marco pellegrini giorgia meloni

SCAZZO AL COPASIR – GIORGIA MELONI HA AVUTO UN ALTERCO CON IL DEPUTATO GRILLINO MARCO PELLEGRINI: OGGETTO DEL CONTENDERE, LA GUERRA IN UCRAINA – IL PENTASTELLATO SI È RIVOLTO ALLA PREMIER SOSTENENDO CHE LA CONTROINFORMAZIONE OCCIDENTALE STIA NASCONDENDO LA VERITÀ SUL CONFLITTO, CIOÈ CHE LA RUSSIA STA VINCENDO. A QUEL PUNTO LA MELONI HA ROTTO IL PROTOCOLLO E HA ALZATO LA VOCE…

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

il dito medio di marco pellegrini alla camera

[…] Meloni […] Si ritrova in mezzo all’escalation. L’effetto è sempre più spesso la paralisi. Le scorie di questa tensione producono effetti inaspettati, come hanno potuto verificare i membri del Copasir presenti tre giorni fa all’audizione della premier davanti al Comitato.

 

È in quella sede che è andato in scena un duro scontro tra la stessa Meloni e il deputato grillino Marco Pellegrini. Oggetto del contendere, […] gli sviluppi del conflitto in Ucraina e il peso della controinformazione russa.

 

GIORGIA MELONI 2

La scintilla è quando il cinquestelle domanda dell’evoluzione del conflitto e aggiunge una lettura degli eventi che fa infuriare la presidente del Consiglio. A suo avviso, riferiscono le stesse fonti, non è vero […] che Kiev sta resistendo all’avanzata di Mosca ed è ancora capace di sostenere lo scontro senza capitolare.

 

Secondo Pellegrini, questa narrazione sarebbe frutto della controinformazione occidentale, che nasconderebbe un dato di realtà: gli ucraini stanno perdendo e la Russia sta conquistando territorio ed è avviata a vincere ovunque. È a quel punto che Meloni rompe il protocollo. Sostiene in modo molto ruvido che a suo avviso è ormai prassi dell’opposizione attribuirle concetti e parole non pronunciate.

 

La leader alza il tono della voce. Ne nasce un aspro confronto. Quindi insinua un dubbio: la controinformazione - è il senso del ragionamento - si è semmai fatta spazio nel Movimento e ne guida ragionamenti e analisi. E al governo, aggiunge, risulta l’opposto di quanto affermato dal grillino. Alla fine gli animi si calmano. Fino al prossimo scontro.

giorgia meloni meme by 50 sfumature di cattiveria

 

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?