ospedale morte in corsia

GUARIREMO DAL COVID E MORIREMO DI CANCRO – L’ANNO SCORSO IN ITALIA CI SONO STATE 73 MILIONI DI DIAGNOSI IN MENO E CANCELLATI O RINVIATI OLTRE 100MILA INTERVENTI PER TUMORE - DOPO LA SPAGNA L'ITALIA È IL PAESE AD AVER REGISTRATO NEL 2020 PIÙ MORTI “IN ECCESSO” RISPETTO ALLE MEDIE DEL QUINQUENNIO PRECEDENTE: PER OGNI DUE DECESSI PER IL CONTAGIO, SE NE CONTA UNO ATTRIBUITO A CAUSE DIVERSE...

Federico Fubini e Simona Ravizza per il "Corriere della Sera"

 

MASTECTOMIA

Due anni fa Tiziana De Meis, un' insegnante romana allora di 56 anni, si sottopose a una mammografia di controllo. Il medico non rilevò niente di particolarmente allarmante, ma le raccomandò di ripetere l' esame dopo un anno. Quando quel momento arrivò, l' Italia era nel pieno del primo lockdown e Tiziana De Meis non osò neppure avvicinarsi a strutture ospedaliere che - lo sapeva - erano travolte dall' emergenza e piene di persone potenzialmente contagiose. L' insegnante romana aspettò ancora un altro anno, quando ormai avvertiva distintamente la presenza di un grosso corpo estraneo fra i tessuti del petto. La mastectomia è arrivata solo il mese scorso, dura, dolorosa, perché in ritardo di dodici mesi.

 

visita medica

Nel caso di Tiziana De Meis la rinuncia ai controlli è stata indotta dal clima nel Paese all' apice della pandemia. Ma in un' infinità di altri casi i pazienti non hanno potuto scegliere. Un' inchiesta di Roberto Saporiti della Sissa di Trieste documenta come dall' inizio del primo lockdown il governo abbia «rimodulato l' attività differibile» del sistema sanitario. Il tempo però sta dicendo che quelle cure e quelle analisi non erano rimandabili. Per una lunga lista di malattie non contagiose, lo stress di Covid-19 su un sistema sanitario nazionale già fragile e impoverito dalla pressione sulla spesa degli anni precedenti ha innescato una seconda epidemia. Non virale questa, ma fatta di procedure o decisioni omesse e delle loro conseguenze.

 

Visite e esami di prevenzione non affrontati, sale chirurgiche chiuse, cure posticipate. Il costo umano e sociale di questa seconda epidemia è ancora difficile da decifrare, perché a rilascio lento. Ma si presenterà, non molto meno elevato del Covid stesso. E forse potrà indurre una riflessione più informata sui buchi nella rete del Sistema sanitario nazionale.

 

visita medica

Davide Croce dell' Università Liuc stima - sui dati delle aziende sanitarie pubbliche e dell' Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) - che nel 2020 gli italiani hanno ricevuto 73 milioni di prestazioni specialistiche in meno rispetto all' anno prima. I ricoveri sono calati di circa un quarto e di un ulteriore 11% nei primi sei mesi di quest' anno sullo stesso periodo di quello passato. Sempre nel mammografie sono diminuite del 32%, mentre in Sardegna e in Lombardia si sono quasi dimezzate. Simili gli andamenti sugli screening di colon e retto.

 

CORONAVIRUS OSPEDALE

Anche le terapie per le malattie gravi hanno risentito del rallentamento delle attività ordinarie e della riconversione in terapie intensive di interi blocchi di sale operatorie. Francesco Cognetti, presidente della Confederazione degli oncologi, cardiologi e ematologi italiani, stima negli ultimi 15 mesi «ritardi e cancellazioni di oltre 100 mila interventi chirurgici per tumore»; un fenomeno, a suo avviso, «ancora in corso».

