lino banfi

“SONO STATO IL PRIMO A TOCCARE IL CULO DI NADIA CASSINI” – RICORDI, BATTUTE E BOLLORI DI LINO BANFI: “IL MARITO DELLA CASSINI AVEVA ASSICURATO QUELLA PARTE ANATOMICA DELLA MOGLIE PER UN MILIARDO DI LIRE. MI SPIEGÒ: ‘LINO, NADIA LAVORA PER QUELLO’” – I 40 ANNI DI “L’ALLENATORE NEL PALLONE”: “SOLO DI HOME VIDEO HANNO VENDUTO 2 MILIONI DI COPIE. NON HO VISTO UNA LIRA, I DIRITTI D’IMMAGINE ANDAVANO AL PRODUTTORE” – LA MALEDIZIONE LANCIATA A CICCIO GRAZIANI: “NEL FILM GLI DICO: ‘TRA QUALCHE ANNO SARAI PIÙ PELATO DI ME’. OGGI QUANDO MI INCONTRA MI MANDA AFFANCULO” – L’INFATUAZIONE DI FALCAO PER LA FIGLIA ROSANNA – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Alessandro Ferrucci per “il Fatto Quotidiano”

 

Sport, per carità.

lino banfi oronzo cana

Neanche da ragazzo ho giocato a pallone.

 

Mai.

Però mi hanno rotto il menisco.

 

Chi?

Ero in vacanza negli Stati Uniti, in un enorme albergo di Las Vegas: arriva un pullman, erano tutti italiani. Sento chiamare il mio nome “Lino, Lino!”. Scendono. Foto e abbracci. Una di loro s’impunta: “Sto accanto a lui, sono la capogruppo!”. Spingi e spingi, sono caduto: menisco rotto. Subito a Roma. […]

 

(Oltre al menisco, Lino Banfi è cittadino onorario del pianeta calcio. Quarant’anni fa è uscito al cinema “L’allenatore nel pallone”, autentico cult-movie per chi ama il rettangolo da gioco e le sue magie, spesso follie. Il suo Oronzo Canà, la B-Zona, il 5-5-5, sono dei richiami assoluti, delle certezze pratiche, un metro di paragone per indicare il Rubicone di chi capisce e chi improvvisa.)

 

lino banfi oronzo cana 3

Nel film ci sono dei passaggi che oramai fanno parte del linguaggio comune.

Con i registi ho sempre stretto un patto: va bene la sceneggiatura, ma dopo il “ciak si gira” lasciatemi fare. Se poi vi piace quello che ho combinato, bene, altrimenti tagliate.

 

Anche ne L’allenatore…

Molte delle battute, forse le migliori, sono nate al momento, non erano scritte.

 

Tipo?

 

La scena finale, quando i due gemelloni, nel film dei capi ultrà, mi prendono sulle spalle per festeggiare, gli urlo: “Mi avete preso per un coglione!” “No, sei un eroe”. “No, mi avete preso per un coglione!”… ecco, quella non doveva andare esattamente così; i due erano dei generici, non attori professionisti e sono morti a distanza di un mese dello stesso male; (pausa, cambia tono) lo sa com’è nata l’idea del film?

lino banfi oronzo cana 2

 

Leggenda vuole grazie al “Barone” Nils Liedholm.

Esatto; fu lui a parlarmi di Oronzo Pugliese, celeberrimo allenatore di calcio; celeberrimo per i suoi atteggiamenti particolari, le sue intemerate, le sue scaramanzie.

 

Personaggio colorito.

Si infilava nelle stanze dei calciatori per evitare la presenza di fidanzate, o si portava un gallo nascosto sotto il cappotto e lo mostrava in caso di vittoria.

 

Altro che colorite.

nadia cassini lino banfi l'infermiera nella corsia dei militari

La domenica sera spesso prendevo l’aereo per andare a Milano e ogni tanto su quel volo trovavo proprio Liedholm; una volta ci sediamo vicini. E lui (imita benissimo la sua voce): “Ti ho visto, sei bravo. Hai mai fatto film su allenatore?”. No. “Sei di Puglia?”. Sì, mister. “Vai a vedere Oronzo Pugliese: puoi girare film su allenatore pazzo”.

 

E così?

Ci ho pensato tre giorni, al terzo chiamo Sergio Martino (regista della pellicola) e gli racconto l’idea. “Non possiamo chiamare il personaggio Oronzo Pugliese”. “Lo so, lo chiameremo Oronzo Canà”. “Perché Canà?” “Perché il personaggio avrà un moglie di nome Mara. Quindi Mara-Canà e andiamo a girare in Brasile”.

 

Lungimirante.

Infatti a Sergio è scattato un immediato e gigantesco “vaffa”: “Tutto ’sto casino per una vacanza in Brasile?”.

 

Strategico…

Non c’ero mai stato: siamo rimasti quasi due settimane.

 

 

Insieme a Gigi e Andrea.

Con loro mi sono divertito.

l'allenatore nel pallone 5

 

Ne avrete combinate.

Io nulla.

 

Come mai?

Sergio aveva con sé la figlia, io avevo paura e una certa età.

 

46 anni una certa età?

La questione vera era la paura; (sorride) Gigi era un sacrestano e si appoggiava a me: “Lino, andiamo a mangiare, questo è un cialtrone e va con le donne, con chiunque. Gli dovessero attaccare qualcosa”.

 

Il “questo” era Andrea.

Era saltellino.

 

 

Non faceva prigionieri.

