"MI SENTO SOLO E FERITO. HO SENTITO INSINUAZIONI ASSURDE CHE NON POSSO E NON VOGLIO ACCETTARE" – LA LETTERA DI ACERBI AL "CORRIERE DELLO SPORT" IN CUI CHIEDE PERDONO E RISPETTO IN UNA STAGIONE TERRIBILE, CULMINATA DOMENICA ALL’OLIMPICO NELLA RISATA ISTERICA DOPO IL GOL DI TONALI, DIVENTATA OGGETTO DI ULTERIORE E FEROCE CONTESTAZIONE DA PARTE DEI TIFOSI LAZIALI – “NON SONO PERFETTO, NON SONO UN ROBOT, MA SONO UNA PERSONA SERIA E UN CALCIATORE LEALE”
acerbi e il sorriso in lazio milan
La partita con il Milan è stata per tutti un frullatore di emozioni e frustrazioni e così, dopo un’iniziale reazione dettata dall’istinto, ho deciso di prendermi 48 ore per riflettere e trovare le parole giuste per condividere i miei pensieri e le mie sensazioni, a cuore aperto. Non ho la pretesa che vengano condivisi, ma la speranza che quantomeno vengano ascoltati e compresi.
Purtroppo da qualche mese vivo una situazione a livello personale che non mi sarei mai aspettato di vivere. Avverto una sensazione di solitudine che umanamente mi ferisce. Con questo non intendo puntare il dito contro nessuno: è una mia sensazione personale che sicuramente non mi può lasciare indifferente, in campo e fuori. Ma in un momento di difficoltà, la mia famiglia mi dà equilibrio e serenità per affrontare comunque tutto a testa alta.
Il luogo comune nei confronti dei calciatori è che il nostro lavoro e i nostri guadagni ci rendano immuni agli stati emotivi - positivi e negativi - che caratterizzano la normalità di un essere umano. E per questo si tende a giudicare il calciatore come se fosse privo di emozioni e sentimenti, che nel nostro lavoro sono spesso molto forti e contrastanti. Spesso sbagliamo anche noi, siamo esseri umani, è giusto ricordarlo sempre.
Non mi sono mai sottratto ai miei doveri e alle mie responsabilità perché sono un uomo e un padre di famiglia, prima ancora che un calciatore. Per questo ho sempre accettato oneri e onori del mio lavoro, ben consapevole che le critiche per le prestazioni in campo fanno parte del gioco.
Ciò che non posso accettare sono le illazioni sulla mia integrità personale e professionale, sulla mia serietà e sul mio impegno a difesa dei colori della Lazio, con o senza la fascia di capitano al braccio. Dopo la partita con il Milan ho letto e sentito insinuazioni assurde che non posso e non voglio accettare. E il solo fatto di essere qui a dover difendere la mia integrità e la mia professionalità, mi ferisce profondamente.
Non sono perfetto, non sono un robot, ma sono una persona seria e un calciatore leale. E su questo non si dovrebbe nemmeno discutere.
Non dimentico ogni singolo istante di questi anni alla Lazio, in cui ho rappresentato un punto di riferimento e ho ricevuto stima, affetto e sostegno, arrivando a indossare con orgoglio la fascia di capitano. Porterò questi ricordi sempre con me, non c’è critica o contestazione che possano cancellare tutto ciò che ho ricevuto in questi anni.
il comunicato dei tifosi laziali contro acerbi
Ovviamente sono dispiaciuto per tutto ciò che è successo in passato e per le tensioni che ne sono derivate nell’ultimo periodo. Mi sono scusato più volte per gli episodi in cui ho commesso qualche errore, per eccessiva impulsività e poca lucidità.
Il futuro, per quanto mi riguarda, è la prossima partita con la maglia della Lazio, quella che ho sempre onorato e indossato con orgoglio. Mi piacerebbe che tutti insieme potessimo voltare pagina, almeno per concludere la stagione nel migliore dei modi, con dignità e rispetto reciproco.
acerbi e lo scontro con i tifosi laziali nel dicembre 2021esultanza di acerbi 2LAZIO MILAN ACERBI RIDE DOPO IL GOL DI TONALIi tatuaggi di acerbi esultanza di acerbi 3esultanza di acerbi 4esultanza di acerbi 1acerbi quando giocava al milan acerbi e la lite con bakayokoacerbi prega in campo francesco acerbiacerbi e la compagna claudia scarpari