 

Quello che Cognetti definisce «l' incredibile disastro clinico-assistenziale» degli ultimi quindici mesi spiega - in parte - la particolarità italiana sottolineata dal cardiologo della Cattolica di Roma Filippo Crea: durante la pandemia abbiamo perso moltissime vite in Italia per motivi ufficialmente diversi da Covid.

ospedale

 

Dopo la Spagna l' Italia è il Paese ad aver registrato nel 2020 più morti «in eccesso» - rispetto alle medie del quinquennio precedente - sui quali non è mai stato diagnosticato il virus. Ogni due decessi per il contagio se ne conta uno formalmente attribuito a cause diverse: circa 40 mila morti in più del solito, che restano da spiegare. In parte sarà stato l' effetto statistico di tamponi mai effettuati su persone contagiate; ma in parte - sostengono Cognetti e Crea - i decessi per problemi cardiaci avvenuti fuori dagli ospedali sono cresciuti del 30% rispetto agli anni precedenti. Le persone non sono riuscite a raggiungere i pronto soccorso o non si sono fidate di andarci: l' anno scorso l' accesso a queste strutture è crollato di oltre un terzo - nota Davide Croce - e i ricoveri di un quarto.

ricoverato in ospedale

 

La novità degli ultimi mesi è che tutto questo sta cambiando, in apparenza. Un esame dei dati dell' Istat, l' istituto statistico, mostra che fino a tutto il mese di aprile 2021 in Italia resiste purtroppo una mortalità in eccesso di circa il 10% rispetto al quinquennio prima dell' emergenza. Allo stesso tempo, i fattori si sono invertiti: nei primi quattro mesi di quest' anno si contano circa 28 mila decessi in più rispetto alle medie italiane dei tempi recenti, ma i morti per Covid dei primi quattro mesi del 2021 sono 46 mila. In sostanza se la pandemia si fosse arrestata a dicembre scorso, avremmo avuto meno decessi che in tempi normali. Senz' altro è un effetto del virus, che ha anticipato al 2020 la scomparsa di molti anziani. Ma questa rischia di rivelarsi una tregua ingannevole. L' altra epidemia - quella di cure mancate sulle malattie tradizionali - prosegue. E il suo vero costo deve ancora emergere.

 

ospedale covid

Con il supporto di Farmindustria - ma senza condizionamenti da essa - la società di analisi di mercato Iqvia ha calcolato l' impatto delle analisi e terapie non fornite fino al mese scorso. Rispetto alle medie pre-Covid, in Italia si contano 632 nuove diagnosi non fatte e 456 mila nuovi trattamenti terapeutici non avviati in aree come malattie respiratorie, cardiache, ipertensione e diabete. Ancora a maggio le visite dal cardiologo erano poco più della metà di quelle dei tempi pre-Covid.

 

coronavirus ospedale

Le diagnosi di diabete invece sono oggi superiori alle medie storiche, ma solo perché non sono state fatte nell' ultimo anno e ora arrivano in ritardo. Nelle malattie del sangue e nei tumori si conta un accumulo a maggio di trentamila diagnosi mancanti e 18 mila trattamenti non avviati (rispetto alle medie pre-Covid). Secondo Iqvia due terzi del calo nell' individuare i tumori «è dovuto alle misure di contenimento introdotte per limitare gli accessi ospedalieri», con il restante spiegabile con i timori dei malati stessi.

 

ricoverato in ospedale

Di certo i tempi di attesa per la chirurgia oncologica in questi quindici mesi si sono allungati del 20%. E l' onda lunga di questi ritardi, sottolineano sia Cognetti che Crea, non potrà che riemergere nei tassi di moralità dei mesi e anni a venire. Non solo per tumori non individuati in tempo. Anche per gli infarti mal curati o il dimezzamento registrato delle diagnosi di fibrillazione atriale, che porterà probabilmente a un aumento degli ictus.

 

«Il lockdown è stato un deterrente all' affrontare gli ospedali» riflette Tiziana De Meis, che ha superato con successo la chirurgia e ora si prepara alle cure. «Ma vorrei dire a tutte: andate, fatevi vedere. Un' ora dedicata alla prevenzione vale una vita intera».

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?