DETENUTO DAL MISTERIOSO FONDO PARVUS?

Dall'articolo di Simone Filippetti per ''il Sole 24 Ore''

 

La fino a ieri semi-sconosciuta Parvus è oggi il primo socio - accanto a un altro fondo, Silchester - della promessa sposa Ubi: ha in mano l'8,6% della banca italiana finita nelle mire di Carlo Messina. Tutta la posizione di Parvus su Ubi - peraltro la più grossa in portafoglio, almeno stando ai bilanci depositati nel Regno Unito - è stata costruita usando degli Equity Swap (uno scambio di flussi di cassa futuri regolati in azioni): 5 contratti stipulati a novembre del 2017 per un totale del 5%.

panama papers

 

A questi se ne sono poi aggiunti altri, anche di recente, fino all'8,6% attuale. È però ignota la controparte. È per questo che anche la Procura vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo: dietro lo swap ci possano essere investitori riconducibili all'attuale nocciolo duro di Ubi, che detiene il 22%, e che si oppone al matrimonio?

 

Se venisse dimostrato che Parvus gestisce azioni di qualche azionista vicino al patto, o addirittura, nella ipotesi più estrema, qualche membro, la cosa però farebbe scattare un concerto, ossia un accordo occulto, e i pattisti di Ubi sarebbero costretti a lanciare un'Opa. Parvus, peraltro, non è l'unica osservata speciale della spinosa vicenda: la Procura dovrà anche valutare il ruolo della Ubi International SA, una vecchia conoscenza delle cronache finanziarie.

panama papers

 

La divisione lussemburghese di Ubi, eredità della Banca Lombarda Sa (Ubi è nata nel 2007 dalla fusione di Bpu e Banca Monte Lombardia), è finita nel 2016 nello scandalo di evasione fiscale "Panama Papers": aveva avuto rapporti col controverso studio legale Mossak Fonseca.

 

 

All'epoca, e fino alla chiusura, il presidente della International SA era il bresciano Pietro Gussalli Beretta, fondatore dello storica azienda di armi, uno degli industriali più importanti d'Italia, oggi è uno degli azionisti del patto Car di Ubi. La defunta International SA gestiva fondi: 2,4 miliardi di euro erano soldi diretti; altri 1,5 miliardi indirettamente per conto di terzi.

panama papers1

 

Un mese dopo lo scoppio dei Panama Papers, ma la banca lombarda spiega che la decisione risaliva al 2014, Ubi annuncia la messa in vendita della International SA, poi perfezionata un anno dopo: il 2 novembre 2017 la controllata lussemburghese passa alla società di Zurigo EFG International. Due settimane dopo, il 16 novembre, Parvus comunica alle autorità che detiene il 5% di Ubi tramite contratti di equity swap, che fanno da schermo, legittimo, a sconosciuti azionisti.

panama papers5

 

In base alle normative anti-riciclaggio, Parvus dovrebbe aver comunicato alla FCA il nome dei beneficiari dello swap: la Consob inglese conosce il nome, ma le informazioni non sono pubbliche. La domanda del mercato, che è anche quella della Procura, è capire se i fondi che erano in gestione alla International Sa siano emigrati nella Parvus.

 

IL SERVIZIO DI REPORT, APRILE 2019: ''L'ONNIPOTENTE''

Estratti dal servizio di Giorgio Mottola,

https://www.rai.it/dl/doc/1554144735159_onnipotente_report.pdf

 

 

GIORGIO MOTTOLA

È normale che la diocesi di Bergamo abbia azioni in una banca che fa compravendita

di armi, che ha conti offshore a Panama?

MONSIGNOR LUCIO CARMINATI - EX ECONOMO DIOCESI DI BERGAMO

No. Io non ne ero a conoscenza.

panama papers1

(…)

GIORGIO MOTTOLA

Negli anni in cui lei era economo il responsabile dell’antiriciclaggio di tutto il gruppo

Ubi ha denunciato una serie di operazioni anomale e dopo che l’ha denunciato è stato

licenziato, addirittura.

MONSIGNOR LUCIO CARMINATI - EX ECONOMO DIOCESI DI BERGAMO

Non lo so.

