coppa africa 2017

CHE ROGNA ‘STA COPPA D’AFRICA - IL 14 GENNAIO IN GABON INIZIA IL TORNEO CONTINENTALE CHE NON FREGA NIENTE A NESSUNO MA TOGLIE GIOCATORI AI CAMPIONATI EUROPEI - TREDICI CALCIATORI DELLA SERIE A E UNO DELLA B SALTERANNO FRA LE 4 E LE 6 GARE PER GLI IMPEGNI CON LE NAZIONALI - IL TORNEO E’ COSTOSO PER I PAESI AFRICANI E PARTECIPANO SOLO 16 SQUADRE

Enrico Sisti per “la Repubblica”

 

COPPA AFRICA 2017COPPA AFRICA 2017

Giochiamola prima. Le due semifinali potrebbero essere Gabon-Ghana e Algeria-Costa d’Avorio. A naso, la finale più probabile Gabon-Algeria. E adesso torniamo indietro. La prima sensazione è che la Coppa d’Africa si giochi continuamente, che non ci siano soste. Dipende dalla sua posizione nel calendario, scomoda da morire, che non piace a nessuno, forse nemmeno a chi va a giocarla.

 

A fine anno le squadre europee (perché questo è il nostro osservatorio e da qui si muovono gambe e finanze del pallone) si spolpano, il viso di alcuni allenatori (Ranieri per esempio) diventa così cupo che verrebbe da pensare che il suo proprietario non ha mai sorriso in vita sua: al Leicester verranno a mancare Mahrez e Slimani. Sono le punte di diamante della promettente Algeria che annovera anche Feghouli, Brahimi, Ghoulam, Taider, Mesbah. Gli “africani” inglesi hanno giocato fino a Capodanno.

COPPA AFRICA 2017  COPPA AFRICA 2017

 

Dagli altri paesi i giocatori si sono staccati prima. E veniamo agli africani d’Italia: salteranno da quattro a sei partite (o sette per le squadre che hanno in programma anche dei recuperi). Gli “italiani” sono 14. La Coppa d’Africa comincerà il 14 gennaio e si concluderà il 5 febbraio. Sono appena 16 squadre (divise in 4 gironi), il che potrebbe apparire anacronistico, visto che altrove si punta in gran segreto ad allargare i Mondiali a 48 squadre. Si giocherà in Gabon.

 

I paesi africani in grado di ospitare la manifestazione stanno diminuendo. Il Gabon e la Guinea Equatoriale si erano divisi l’organizzazione dell’edizione del 2012, la Guinea aveva organizzato da sola quella del 2015. Ora va il Gabon per conto suo. Problemi di stabilità, sicurezza ed emergenze sanitarie hanno fatto spostare sedi come se fosse il gioco delle tre carte. Dovettero rinunciare Libia e Marocco. Anche il Sudafrica vacillò. La Coppa d’Africa non è più il mercatino che era.

 

COPPA AFRICA 2017 COPPA AFRICA 2017

Degli anni delle sorprese rimane solo l’eccesso di folklore tecnico. Magari si scova ancora il talentino. Ma ormai tutti sanno che il talentino è più facile che venga fuori, a 14 anni e già naturalizzato, da un’academy inglese o tedesca. Malgrado la massiccia presenza di ct stranieri (nel 2017 solo quattro paesi si affidano a ct autoctoni, Guinea-Bissau, Senegal, Zimbabwe e RD-Congo, altrove tanti francesi, Cuper per l’Egitto, Grant per il Ghana e Camacho per il Gabon), le nazionali africane non si sono mai emancipate come gruppi.

 

COPPA AFRICA 2017   COPPA AFRICA 2017

Solo l’Egitto, per un certo periodo, imitò la compattezza delle europee. La bancarella Africa offre talenti già affermati e tattica deficitaria. Stupirsi sarà sempre più difficile. I detentori della Costa d’Avorio, finita l’era Toure e con Gervinho infortunato, sono in pieno restauro. Stelle annunciate del torneo: l’algerino Mahrez, da poco eletto miglior calciatore africano del 2016 e a ragione considerato uno degli artefici del trionfo del Leicester, Aubameyang che forse darà una mano al Gabon così come la sta dando (concretissima) al Dortmund, Kessie e Salah.

 

L’atalantino ha il compito di guidare il nuovo corso degli ivoriani, accanto a lui, Bony, Gradel, Die e anche Kalou. Salah pare abbia qualche attrito con il ct Cuper. L’Egitto è la nazionale che ha vinto di più: 7 edizioni di cui tre consecutive (‘06-‘08-‘10). Da quando è business la Coppa d’Africa ricorda un fuoco d’artificio che promette effetti di luce che non può produrre.

MAHREZMAHREZ

 

Forse, nella sua desolazione, era più bella la Coppa dei poveri di 60 anni fa di cui parlavano solo i giornali francesi, fatta di sei squadre e di pittoreschi calciatori che nessuno ricorda più. Come il dribblomane ghanese Osei Kofi o il capitano dell’Etiopia, un bel centravanti che chiamavano “faccetto nero” perché il suo nome era Italo Vassalo ed era mezzo italiano. Ora Italo ha 77 anni e un ristorante ad Asmara.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…