UN RUTTE IN FACCIA – IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DA PREMIER DELL'OLANDA È STATO IL “RE” DEI FRUGALI: SEMPRE PRONTO A BACCHETTARE GLI STATI SPENDACCIONI DEL SUD EUROPA, ORA DOVRÀ CONVINCERE L’ITALIA A RISPETTARE LE REGOLARE E SGANCIARE PIÙ SOLDI PER LA DIFESA – LA VITA TRISTE DEL “SIGNOR NO”: VIVE NELLA STESSA CASA DELL’AIA CHE COMPRÒ CON GLI AMICI DA RAGAZZO, SI MUOVE SOLO IN BICI O CON UNA VECCHISSIMA SAAB – DI ORBAN DISSE: “DOBBIAMO METTERLO IN GINOCCHIO”. ALLA FINE CI SI È MESSO LUI, IN GINOCCHIO, PER OTTENERE L'OK DELL'UNGHERIA - VIDEO: QUANDO DICEVA “NEE” (NO) A UN NETTURBINO CHE GLI CHIEDEVA: “NON DATE I NOSTRI SOLDI AGLI ITALIANI E AGLI SPAGNOLI”
1. NATO, C’È L’ACCORDO SU RUTTE DA PUTIN MINACCE NUCLEARI
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Cadono i veti. Dopo oltre un mese di negoziati l’Unione europea ha trovato l’intesa sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che sarà approvato lunedì dai ministri al Consiglio Affari esteri. Inoltre il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato il ritiro della sua candidatura alla guida della Nato: era l’ultimo tra i leader dei 32 membri a non aver ancora dato il suo consenso. Ungheria e Slovacchia avevano ritirato le loro riserve nei giorni scorsi. Il premier uscente dei Paesi Bassi Mark Rutte sarà il nuovo segretario generale dell’Alleanza.
[…] L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare prima della settimana prossima. Stoltenberg concluderà il suo mandato il 30 settembre e Rutte entrerà in carica da ottobre. Sarà dunque il norvegese a partecipare al summit di Washington con i leader dell’Alleanza, che daranno il via libera al piano che sposterà sotto la guida Nato il coordinamento degli aiuti militari all’Ucraina e la formazione. […]
2. RUTTE, IL "SIGNOR NEE" FUSTIGATORE DEI LATINI SI PRENDE LA GUIDA NATO ALLEANZA PARITARIA
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
L'inossidabile Mister Teflon, alla guida del governo dei Paesi Bassi da 14 anni, si mette l'elmetto. Il "Signor Nee", inflessibile durante le trattative ai tavoli Ue, ora dovrà trasformarsi nel grande mediatore capace di costruire un ponte tra Europa e Stati Uniti.
Il Re dei Frugali, sempre pronto a bacchettare quegli "spendaccioni" del Sud, ben presto dovrà volare in missione a Roma per convincere il governo italiano a spendere di più per la Difesa. Mark Rutte ce l'ha fatta: a partire da ottobre sarà lui il quattordicesimo segretario generale della Nato. […]
SELFIE DI VOLODYMYR ZELENSKY E MARK RUTTE CON UN F-16
[…]. […] l'ostacolo più alto era stato abbattuto tra lunedì e martedì, dopo il faccia a faccia con Viktor Orban. I due si sono incontrati a margine del Consiglio europeo di Bruxelles per siglare un'intesa che ha convinto il premier ungherese a ritirare il suo veto.
Non prima però di aver ricevuto da Rutte un impegno scritto, con tanto di lettera autografata, nella quale il futuro segretario generale della Nato ha dovuto prima di tutto riconoscere il «prezioso contributo» fornito da Budapest all'Alleanza Atlantica negli ultimi 25 anni, nonché gli sforzi fatti per accogliere i rifugiati ucraini e per curare i militari feriti.
mark rutte - ursula von der leyen - kais saied - giorgia meloni
In aggiunta, Rutte ha promesso di rispettare la volontà dell'Ungheria di non fornire né uomini né fondi per eventuali attività a sostegno dell'Ucraina, senza per questo impedire agli alleati di farlo. Non solo: Orban si era lamentato per alcune dichiarazioni fatte da Rutte nel 2021, per questo l'olandese ha dovuto riconoscere «il malcontento» causato e ha promesso che da segretario generale «tratterà tutti gli alleati con lo stesso livello di rispetto».
Quella lettera è l'esempio di quanto Rutte sia un abile negoziatore, capace di tutto pur di ottenere il risultato. A Bruxelles è ancora vivo il ricordo del suo arrivo al Consiglio europeo dedicato ai negoziati sul bilancio settennale dell'Ue, nel febbraio del 2020. Armato di una mela e di una biografia di Chopin, il premier olandese si presentò all'Europa Building con calma olimpica: «La notte di trattative sarà lunga – disse –. Ma la mia posizione è chiara: non ho nulla da negoziare».