 

(…)

 

victor massiah

Chi è stato anche invitato a guardare altrove è il responsabile dell’antiriciclaggio Roberto

Peroni che aveva cominciato a ficcare il naso in alcune operazioni sospette: compravendite di petrolio, di armi, su valige di denaro che uscivano da un istituto bancario ed entravano in un altro. Aveva cominciato a ficcare il naso soprattutto sull’azienda di Ferrivecchi, il cui titolare è stato anche accusato di riciclaggio. Insomma Peroni ha messo le mani nude sui fili della corrente elettrica.

 

GIORGIO MOTTOLA

Non è pazzesco che soltanto il dieci per cento delle operazioni di una società

rispondano a norme basilari di trasparenza?

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

UBI BANCA

Ubi Leasing era autonoma aveva un proprio responsabile antiriciclaggio quindi aveva

una sua gestione interna della materia. Quel responsabile dell’antiriciclaggio è ancora

in Ubi.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

E purtroppo non è la stessa sorte toccata a Roberto Peroni, responsabile

dell’antiriciclaggio di tutto il gruppo Ubi Banca dal 2012 al 2016. Quando ha assunto

l’incarico ha scoperto che qualcosa non quadrava e quindi ha iniziato subito a fare

Letizia Moratti

denunce e segnalazioni, ma i suoi capi non l’hanno presa bene.

 

GIORGIO MOTTOLA

Dopo che ha denunciato che cos’è successo?

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

Sono stato trasferito come responsabile controllo rischi in una controllata quindi nel

giro di pochi mesi sono passato da avere una struttura di 45-46 persone a una

struttura nella quale aveva ben un collaboratore e…

GIORGIO MOTTOLA

Quindi l’hanno esplicitamente demansionata.

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

Diciamo che hanno cambiato le mie attività. Quando una delle indagini che avevo

alimentato è diventata di pubblico dominio sono stato licenziato.

UBI BANCA BRESCIA

 

GIORGIO MOTTOLA

E adesso lei che cosa fa?

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

E adesso io è due anni che per il mercato del lavoro non esisto.

GIORGIO MOTTOLA

Le hanno fatto terra bruciata attorno?

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

Sembrerebbe. Però non sono diventato complice di chi stava compiendo determinati

atti.

 

(…)

 

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Ma tra i vertici della banca sembra che nessuno sapesse niente nemmeno di Ubi

International, la filiale lussemburghese del gruppo su cui il responsabile

dell’antiriciclaggio ha provato ad avviare un’indagine interna

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio

Ho riscontrato delle evidenze che necessitavano approfondimenti.

GIORGIO MOTTOLA

Le sono arrivati dei richiami dopo che si è occupato di Ubi International?

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

Diciamo che non è stato apprezzato quello che stavo facendo. Di fatto l’invito non

dando seguito a quello che stavo rilevando era di violare la legge. Perché la legge dice

chiaramente che chi sa sospetta o ha motivi ragionevoli di sospettare che siano state

effettuate o tentate operazioni di riciclaggio deve riportarlo all’autorità di vigilanza.

GIORGIO MOTTOLA

gian marco e letizia moratti

Era il suo ruolo.

ROBERTO PERONI - EX RESPONSABILE ANTIRICICLAGGIO UBI BANCA

Era il mio ruolo.

 

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Ubi International potrebbe essere la chiave di volta per scoprire quali inconfessabili

segreti si nascondono nei conti della banca (…) cosa avrebbe scoperto Peroni guardando nei conti di Ubi International, se non fosse stato bloccato? Grazie ai Panama e ai Paradise Papers è emerso che Ubi Banca aveva aperto infatti i conti e società in paradisi fiscali servendosi anche del famoso studio panamense Mossak Fonseca.

panama papers5

 

GIAN GAETANO BELLAVIA - CONSULENTE PROCURA DI MILANO ANTI

RICICLAGGIO

Eh, ragazzi, pesante questa qui. Perché questo studio di avvocati panamensi sono

specializzati nelle società offshore nel dare copertura a situazioni che necessitano

spostamenti di denaro, di beni di qualunque cosa in giurisdizioni che garantiscono

l’anonimato.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Questo è l’elenco delle 54 società che Ubi banca gestiva nei paradisi fiscali. Sul

rispetto delle norme antiriciclaggio da parte di Ubi avanza dubbi persino lo studio

Mossak Fonseca. Come emerge da alcune mail che abbiamo trovato negli archivi dei

Panama Papers, Mossak Fonseca avvia un procedura per bloccare conti e società di

letizia gian marco moratti

Ubi perché la banca italiana, nonostante ripetuti solleciti, non ha ancora inviato la

copia dei passaporti degli intestatari delle società e non si decide ad adempiere agli

obblighi sulla prevenzione antiriciclaggio.

