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ALONSO CHE GIALLO - COMMOZIONE CEREBRALE A 300 ALL’ORA? I MEDICI VIETANO DI CORRERE IL GP – MINARDI: “LA F1 È PERICOLOSA. UNA SECONDA BOTTA IN TESTA RAVVICINATA POTREBBE AVERE CONSEGUENZE DEVASTANTI”
1. IPOTESI MALORE - ALONSO SALTA IL GP D’AUSTRALIA
Benny Casadei Lucchi per “il Giornale”
Lui è purtroppo al centro di tutto, ma lui è l'unico a non c'entrare. Nel giallo, nel mistero, nel festival di balle che da due settimane sta scuotendo la Formula omertà. Fernando Alonso unico incolpevole perché la sensazione che ormai si fa strada è che sia stato vittima di un malore e che il giallo e i misteri siano diretta conseguenza del modo scoordinato in cui le parti in causa (il clan del pilota, il team McLaren e la Federazione) cercano di gestire, senza allarmismi, una situazione nuova e spiazzante: quella di un grande campione tutto coraggio che vuole e deve tornare. Forse, dopo un malore.
ELSA FORNERO BACIA ALONSO DOPO IL GP DI MONZA
Fernando Alonso non sarà al via del primo Gran premio dell'anno. Come anticipato ieri da il Giornale. È arrivata l'ufficializzazione: glielo sconsigliano i medici. E il buon senso. E forse il team, la federazione, tutti coloro che a Melbourne, guardando le cartelle cliniche e i resoconti dei medici che l'hanno in cura, potrebbero dirgli no, così, ora, non si può.
Perché il 22 febbraio a Montmelò, curve 3 e 4, Fernando non ha commesso alcun errore e non c'era vento e non ha preso scosse e non ha sbattuto così violentemente da svenire e però ha perso conoscenza e appena rinvenuto non ricordava niente. E perché è finito dritto in ospedale per tre giorni quando invece, in casi simili, i piloti escono la sera. E poi a casa, a riposo, niente prove F1. E ora niente Gp. «Sarà difficile non essere in Australia ma capisco le raccomandazioni dei medici. Un secondo impatto in meno di 21 giorni NO», ha scritto lui su twitter.
Il team McLaren che a caldo, appena avvenuto l'incidente, aveva lasciato intendere si fosse trattato di un errore («è uscito largo, con le gomme sull'erba») per poi aggiungere «colpa del vento» (erba e vento versioni smentite dai testimoni) ha ieri spiegato che i medici di Alonso, loro e solo loro, hanno consigliato al campione di soprassedere. Per ben sei volte il team inglese fa riferimento ai sanitari che hanno in cura Alonso, quasi a voler sottolineare una presa di distanze da qualsiasi altra spiegazione dell'accaduto. In primis quella della scossa causata dal motore ibrido.
alonso giallo 1
alonso bahrain x
Si legge: «Dopo una serie di test ed esami approfonditi - alcuni dei quali effettuati lunedì sera - i medici (e uno!) di Alonso hanno informato il pilota sull'assenza di qualsiasi sintomo e di qualsiasi problema medico. Non risulta nessuna lesione e pertanto lo ritengono completamente sano dal punto di vista neurologico e cardiaco». Ancora: «I medici (e due!) hanno raccomandato a Fernando, dopo la commozione cerebrale subita, di limitare il più possibile ogni fattore di rischio ambientale che potrebbe provocare un'altra commozione cerebrale così ravvicinata rispetto alla prima».
Commozione cerebrale? Ma il boss McLaren Ron Dennis pochi giorni fa aveva invece escluso danni fisici, parlando di degenza ospedaliera per controlli legati alla «perdita di memoria». Un'incongruenza, l'ennesima, che sommata a vento e altre spiegazioni spinge a pensare al tentativo di coprire un eventuale malore. Che magari è piccola cosa, ma a 300 all'ora diventa tutto grande.
Ancora il comunicato: «Nel dettaglio i suoi dottori (e tre!) hanno consigliato di non partecipare all'imminente Gp... Fernando ha compreso e accettato il consiglio... I medici (e quattro!) riconoscono che» il pilota «si sente bene, in forma e pronto per correre e non si sono opposti al fatto che abbia già ripreso l'attività fisica per ritornare in Malesia il 29.
Senza dubbio i suoi dottori (e cinque !) appoggiano questo desiderio... Tutti, alla McLaren-Honda, sostengono la decisione presa da Alonso in base ai consigli dei medici». E sei volte! Troppe per non pensare male. Soprattutto per non domandarsi se la carriera di Fernando sia a rischio.
2. UNA STORIA STRANA, L’OMERTÀ NON PAGA
S.Z. per “la Repubblica”
Giancarlo Minardi, 67 anni, lo scopritore di Alonso. Fu lui a portarlo in F1 nel 2001 e a farlo esordire proprio in Australia.
Minardi, sorpreso da questo forfait di Alonso a Melbourne?
«No, è l’unica cosa normale in tutta questa vicenda. E’ come un pugile che è andato al tappeto, che ha subito un pesante ko. Ci vuole tempo per riassorbirlo, anche se tutti gli esami hanno dato esito negativo. “Motorsport is dangerous”, la F1 è pericolosa, non dimentichiamolo. Una seconda botta in testa ravvicinata potrebbe avere conseguenze devastanti».
Perché dice l’unica cosa normale?
«C’è il kappao, ma manca la verità sui motivi per cui è avvenuto. L’omertà in questi casi non serve, non aiuta. La Fia, a parte il dramma di Bianchi, in questi anni ha fatto passi da gigante in materia di sicurezza, è proprietaria della scatola nera, ha tutti gli strumenti per appurare la verità. E sarebbe auspicabile che fosse nota prima della gara in Australia».
Molti parlano di choc elettrico.
«Non ho prove per avvalorare questa tesi. Non mi sento di esprimere giudizi. Non sono dentro alla vita dei team, non ho mai lavorato con le power unit, mi dicono che esistono 3 o 4 tipi di salvavita. Ma proprio per questo invito a tirare fuori la verità. So che c’è un’inchiesta Fia, magari a team e piloti hanno già detto qualcosa, ma per il bene della F1 stavolta non ci possono essere informazioni secretate ».
La McLaren accusa il vento.
«Dalle mie parti, in Romagna, si dice: le chiacchiere le porta via il vento. Ma non ho mai visto il vento che porta via una macchina. A quella velocità poi…»
Lei conosce bene Alonso: sarà un leone in gabbia.
«Ma deve stare buono. Ascolti i medici e tornerà più forte di prima ». ( s. z.)