coronavirus morte morti

CHI E COME È MORTO PER CORONAVIRUS - IL RAPPORTO DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: IL 52% È DECEDUTO IN LOMBARDIA, L'ETÀ MEDIA DELLE VITTIME È 80 ANNI, E IL 61% ERANO UOMINI. SOLO L'1,1% DEI DECEDUTI AVEVA MENO DI 50 ANNI - QUASI IL 60% DELLE VITTIME PRESENTAVA TRE O PIÙ PATOLOGIE PREGRESSE, IL 21,3% DUE, IL 15% UNA E SOLO IL 3% NON AVEVA ALCUNA PATOLOGIA - A QUASI TUTTI (OLTRE 80%) SONO STATI DATI ANTIBIOTICI, A POCHISSIMI (4%) IL TOCILIZUMAB

 

Simone Pierini per www.leggo.it

 

L'Istituto superiore di sanità ha stilato un rapporto sui decessi legati all'emergenza Covid-19 analizzando i dati ricevuti fino al 7 maggio. L’analisi si basa su un campione di 27.955 pazienti deceduti e risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Oltre la metà dei morti sono in Lombardia (il 52,3% per l'esattezza), il 13,4% in Emilia Romagna, il 7,8% in Piemonte e il 5,7% in Veneto. Sono queste le regioni più colpite. Per le altre la percentuale è sotto al 4% con sette regioni addirittura sotto l'1%: parliamo di Sicilia, Valle d'Aosta, Sardegna, Calabria, Umbria, Basilicata e Molise.

 

 

ETÀ MEDIA E SESSO

reparto di terapia intensiva brescia 9

L'età media delle vittime rilevata dallo studio è di 80 anni e risulta di 20 anni superiore all'età media delle persone contagiate dal virus. Di questi il 39% sono donne mentre il restante 61% sono uomini. Le donne inoltre presentavano un'età superiore a quella degli uomini, 85 anni contro 79. Al 7 maggio sono 312 (l'1,1%) i pazienti deceduti di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 66 di questi avevano meno di 40 anni (42 uomini e 24 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 14 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono al momento disponibili informazioni cliniche, mentre gli altri 40 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 12 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

 

 

PATOLOGIE PREGRESSE

All'interno del rapporto è stato analizzato il quadro clinico delle cartelle di 2621 persone decedute. Quasi il 60% delle vittime presentavano tre o più patologie pregresse, il 21,3% ne presentava due, il 15% ne presentava una e solo il 3% non presentava alcuna patologia. Il numero medio totale di malattie preesistenti è superiore a 3. Il 24% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACEinibitori e il 17% una terapia con Sartani.

 

 

LE DIAGNOSI

terapia intensiva coronavirus

«Sono morte per coronavirus?», è una delle domande più frequente posta dai cittadini che ha successivamente scatenato le teorie complottistiche che negavano l'impatto del virus sulla mortalità. Sempre seguendo il campione delle 2621 cartelle cliniche analizzate risulta che nel 92,5% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni come polmonite, insufficienza respiratoria o sintomi compatibili con Covid-19.

 

Nel restante 7,5% dei casi la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione: in 20 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 74 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus), in 24 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 66 casi altre patologie. Tra le complicanze più diffuse c'è l’insufficienza respiratoria (il 97,0% dei casi), seguita dal danno renale acuto (22,6%), dalla sovrainfezione (12,4%) e dal danno miocardico acuto (10,8%).

 

I SINTOMI PRESENTATI

I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2: febbre dispnea e tosse rappresentano i più comuni, meno frequenti sono diarrea e emottisi. Infine Il 5,8% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

 

 

LE TERAPIE UTILIZZATE E I TEMPI

terapia intensiva coronavirus 1

La cura più utilizzata nei pazienti deceduti analizzati dalle cartelle cliniche è stata la terapia antibiotica (per l'85% dei casi), meno usata quella antivirale (57%), più raramente la terapia steroidea (37%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con l'inizio di una terapia empirica in pazienti che presentavano la polmonite, in attesa di una conferma dal laboratorio della positività al Covid-19.

 

In 557 casi (21,6%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Al 4,2% dei pazienti è stato invece somministrato Tocilizumab. L'Iss ha anche analizzato i diversi lassi di tempo passati in base all'inizio dei sintomi, al ricovero fino al decesso. Dall'insorgere dei primi sintomi al decessi mediamente sono passati dieci giorni, dai sintomi al ricovero in ospedale altri cinque giorni e dal ricovero alla morte ulteriori cinque giorni. Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 4 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (9 giorni contro 5 giorni).

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...