boris johnson madame tussaud

IDEE PER AFFRONTARE ''LOCKDOWN II – L’IRA DI CONTE'', IL SEQUEL CHE NESSUNO VUOLE - CI SI PUÒ CANDIDARE A SINDACO DI ROMA, SPORT PRATICATO DA MOLTI, O LEGGERE SCALFARI CHE PARLA DELLA MORTE DEL SOLE CON IL PREMIER. FARSI DENUNZIARE DAL CODACONS, MIGLIOR PRESS AGENT IN GIRO, O LEGGERE IL LIBRO DI DI BATTISTA SU BIBBIANO. L’ULTIMA POSSIBILITÀ? DIVENTARE NEGAZIONISTI. QUANDO NIENTE FUNZIONA LA RISPOSTA È SOLO UNA: NEGARE LA REALTÀ

 

Fabio Vassallo per ''Domani''

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/consigli-per-affrontare-lockdown-ii-il-sequel-che-nessuno-vuole-vedere-g34r8a9r

 

enrico montesano

Poche cose sono più tristi di un sequel di cui nessuno sentiva il bisogno perché la storia si era già esaurita al primo capitolo: il regista accetta di girarlo per pagare gli alimenti alla ex moglie, lo sceneggiatore si tormenta per trovare un’idea e ricomincia a bere, il produttore vuole un film diverso ma uguale ma che incassi più del primo, il pubblico rivuole lo stesso film ma non lo ammetterebbe mai, la critica odia a prescindere questa volgare mercificazione dell’arte. Finisce spesso malissimo a meno che non ti chiami Francis Ford Coppola e il film non sia Il padrino (i cui sequel Coppola nemmeno voleva fare, e il terzo sarebbe stato meglio non avesse mai fatto).

 

Ma viviamo nel 2020, un anno così stronzo che sicuramente il suo film preferito è Il padrino 3, quello talmente brutto che nemmeno la morte violenta della cagna maledetta originale Sofia Coppola nel finale riesce a rendere sopportabile: quindi dopo sei mesi rieccoci ad aspettare Lockdown II – l’ira di Conte, il sequel che nessuno vuole ma che già si annuncia sui nostri schermi, per poi essere cancellato e mandato direttamente in streaming su Disney+ a prezzi, appunto, da galera.

 

scalfari

È imperativo non farsi trovare impreparati, ecco dunque qualche modesta proposta per sopravvivere al Quarantena-bis. (Nota per gli indignati professionali che hanno già pronta la lettera al direttore: «Non c’è che la mancanza di libertà a darti certe ventate di allegria» – Alain Delon ne La prima notte di quiete, 1972).

 

Leggere i giornali

Leggere i giornali. Certo, è importante informarsi e sostenere la stampa libera e pluralista, e combattere le fake news e tutte quelle alate cose che si dicono negli ottocento Festival del Giornalismo che si tengono annualmente in Italia perché i giornali non si vendono più e perciò bisogna rimediare coi tour. Io invece vi consiglio di leggere i giornali perché, coi teatri in sofferenza e con questa botta di visibilità che non avevano da decenni, essi sono il nuovo avanspettacolo. Solo nelle ultime 48 ore si sono viste cose come «Il Covid non ferma la Democrazia Cristiana», «Niente feste in corsia e panzerotti in sala operatoria: la Puglia corre ai ripari», e soprattutto Eugenio Scalfari che ci informa di aver discusso «molto a lungo» con Giuseppe Conte sulla morte del Sole (la stella, non il quotidiano). E voi ancora a condannare film di Vanzina sul lockdown.

 

Candidarsi

Candidarsi a sindaco di Roma. Con gli sport di contatto ormai fuorilegge, l’unico torneo di lotta nel fango che resta è quello per conquistare il Campidoglio. Virginia Raggi – ultima sincera democratica – ha dimostrato che chiunque può farcela, basta non avere idee e applicarle con rigore. Ma a Roma serve un nome forte, con solidi trascorsi politici e nessuna smania di protagonismo: infatti vuole candidarsi Massimo Giletti, uno che si fa paparazzare col giubbotto antiproiettile (ma forse abbiamo frainteso, si sa che i romani non sanno vestirsi).

CARLO CALENDA SI CANDIDA A ROMA BY EDOARDOBARALDI

 

C’è pure Vittorio Sgarbi, spero per un ticket del narcisismo con Giletti. Per la quota “imbarazzo nel Pd” quasi certa la candidatura di Carlo Calenda, uno che passa venti ore al giorno a rispondere a chiunque gli dica buonasera su Twitter. Insomma abbiamo il vuoto cerebrale, la megalomania e il troppo tempo libero: l’identikit del 99 per cento degli italiani. Iniziate a cercarvi uno slogan, già vi vedo con la fascia tricolore. E ricordatevi degli amici.

