IL SENSO DELLA TERZA MANOVRA DEL GOVERNO DUCIONI: ZERO VISIONE, NESSUNA SCELTA DRASTICA. SEMPLICEMENTE, “SI SPOSTA IL DENARO DOVE SERVE PER TUTELARE GLI EQUILIBRI POLITICI CORRENTI” – “LA STAMPA”: “LE TASSE CI SONO, TRAVESTITE. AL SODO, PER I CONTRIBUENTI, SARANNO TRIBUTI IN PIÙ LE DETRAZIONI RIVISTE. MOLTI TAGLI POTREBBERO ESSERE ROVESCIATI SUI CITTADINI COME BALZELLI” – “PROVIAMO A IMMAGINARE CHE DIREBBE UNA GIORGIA MELONI ANCORA ALL'OPPOSIZIONE SE MISURE COME QUESTE DI IERI SERA LE AVESSE VARATE UN GOVERNO COMPOSTO DI ALTRI PARTITI…”
Estratto dell’articolo di Stefano Lepri per "La Stampa"
giorgia meloni alla camera foto lapresse
«Nessuna nuova tassa» si continua a ripetere, come sempre per ogni manovra d'autunno. E invece le tasse ci sono, travestite in diverse maniere. Al sodo, per i contribuenti, saranno tributi in più le detrazioni riviste. Molti tagli di spesa potrebbero essere rovesciati sui cittadini come balzelli. Bisognerà far bene i conti, senza imbrogli.
Di alcuni sgravi vantati, come l'unificazione delle due aliquote più basse dell'Irpef, la gran parte dei cittadini nemmeno si renderà conto. Il rinnovo del bonus sulle ristrutturazioni, al 50% è un vero segno di debolezza, dopo che si erano inviate tante (giustificate) invettive al Superbonus del 5 Stelle.
giancarlo giorgetti giorgia meloni
Proviamo a immaginare che direbbe una Giorgia Meloni ancora all'opposizione se misure come queste di ieri sera le avesse varate un governo composto di altri partiti (e magari guidato da Mario Draghi).
Per non litigare troppo, si sono concordati «tagli lineari» alla spesa: dopo settimane in cui si predica che occorre limare il superfluo, sfrondare, razionalizzare, si conclude che un pochino per uno non fa male a nessuno.
LA GIORGIA DI LOTTA E QUELLA DI GOVERNO - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Sono comunque, i tagli lineari, una rinuncia a fare scelte, quelle scelte che dovrebbero essere il vero oggetto del governare. Per questa via la qualità della spesa pubblica quasi sempre peggiora. Si ha quella che gli economisti premiati ieri l'altro con il Nobel studiano da un quarto di secolo, una «redistribuzione inefficiente». Si sposta il denaro dove serve per tutelare gli equilibri politici correnti.
[…] Dov'è che si gettano le basi per un migliore futuro? Il concordato fiscale – non a caso, una vecchissima idea a cui era rimasto affezionato Giulio Tremonti – ci riprecipiterebbe, se funzionasse, in patteggiamenti collettivi o individuali, che peggiorano la frammentazione del nostro sistema economico. Molto probabilmente non funzionerà.
giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli
Insomma, sono idee vecchie, adeguate a un Paese che resiste alle novità e si rifiuta di guardare lontano, E il «contributo» chiesto alle banche? In un Paese civile, le tasse si impongono in base a parametri razionali e sono in linea di principio uguali per tutti. Finora si è avuta l'impressione che si procedesse in altro modo, un po' minacciando i banchieri, un po' patteggiando con loro.
L'unico sforzo di fantasia il governo lo esercita nel tentativo di non far percepire come tali gli inasprimenti fiscali. È certo opportuno razionalizzare e semplificare l'intricato sistema di detrazioni di imposta […]. La tassazione sarebbe anche resa più equa da un aggiornamento delle rendite catastali: nel caso, la destra si ricordi dei pandemoni che ha scatenato contro chiunque ci provasse.
antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresseGIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI - QUESTION TIME SENATOgiorgia meloni alla camera foto lapresse. giorgia meloni al senato foto lapresse. GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI