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A CIASCUNO LA SUA DIETA - L'ERRORE PIU' FREQUENTE COMMESSO DALLE DONNE CHE VOGLIONO PERDERE PESO E' FARE PROPRIA UNA DIETA MASCHILE: IL CORPO FEMMINILE HA ALTRE ESIGENZE – LE SCELTE ALIMENTARI DEVONO ESSERE COLLEGATE A FATTORI ORMONALI E BIOLOGICI E LE DONNE, SOPRATTUTTO IN MENOPAUSA, DEVONO FARE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DI TUTTI I CIBI E ALLA LORO QUANTITÀ: FONDAMENTALE L'ASSUNZIONE DI PROTEINE E GLI OMEGA 3…

Adriana Bazzi per il “Corriere della Sera”

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Uomini e donne sono diversi davanti a un buffet: gli uni tendono a privilegiare i piatti di carne, le altre, di solito, optano per verdure, legumi o frutta. E non è una questione di gusti. È un problema di condizionamento culturale e psicologico.

 

Di «genere», ci informano gli esperti. «Le donne hanno una percezione diversa di fronte al cibo rispetto alla loro controparte maschile - commenta Silvana Hrelia, professore ordinario di Biochimica all' Università di Bologna -. Di solito tendono a proteggere la loro linea, ci tengono ad apparire snelle e sane e scelgono i cibi a minore densità calorica».

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Dopo la medicina di genere, che ci ha insegnato come una donna «non è un uomo in miniatura», che malattie come l' infarto si manifestano differentemente nei due sessi e che i farmaci, prevalentemente studiati sull' uomo, a volte non funzionano bene nelle donne (ma su questi fronti si sta correndo ai ripari), ecco la nutrizione di genere. Un tema nuovissimo, su cui gli studi scientifici si stanno accumulando e che è in discussione al Festival della Scienza di Bologna che si inaugura oggi.

 

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«Le donne sono più condizionate dai mass media e dalla pubblicità - continua Hrelia - e fanno scelte più salutistiche, mentre gli uomini sono meno recettivi, si basano di più sui gusti personali e sulle abitudini acquisite (come quelle della "cucina di mammà ", ndr ). E non pensano alle ricadute sulla salute».

 

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Il problema è che sulle scelte alimentari, dettate dalle influenze di genere, si innestano poi fattori ormonali e biologici, di cui le donne devono tenere conto. Soprattutto quando varcano il limite della menopausa. I maschi, invece, sono più stabili, come assetto ormonale, e poco cambia per loro con il trascorrere degli anni. «Per dire: le donne in menopausa tendono a privilegiare i cibi dolci che servono a migliorare il tono dell' umore, peggiorato come conseguenza del calo degli ormoni estrogeni - spiega Hrelia -. Ma poi devono fare i conti con l' aumento di peso che non va bene perché, soprattutto quando il grasso si accumula nella pancia, costituisce un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari».

 

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Ma il problema del peso non è tutto. C' è molto di più. Le donne devono fare attenzione alla qualità di tutti i cibi e alla loro quantità. Prendiamo le proteine. Loro sono maggiormente soggette alla perdita di massa muscolare con l' età: vanno incontro, cioè, a quella che si chiama «obesità sarcopenica» o «skinny fat»: le famose «false magre». Hanno magari un peso normale, ma con pochi muscoli e molto grasso. «Ecco perché le donne devono assumere una quantità "maggiorata" di proteine rispetto a quelle previste dalle tabelle standard in circolazione e "tarate" sul fabbisogno maschile» precisa Hrelia.

 

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Gli argomenti sono tanti. Prendiamone ancora uno: quello che riguarda i grassi e gli omega 3 in particolare, che dovrebbero prevenire le malattie cardiovascolari. Le donne in età fertile sintetizzano fisiologicamente questi acidi grassi, ma non più in menopausa: ecco perché dovrebbero assumerli dall' esterno.

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«Ma non tramite i supplementi dietetici - commenta Hrelia -. Perché, come ha dimostrato uno studio pubblicato su Jama Cardiology nel 2016, non funzionano. Meglio mangiare pesce, soprattutto azzurro, cioè alici, sardine e sgombri».

 

Poi c' è il tema dei nutraceutici, componenti degli alimenti presenti soprattutto nei vegetali, come i flavonoidi, che funzionano da biomodulatori, cioè da protettivi per la salute. Se la donna in età fertile li metabolizza bene, con il passare degli anni non lo fa più e deve assumerli dall' esterno.

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E la dieta dei «cinque colori della salute», che comprende vegetali appunto di colori diversi, è in questo senso un toccasana. «I nutraceutici sono preziosi per combattere l' osteoporosi» precisa Hrelia. Insomma, i nuovi studi insegnano che occorre passare da una visione «androcentrica» della nutrizione a una più nuova prospettiva «ginocentrica» in un mondo tutto da scoprire.

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