terapie intensive lazio

CHI SONO I RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA DELLA NUOVA ONDATA DI COVID? HANNO IN MEDIA PIÙ DI 75 ANNI, NOVE VOLTE SU DIECI SONO VACCINATI CON ALMENO DUE DOSI E OTTO SU DIECI SONO RICOVERATI IN INTENSIVA PER “ALTRO” – I PAZIENTI CON POLMONITE SONO MOLTO RARI E LA GRANDE MAGGIORANZA ARRIVA PER ALTRE PATOLOGIE CHE COMPROMETTONO LE FUNZIONI VITALI, COME ICTUS, IPERTENSIONE POLMONARE, INSUFFICIENZA CARDIACA O TRAUMI E INTERVENTI: IN CERTI CASI IL VIRUS FAVORISCE GLI SCOMPENSI E…

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

terapia intensiva covid

Otto su dieci sono lì con il Covid ma per «altro», hanno in media più di 75 anni e, nove volte su dieci, sono vaccinati con almeno due dosi. Una stima basata sul tam tam dei colleghi quella di Antonello Giarratano, presidente della società italiana di rianimazione (Siaarti). La fotografia degli ospedali ai tempi dell'ondata delle ultime versioni di Omicron (4 e 5) è cambiata: «I pazienti che vengono da noi per polmonite da Covid sono molto rari.

 

terapia intensiva covid 4

La grande maggioranza arriva per altre patologie che compromettono le funzioni vitali, ad esempio ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca oppure traumi e interventi. Risultano occasionalmente positivi al tampone e in certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell'influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili». Un fenomeno già sperimentato in questi oltre due anni di Covid. Mai però era stato così evidente.

 

terapia intensiva covid 3

Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione del policlinico Gemelli, tratteggia lo stesso quadro: «I ricoveri sono limitati e ben distribuiti tra gli ospedali. Il paziente colpito da insufficienza respiratoria grave causata dal Covid non lo vediamo quasi più, in parte grazie alle vaccinazioni che proteggono dai sintomi severi, in parte perché le sottovarianti di Omicron oggi circolanti attaccano raramente i polmoni e si fermano alle prime vie respiratorie».

 

terapia intensiva covid 2

Attualmente al Gemelli sono occupati per Covid sette letti di terapia intensiva. Chi muore?

«Pazienti che difficilmente si sarebbero salvati anche se non avessero preso accidentalmente il Covid che comunque a volte dà il suo contributo nel portare allo scompenso degli organi».

L'ultimo malato curato nella rianimazione del Policlinico di Modena per polmonite grave da Covid è passato quattro settimane fa.

terapia intensiva covid 1

«Oggi ne stiamo seguendo appena due, ma affetti da diverse patologie croniche, positivi al tampone fatto al pronto soccorso», fa il conteggio Massimo Girardis, direttore della terapia intensiva del Policlinico di Modena che si aspetta un'estate meno difficile: «Nella mia città i contagi sono 600 al giorno quindi eventuali contraccolpi in termini di ospedalizzazioni li vedremo tra un paio di settimane. Non prevedo particolari emergenze.

 

Farmaci terapia intensiva

La situazione è simile in tutta Europa. I colleghi stranieri incontrati nei congressi internazionali si stanno accingendo a riorganizzare l'attività. Non più centri di rianimazione dedicati al Covid, meglio reparti ibridi dove i letti per i pazienti in intensiva sono ricavati all'interno delle specialità competenti. Esempio, chi viene operato di appendicite ed ha l'infezione, dopo l'intervento resta in chirurgia». La pandemia ha costretto a una rivisitazione dei modelli architettonici: «Non più open space - dice Girardis -, ma stanze singole o al massimo doppie, proprio per facilitare l'isolamento dei positivi al Sars-CoV-2 e, in generale, per ridurre l'incidenza delle infezioni batteriche contratte in ospedale».

terapia intensiva 1

 

In Lombardia sono 15 i letti occupati da malati con Covid, dei quali la maggior parte arrivata con altre patologie. Giacomo Grasselli, responsabile della rianimazione del Policlinico di Milano: «È raro vedere polmoniti da virus pandemico, il vaccino senza dubbio protegge dalle forme gravi i fragili. Ora che la curva dei contagi è in rialzo, aumentano le persone in attesa di interventi programmati che, una volta in ospedale, scoprono di essere positive».

 

terapia intensiva

Quanto si deve aspettare prima di operare? «Siaarti ha pubblicato le indicazioni riprendendo la letteratura internazionali. Intervento non prima di sette settimane purché sia valutato il rapporto rischio-beneficio dell'attesa». Ieri sono stati 48.456 i nuovi casi di Covid in Italia (l'altro ieri 56.386). Sale così ad almeno 18.234.242 il numero di persone che hanno contratto il virus (compresi guariti e morti) da inizio epidemia. I decessi sono stati 44 (l'altro ieri 40) per un totale di 168.102 vittime da febbraio 2020.

Anziano in terapia intensiva 2TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUSTERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUSAnziano in terapia intensiva 3

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)