spese sanitarie

GLI ITALIANI SI SVENANO PER CURARSI – 7 MILIONI DI CITTADINI SI INDEBITANO PER ACQUISTARE VISITE, FARMACI E VISITE SPECIALISTICHE. QUASI 3 MILIONI SI SONO VENDUTI LA CASA PER PERMETTERSI LE CURE – IL RAPPORTO CENSIS-RBM SALUTE: C’È UN RANCORE SOCIALE PROFONDO. E LA POLITICA CHE FA? PENSA DI RISOLVERE RENDENDO CONSULTABILI ONLINE LE SPESE SANITARIE…

Antonio Amorosi per www.affaritaliani.it

SISTEMA.TS IL PORTALE PER CONSULTARE LE SPESE SANITARIE

 

Il grande “rimosso” italiano: le spese sanitarie sono e restano una calamità per i cittadini. Nulla sembra cambiare. Non serve entrare in un qualsiasi pronto soccorso di una grande città per accorgersene. Sui grandi numeri la prassi degli ospedali, soprattutto al centro sud, è quella di togliersi i pazienti dalle scatole, nel più breve tempo possibile. Mentre il numero dei dottori si riduce, i più giovani vengono sottopagati tra ore massacranti di lavoro insieme agli infermieri.

 

E’ però di pochi giorni fa la notizia, resa pubblica dal ministero dell’Economia e Finanza, che dal 7 febbraio si possono controllare le proprie spese sanitarie in tempo reale. Sono disponibili sul sito www.sistemats.it i servizi telematici rivolti a tutti i cittadini che usano il Sistema Tessera Sanitaria (TS), per la dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate.

 

reggio calabria fratture immobilizzate con il cartone 2

Nello specifico è possibile: consultare i propri dati di spesa sanitaria degli anni 2017, 2018 e 2019, segnalare eventuali incongruenze e opporsi all’invio di questi dati all’Agenzia delle entrate per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata (questa funzione è però disponibile annualmente solo nel mese di febbraio, ha deciso il Garante per la protezione dei dati personali).

 

Una buona prassi ma ben poca cosa rispetto all’onda che monta nel Paese, spiega una ricerca del Censis del 2018. Gli italiani pagano 40 miliardi di euro (9,6% in più rispetto al 2013-2017), per acquistare 150 milioni tra cure e prestazioni, farmaci, visite specialistiche e protesi. 7 milioni di italiani si sono indebitati per curarsi e 44 milioni se le pagano di tasca propria. Addirittura 2,8 milioni di italiani si sono venduti la casa per permettersi le cure.

 

SISTEMA.TS IL PORTALE PER CONSULTARE LE SPESE SANITARIE 1

Un quadro drammatico, amplificato dalle promesse che anno dopo anno la politica fa ai cittadini: promesse costantemente tradite. Cresce infatti solo la sanità privata a proprie spese. Il settore è diventato la cartina al tornasole per tracciare la disparità di trattamento tra ricchi e poveri e l’amplificatore delle insicurezze sociali.

 

Il rapporto Censis-Rbm Salute 2018 spiega che ovviamente questo quadro pesa di più sulle famiglie a più basso reddito, per le quali l’incidenza sul reddito familiare è più ampia ed è cresciuta con il periodo della crisi economica. Ma il meccanismo più grave che emerge dalla studio è il lievitare di un rancore sociale profondo, misto a risentimento, nei confronti di Servizio sanitario e politica.

 

TURISMO SANITARIO

Se si tratta di curare patologie complesse come quelle tumorali ormai è ormai normale che dalle regioni del sud ci siano migrazioni di massa verso il nord. E così in quelle più ricche lievitano i tempi d’attesa. Addirittura 13 milioni di persone vorrebbero interrompere la mobilità sanitaria tra regioni e 21 milioni penalizzare l'accesso al Sistema sanitario nazionale achi segue stili di vita scorretti, dall'alcol al fumo.

 

Il 63% degli italiani non si attende alcun contributo dalla politica, nonostante il nuovo quadro (la ricerca è uscita dopo le elezioni del 4 marzo del 2018). E qui la massa sembra più pratica di qualsiasi opinionista televisivo: il 47% ritiene che ci sono state troppe promesse, poco realismo e poche idee veramente valide, il 24,5% pensa che la politica non abbia più la competenza, capacità di un tempo e il 7,4% è convinto che la politica conti poco rispetto ad altri soggetti.

ticket sanitario

 

Il sentiment così poco speranzoso verso la politica è trasversale a gruppi sociali e territori; a sperare di più che la situazione migliori in sanità grazie alla politica sono gli elettori del M5S (47,1%) e quelli della Lega (44,7%), tra gli elettori di FI e Partito Democratico gli speranzosi di una sanità rilanciata dalla politica sono meno di un terzo, e tra quelli di Liberi e uguali la quota è ancora inferiore.

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?