 

Il Codacons

Farsi denunziare dal Codacons. L’Associazione per la difesa dei diritti dei consumatori ricorda le migliori sceneggiature di Black Mirror: una bella idea che lentamente va fuori controllo e si trasforma in un incubo senza uscita. Il Codacons vuole difenderci ad ogni costo, ma solo da cose cui nessuna persona sana di mente presterebbe un secondo di attenzione. Quando non diffama vaccini e 5G, eccolo denunziare Elton John perché non porta la mascherina a Capri, Carlo Calenda perché avrebbe finti follower, Ronaldo perché guadagna troppo, Chiara Ferragni perché osa apparire in tv e farsi fotografare vestita da Madonna. Insomma, il Codacons è il migliore press agent che si possa desiderare: fatevi notare con una cazzata qualunque, farà di voi una stella nei migliori tribunali di Hollywood.

chiara ferragni intervistata da simona ventura.

 

Le televendite della Ferragni

Capire Chiara Ferragni. Col lockdown potremo finalmente dedicarci a sondare uno dei più grandi misteri di questo decennio. No, non che lavoro faccia, quello è chiarissimo: fa le televendite, con Dior al posto del cambio Shimano. Il mistero è come possa essere diventata l’italiana più famosa della terra una che fa sembrare Patrizia Rossetti Marina Abramovic.

 

Nessuno al mondo è più noioso di Chiara Ferragni. Persino il documentario sulla sua vita – la vita di una bella ricca e famosa, non a caso il Codacons rosica – sembrava montato con gli scarti del pre-diciottesimo di mia cugina di Avellino. Esistono solo due modi per rendere interessante questa ragazza lombarda con i suoi milioni, i suoi viaggi esotici e le sue belle vocali strette e padane: che un nuovo Arbasino le scriva intorno il prossimo La bella di Lodi. O che si candidi a sindaco di Milano battendo Beppe Sala sulla sua stessa piattaforma politica: le stories da Ibiza con Ghali e Fedez.

 

Leggere cosa?

calendario codacons foto tiziana luxardo 3

Un buon libro. Avremo finalmente tempo per leggere. Ma leggere cosa? Il sogno bagnato di ogni scrittore del 2020 è scrivere il Grande Romanzo su lockdown e virus, ma provateci voi a creare La montagna incantata o La Peste coi personaggi che stanno tre mesi sul divano a mettere i like a Chiara Ferragni. È sicuramente un caso che qualche scrittore italiano abbia dato alle stampe un’opera sul tema ignorata anche dai congiunti, ma Don DeLillo abbia fatto cancellare ogni riferimento al Covid-19 che l’editor aveva pur provato a imporgli nel suo libro in uscita a fine mese.

 

Del resto tutti ricordiamo gli immortali capolavori letterari nati dalla Spagnola cento anni fa. No, noi lettori forti abbiamo una sola speranza: che esca finalmente il leggendario reportage su Bibbiano di Alessandro Di Battista, prefato dai bambini del ridente comune, ormai laureati. Ma Dibba ha subito messo le mani avanti: «Non sono Hemingway ma sono un po' pasoliniano», ha dichiarato. E anche lì nessun nuovo Arbasino con la risposta pronta: «Quindi non si spara ma le piacciono i ragazzini?».

 

Le serie

we are who we are 3

Fare binge watching. Le serie tv sono la nuova letteratura, come piace dire a chi non vede una serie dall’ultima puntata dei Soprano, trasmessa tredici anni fa. Nel frattempo la qualità è crollata e la quantità ha superato ogni fabbisogno umanamente sostenibile. Ma vi segnalo le due serie di cui tutti stanno parlando: Emily in Paris (Netflix) e We are who we are (Sky). Ce le hanno vendute come puro escapismo, la prima una commedia sentimentale, la seconda un toccante romanzo di formazione. Ma hanno invece un altissimo valore civile: basta guardarne una puntata per capire che i protagonisti hanno una grave forma di ritardo mentale e che per il loro bene mai e poi mai sarebbero dovuti uscire di casa. Sono le migliori pubblicità progresso a favore del lockdown che abbia mai visto.

 

Negazionismo

negazionisti del virus in piazza

Diventare negazionisti del Covid. Quando niente funziona la risposta è solo una: negare la realtà. Pensate che sollievo, diventare fan dell’icona no mask Enrico Montesano come se fossimo nel 1973 – bei tempi, ti sparavano per strada ma almeno potevi uscire. E in quei trenta secondi in cui Chiara Ferragni non prova a venderci un materasso su Instagram poter fieramente combattere questo grave oltraggio alla democrazia twittando #DittaturaSanitaria. Perché è chiaramente tutto un complotto per toglierci la libertà e renderci schiavi delle Asl. Asl cui devi telefonare ottantacinque volte per prenotare un tampone e implorare un tracciamento e che non ti si fila nemmeno se nonna vira ormai al blu di prussia. Insomma le famose dittature nelle quali devi inseguire gli squadristi per farti arrestare e loro comunque risponderanno «ha provato il paracetamolo?».

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)