 

GIAN GAETANO BELLAVIA - CONSULENTE PROCURA DI MILANO ANTI

RICICLAGGIO

È incredibile che la terza banca italiana venga redarguita da degli avvocati di Panama

coinvolti nelle operazioni più incredibili di cui si è dato conto negli anni passati, si è

Letizia e Gianmarco Moratti

visto di riciclaggio, di nascondimento, di qualunque cosa.

GIORGIO MOTTOLA

Ubi per Mossack avrebbe…

GIAN GAETANO BELLAVIA - CONSULENTE PROCURA DI MILANO ANTI

RICICLAGGIO

Ha superato i suoi limiti sì, sì, Ubi ha superato i limiti di Mossack e questo

Edoardo Mercadante - Parvus

francamente è imbarazzante per noi italiani. Questo è un fatto a mio parere di una

rilevante gravità. Una banca di diritto italiano con la nostra legislazione antiriciclaggio

non deve assolutamente dare supporto a nessuna operazione che possa essere

neppure ipotizzata di sostegno al riciclaggio.

 

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

In questa mail interna Mossak Fonseca lancia addirittura l’allarme su alcune delle

società di Ubi Trustee indicandole come “attività sospette”.

GIORGIO MOTTOLA

C’era un problema di antiriciclaggio in Ubi?

giandomenico genta victor massiah

FRANCO POLOTTI - EX PRESIDENTE CONSIGLIO DI GESTIONE UBI BANCA

Non credo proprio.

GIORGIO MOTTOLA

Perché anche Ubi International ha fatto un bel po’ di casini.

FRANCO POLOTTI - EX PRESIDENTE CONSIGLIO DI GESTIONE UBI BANCA

Non ha fatto casini come non ha mai fatto casini Ubi. Hanno gestito le cose secondo…

in conformità alle policy.

 

 

GIORGIO MOTTOLA

Noi abbiamo trovato addirittura delle mail in cui Mossack Fonseca redarguisce Ubi

International dicendo state un po’ esagerando.

FRANCO POLOTTI - EX PRESIDENTE CONSIGLIO DI GESTIONE UBI BANCA

Questo non lo so. Non sono assolutamente informato su questo.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Ha deciso invece di non rispondere alle nostre domande il presidente di Ubi

International, Pietro Gussalli Beretta, patron della nota fabbrica bergamasca di armi.

ubi intesa

In concomitanza con la sua nomina a presidente nel 2013, Ubi Banca ha modificato la

propria policy in materia di commercio di armi.

 

Nel corso di un’assemblea di Ubi Banca del 2017, dopo ripetute domande da parte

degli azionisti, il presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi è stato costretto ad

ammettere che la banca, nonostante tra i suoi soci abbia le istituzioni della Chiesa

Cattolica, ha partecipato a operazioni nel settore delle armi per quasi 100 milioni di

euro.

 

POLOTTI UBI

GIORGIO MOTTOLA

Ubi ha finanziato anche la vendita delle armi anche della famiglia Beretta?

EX MANAGER UBI BANCA

Questo non glielo so dire. Perché le operazioni fatte attraverso il Lussemburgo non

venivano rese note.

 

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO

Roberto Peroni è il responsabile dell’antiriciclaggio di Ubi Banca: è stato prima

demansionato e poi licenziato appena si è scoperto che aveva portato le carte in

procura. E questo nonostante la legge tuteli la figura del whistleblower. Secondo Ubi

Banca Peroni non è attendibile. Invece proprio in queste ore Banca d’Italia ha

sanzionato Ubi Banca per un milione e 200 mila euro per aver violato le normative

antiriciclaggio. Il periodo preso in considerazione è proprio quello segnalato da Peroni,

il quale aveva anche cercato di far luce su Ubi International, su alcune operazioni

sospette, operazioni giudicate addirittura spregiudicate dal più spregiudicato di tutti:

Mossak Fonseka. Questo almeno in base alle carte esclusive che ha trovato Report,

Fonseka ha addirittura bacchettato Ubi International.

