SI ALLONTANA L’ELISEO PER MARINE LE PEN? SI E’ APERTO A PARIGI IL PROCESSO NEI CONFRONTI DELLA LEADER DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL PER IRREGOLARITÀ NELL’USO DEI FONDI UE: RISCHIA 10 ANNI DI INELEGGIBILITÀ - COME DAGO-DIXIT, PER SALVARSI DALL’IRA DEI GIUDICI, LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA AL GOVERNO VOLUTO DA MACRON, NON SI E’ FATTA VEDERE A PONTIDA E ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA...
DAGOREPORT
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera” - Estratti
Marine Le Pen arriva per prima nel nuovo grande Palazzo di Giustizia di Parigi, l’edificio di Renzo Piano inaugurato cinque anni fa nel quartiere di Batignolles, fatto di vetro e legno chiaro «per aiutare a fare luce».
La leader del Rassemblement national sorride, con quel suo modo silenzioso di sottolineare che l’agitazione è sempre degli altri e mai la sua, mentre si dirige verso l’aula dell’udienza stringendo una borsa piena di documenti.
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È uno dei passaggi delle due ore di deposizione in cui Marine Le Pen si lascia più trasportare, con il rischio — calcolato, anzi forse voluto — di andare fuori tema. Il punto, come dice la presidente del tribunale, Bénédicte de Perthuis, è «ottenere risposte precise, e le otterremo, non ho dubbi», sull’uso che Marine Le Pen e altri 24 esponenti del partito hanno fatto degli assistenti al Parlamento europeo. Secondo l’accusa, quegli assistenti in certi casi non hanno messo piede a Strasburgo e quindi non hanno certo rischiato di venire «inghiottiti dal blob», perché in realtà con i soldi europei lavoravano per il partito a Parigi.
«Ma un deputato lavora forse per se stesso? No, lavora per le sue idee. E chi trasmette quelle idee? Il partito. L’attività politica è sempre svolta nell’interesse del partito», in quale contesto non importa.
Questa è la tesi difensiva di Le Pen e dei co-imputati. Ma il regolamento stabilisce che gli assistenti vengono pagati dalla Ue per lavorare proprio nell’emiciclo di Strasburgo, e non per una generica e intercambiabile «attività politica».
marine e marion marechal le pen
Nel caso di «Mlp», si tratta di chiarire il ruolo di Catherine Griset, tra il 2010 e il 2016 assistente parlamentare a Strasburgo ma soprattutto capo gabinetto del partito a Parigi.
In gioco c’è una improbabile condanna al carcere fino 10 anni, e una più concreta minaccia di ineleggibilità per altrettanti 10 anni, che nonostante i ricorsi potrebbe complicare la quarta corsa di Marine Le Pen verso l’Eliseo.
marine le pen dopo la vittoria al primo turno delle elezioni legislativeMARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI marine le pen a viva24, la convention di vox a madrid JEAN MARIE LE PEN CON LE FIGLIE MARINE YANN E MARIE CAROLINEmarine le penmarine le pen