[...] Poi arrivò il Covid e durante le settimane successive, quelle in cui le terapie intensive degli ospedali italiani si riempivano e a Bruxelles si iniziava a discutere seriamente di Eurobond, fece molto scalpore il video in cui rispose con il suo classico "Nee!" (No, ndr) a un netturbino che gli chiedeva: «Non date i nostri soldi agli italiani e agli spagnoli».
Due settimane dopo è arrivata la perdita della madre, uccisa dal Coronavirus. Durante la malattia, il figlio Mark aveva deciso di rispettare le regole del premier Rutte e non si era mai recato a visitarla nella casa di riposo. Solo un breve saluto poche ore prima che morisse. Chi lo conosce racconta che questa vicenda lo ha segnato molto.
mark rutte mangia un gelato a roma 4
[...] Nel luglio del 2020, Rutte invitò all'Aia l'allora premier Giuseppe Conte per discutere del nascente Next Generation EU durante una cena nel suo ristorante preferito, "l'Impero romano", dove nel week-end è solito andare a mangiare un piatto di minestrone con la sorella. «Vi diamo i soldi, ma solo se fate le riforme strutturali».
«Non siete mica la Troika». La lunga cena dei botta e risposta si concluse con Conte che riuscì a portare Rutte in strada a sventolare un tricolore […]. Alla fine il Next Generation EU arrivò, ma con le condizionalità chieste da Rutte […]
IL NEGOZIATORE PERMANENTE VITA E GIRAVOLTE DI MARK RUTTE NUOVO SEGRETARIO DELLA NATO
Estratto dell’articolo di Daniele Castellani Perelli per “la Repubblica”
Mark Rutte […]. Un cinico pronto a tutto, come sembrerebbe dimostrare l’accordo raggiunto martedì con il premier ungherese filorusso Viktor Orbán, a cui in cambio del sostegno ha assicurato unopt-out grazie al quale Budapest non dovrà fornire personale e fondi alla Nato in caso di impegno diretto in Ucraina? O un abile politico che ha assicurato la stabilità dell’Olanda nei suoi 13 anni consecutivi da premier, dal 2010 al luglio scorso, e che a un vertice Nato del 2018 seppe placare persino le ire di Donald Trump (con cui forse tornerà a trattare)?
Nato a L’Aia 57 anni fa, Mark Rutte è figlio di un commerciante che lavorò nelle Indie orientali olandesi e di una segretaria. Pianista mancato, si è laureato in storia a Leiden. Mentre iniziava una breve carriera come manager delle risorse umane in Unilever e Calvé ha cominciato a scalare il suo partito, i liberali del Vvd, che ha guidato poi dal 2006 al 2023, diventando il primo ministro che ha governato più a lungo nel Paese e che fino al 2023 era nell’Ue, proprio dopo Orbán, da più tempo al potere.
Alto 1,94 metri, protestante, celibe, sei fratelli di cui uno morto per Aids, Rutte è noto per la sua vita modesta: vive nella stessa casa dell’Aia che comprò con gli amici da ragazzo, si muove in bicicletta (o al limite con una vecchia Saab), e anche da premier ha continuato a insegnare in un liceo una volta a settimana e a portare al ristorante indonesiano l’anziana madre.
[…] per gli olandesi è ancora «l’enigma Rutte». Così si chiama la biografia scritta da Wilma Borgman, giornalista di Nos :«L’ho intervistato un numero incalcolabile di volte, ma non posso dire di conoscerlo – ci dice Borgman – È allegro e ha una memoria di ferro. Sembra spontaneo ma ormai so che invece prepara tutto. Trovare un accordo e rimanere al potere per lui conta più del contenuto dell’accordo. Rutte non ha idee forti».
Per avere il sì del riluttante Orbán alla sua nomina alla Nato gli ha scritto una lettera in cui ha in qualche modo chiesto scusa per dei commenti fatti nel 2021 contro le politiche anti-Lgbtq del sovranista, quando disse «O rispetta le regole o se ne va dall’Ue. Dobbiamo metterlo in ginocchio». Invece alla fine in ginocchio ci si è messo lui.
«È molto bravo a scusarsi – ci spiega un’altra sua biografa, Petra De Koning, giornalista di Nrc – Così come è bravo a capire cosa sia importante per gli altri: vogliono i complimenti? Vogliono essere abbracciati? Che lui si mostri umile, come fece con Erdogan a Istanbul?
[...] Da premier è stato estremamente flessibile. Ha lavorato con la sinistra e la destra pur di rimanere al potere. Non è l’ideologia a muoverlo. Ma va ricordato che l’opt-out all’Ungheria era stato garantito dallo stesso Stoltenberg».
[…] Machiavellico o no, non è questo il punto, secondo Otjes: «È anzitutto un ottimista, un pragmatico che cerca sempre con energia una soluzione. In Olanda c’è chi lo ricorderà per i tagli al welfare e alcuni scandali, ma c’è anche chi già lo rimpiange. La nuova coalizione è destinata al fallimento, forse perché in Olanda non c’è più in giro un negoziatore come Mark Rutte».
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