 

Chi era all’epoca il direttore di Ubi International? Guy Harles. Guy Harles è un finanziere lussemburghese. Ha alle  spalle un curriculum ricchissimo, tante cariche societarie. Ne manca una, una che abbiamo trovato. È stata fondata nel ’79, è la Canopus e viene citata negli atti della commissione d’inchiesta sulla P2, legata al crac del Banco Ambrosiano. Legata a Calvi e legata agli interessi di Michele Sindona (…)

 

 

''REPORT'' - NERO COME IL PETROLIO

Novembre 2018

https://www.rai.it/dl/doc/1542822578181_nero_petrolio_report.pdf

PIERO GUSSALLI BERETTA

 

 

(…)

 

Tuttavia, su altre operazioni si è acceso un faro della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia. Si tratta di bonifici effettuati attraverso una società anonima svizzera la Saras Trading Sa, fondata dalla famiglia Moratti, poco dopo aver venduto l’Inter. Sotto indagine sono finiti oltre 50 milioni di euro fatti girare da Saras su conti esteri nel 2016 attraverso il gruppo Ubi Banca.

 

GIORGIO MOTTOLA

Dentro Ubi qualcuno si è accorto che c’era qualcosa che non andava in queste operazioni di Saras?

GIORGIO JANNONE – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE AZIONISTI UBI BANCA

Il responsabile dell’antiriciclaggio ha comunicato di eventuali irregolarità nelle operazioni antiriciclaggio e anche di irregolare controllo verifica del cliente.

 

GIORGIO MOTTOLA

Quale è stata la reazione di Ubi dopo la denuncia dopo il suo responsabile dell’antiriciclaggio?

Pietro Gussalli Beretta

 

GIORGIO JANNONE – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE AZIONISTI UBI BANCA

Hanno licenziato il responsabile dell’antiriciclaggio.

 

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Nonostante la segnalazione del responsabile interno dell’antiriciclaggio, Ubi avrebbe anticipato a Saras Trading Sa i soldi di una serie di operazioni estero su estero. Denaro arrivato prima nelle isole britanniche del Canale e da qui ripartito verso altre destinazioni. Non è ancora possibile dire con esattezza in quali paesi siano finiti tutti i soldi, ma i pm di Brescia, nelle indagini su Saras e Ubi Banca, hanno intanto avviato rogatorie in Turchia per accertare quali sono le società che hanno ricevuto parte del denaro. Altra pista seguita dagli investigatori è quella di anomale transazioni tra la Petraco, colosso russo del petrolio e Saras Trading Sa, sempre tramite Ubi.

 

GIORGIO MOTTOLA

Che rapporto c’è tra Saras e Ubi Banca?

GIORGIO JANNONE

 

 GIORGIO JANNONE – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE AZIONISTI UBI BANCA

 Nel vertice di Ubi Banca è presente nel consiglio di gestione dal 2016 è Letizia Moratti, quindi c’è certamente un rapporto di potenziale conflitto di interesse.

 

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO

Letizia Moratti, moglie dell’allora presidente di Saras Gianmarco Moratti, era già presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca all’epoca delle operazioni segnalate come sospette.

 

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO

pistola beretta 92 fs 2

La Saras ha confermato di aver acquistato petrolio dalla Turchia, dal Kurdistan, dall’Iraq e anche da altre aree del Medio Oriente. E l’ha fatto, dice, con assoluta trasparenza e correttezza. Non specifica però perché ha utilizzato un veicolo finanziario e perché i soldi sono transitati attraverso dei paradisi fiscali. Ecco, abbiamo visto che un ruolo in tutta questa vicenda ce l’ha anche Ubi Banca, dove c’è donna Letizia Moratti che ha, indossa due panni, due vesti in questa vicenda: quella del presidente del consiglio di gestione, che è l’organo supremo di direzione della banca e quello di consorte dell’ex patron della Saras, Moratti appunto, del cliente.

 

la beretta dell esercito americano

Ecco, in questa vicenda la normativa della Consob richiederebbe un ulteriore controllo approfondito da parte della banca, perché viene richiesto appunto di fare particolarmente attenzione quando tu hai tra i clienti qualcuno che ha un parente manager della stessa banca. Ubi Banca dice che i controlli li ha fatti, su questo sta indagando però la magistratura di Brescia. Quello che è certo è che la trasparenza nella filiera della certificazione dell’origine del petrolio fa acqua da tutte le parti.

 

Lo spot della Beretta STABILIMENTO SARAS

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…