Non mollava niente, bastava che respirassero.

 

NADIA CASSINI E LINO BANFI

Lei proprio niente.

Prima di arrivare in Brasile mi avevano terrorizzato: attento all’orologio, non uscire con i soldi; attento a dove vai, anzi meglio se non vai. E poi pensavo sempre e solo a lavorare e a mia moglie.

 

Nel 1979 è arrivato a girare nove film in un anno.

Franco e Ciccio erano nella mia stessa condizione, anzi ancor prima di me; sono stati loro a instradarmi nel cinema e gliene sarò sempre grato. Un giorno mi dissero: “Oh, ci stai superando”.

 

falcao liedholm cerezo

Nove in un anno sono un’enormità.

Sono arrivato a cambiarmi in macchina mentre passavo da un set a un altro e la sera avevo anche lo spettacolo a Napoli; finito lo spettacolo mi rimettevo in viaggio e tornavo a Roma.

 

Ci vuole il fisico.

Eppure non so nuotare, non so sciare. Niente; negli spettacoli una delle mie battute era: “Per tre anni sono stato un campione…” “Di cosa?” “Di salto del pasto”.

 

[…]

 

Molti attori o caratteristi del tempo si sono persi.

Mi è sempre dispiaciuto di non aver potuto aiutare Alvaro Vitali; io sono stato bravo a salvarmi.

 

Come?

lino banfi nadia cassini alvaro vitali la dottoressa ci sta col colonnello

La mia forza è stata la conditio sine qua non che inserivo nei contratti: vi giro tre, quattro film poi definiti B-movie, però dopo dovete coinvolgermi in produzioni più grandi insieme ad attori del livello di Renato Pozzetto, Adriano Celentano o Nino Manfredi.

 

E i diritti d’immagine?

Niente, andavano solo al produttore e si sono arricchiti: solo di home video hanno venduto circa 2 milioni di copie de L’allenatore nel pallone, mentre io non ho mai visto neanche un centesimo. Quel film è stato una fortuna per tutti.

 

 

walter e lino banfi ricevimento quirinale 2 giugno 2024

Si era reso conto del potenziale?

Zero; la fama è cresciuta negli anni e per una serie di episodi.

 

Tipo?

In una scena del film incontro Ciccio Graziani alla fine della partita persa 4-0 dalla mia Longobarda contro la Roma. Lui mi guarda e mi batte quattro dita sulla testa pelata. E io: “Tanto tra qualche anno sarai più pelato di me”.

 

Graziani oggi è pelato.

Quando mi incontra mi manda affanculo: “Hai lanciato la maledizione!”.

 

[…]

 

In ogni suo film c’è sempre la donna sexy. In questo caso è Licinia Lentini.

Ho lavorato con tutte le più belle, sono stato anche il primo a toccare quella parte anatomica di Nadia Cassini. E non era un discorso semplice.

 

Quasi pericoloso.

lino banfi

Quella parte anatomica il marito, attore greco, l’aveva assicurata nel 1972 per un miliardo. E solo quella parte.

 

Fondoschiena celebre.

Al marito ho chiesto: “Perché solo il culo?”. “Lino, Nadia lavora per quello”.

 

Anna Maria Rizzoli al Fatto l’ha definita come molto rispettoso.

Erano circondate dalle attenzioni di tutti gli uomini, dai più belli ai più brutti. Tutti ci provavano. Io mantenevo un atteggiamento da capo-comico e il capo-comico se cede una volta non viene più rispettato; (cambia tono) era anche per non offendere mia moglie.

 

edwige fenech lino banfi sabato, domenica e venerdi

Torniamo al film: Liedholm lo ha più incontrato?

Una sera sono di nuovo a Linate e sento una manata sulla schiena. Era il Barone. “Cosa ti avevo detto?”. E booom, altra botta.

 

Con L’allenatore è diventato amico dei calciatori…

In quegli anni ho conosciuto Falcao, e qualche volta è venuto a cena da noi; (sorride) dopo ho capito che non frequentava casa per noi, ma perché gli piaceva mia figlia Rosanna.

 

lino banfi occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio

E Rosanna?

Sostiene che non è successo niente.

 

Oronzo Canà è scaramantico.

Io per niente, al massimo ho in tasca un cornetto; non sono le scaramanzie a toglierti dai guai, dai debiti, dai cravattari (a Roma sono gli strozzini). Quelli all’inizio c’erano comunque.

 

I suoi film li rivede?

Ieri sera due di seguito: prima Fracchia e la belva umana e poi Scuola di ladri.

 

Altri successi.

Per anni li ho evitati, non mi piacevo più; in vecchiaia mi sto riconciliando.

 

LINO BANFI CON EDWIGE FENECH

In Fracchia c’è un pezzo storico: quello dello stornello all’osteria.

Scena improvvisata: l’oste doveva cantare “benvenuti a ’sti frocioni, grandi grossi e capoccioni e tu che sei un po’ fri fri dimme un po’ che c’hai da dì…”. Io dovevo solo fermarlo e mostrargli il tesserino. Invece ho risposto con uno stornello e si vede…

 

Cosa?

Che “l’oste” spiazzato guarda con gli occhi persi oltre di me: non sapeva come comportarsi, mentre alle mie spalle c’era il regista che a cenni lo invitava a continuare; (pausa) mi sono divertito. […]

gigi sammarchi andrea roncato lino banfi l'allenatore nel palloneNADIA CASSINI E LINO BANFIlino banfi barbara bouchet spaghetti a mezzanotte

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI