MIAO, T'HO CONTAGIAO! – UNA PESSIMA NOTIZIA PER CHI HA UN FELINO IN CASA: PER LA PRIMA VOLTA È STATO ACCERTATO IL CASO DI UN GATTO CHE HA TRASMESSO IL CORONAVIRUS A UN ESSERE UMANO – LO CERTIFICA UN TEAM SCIENTIFICO DELLA THAILANDIA – GLI ESPERTI PERO' RASSICURANO: IL RISCHIO DI TRASMISSIONE DEL COVID RESTA BASSO. MA CONSIDERANDO CHE I GATTI DOMESTICI IN ITALIANA SONO 7,5 MILIONI C’È POCO DA STARE TRANQUILLI...
Un gatto ha trasmesso il Covid ad un essere umano. A certificare il salto di specie è stato un team scientifico della Thailandia che ha pubblicato su Emerging Infectious Diseases uno studio in cui emergono “solide evidenze” del passaggio del virus Sars-Cov2, da un gatto a una persona.
Gatto avrebbe attaccato il Covid ad una veterinaria
La persona che sarebbe stata infettata è una veterinaria. “Sapevamo da due anni che era una delle possibilità” ha commentato su Nature Angela Bosco-Lauth, una scienziata della Colorado State University.
Che i gatti potessero prendersi il virus senza sviluppare particolari problemi era già noto. Vi erano stati anche dei casi sospetti di salto di specie in vari allevamenti tra l’Europa e l’America specialmente tra i visoni.
Il gatto tra gli animali è un veicolo, ma il rischio resta basso
Era noto anche che i gatti si passassero il Covid tra di loro. Il salto di specie verso l’uomo cambia però le prospettive: il gatto entra così tra le specie che possono fare da veicolo di trasmissione. Vista l’enorme diffusione dei gatti potrebbe diventare un problema.
A rassicurare sono però gli esperti che spiegano che il livello di rischio di contagio gatto – uomo resta molto basso.
Il felino ha starnutito in faccia alla veterinaria
Nel caso studiato dal team, i dubbi sembrano essere davvero pochi. Una famiglia che si era ammalata di Covid19 ha portato il gatto dalla propria veterinaria.
L’animale le ha starnutito in faccia e dopo tre giorni lo stesso medico ha sviluppato la malattia. Nessuno del suo cerchio di familiari, amici e colleghi era stato però colpito dalla malattia. E infatti dalle analisi si è poi scoperto che la malattia che aveva sviluppato la donna era la stessa che risultava nel gatto.
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