1. ANTONIO CONTE HA DETTO NO A TAVECCHIO. NON SARÀ L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE 2. L'OSTACOLO È ECONOMICO, ANCHE SE UFFICIALMENTE SI PARLERÀ DI ALTRE MOTIVAZIONI. ACCONTENTATO SUL PROGETTO TECNICO, AGGIUSTANDO LA PARRUCCA CONTE HA RIBADITO CHE VUOLE LA STESSA CIFRA CHE PERCEPIVA ALLA JUVE, 3 MILIONI DI EURO, NON UN CENT DI MENO 3. TESSITORE DELLA TRATTATIVA INDOVINATE CHI? NATURALMENTE LUI. CLAUDIO LOTITO. CHE HA TEMPESTATO DI TELEFONATE PERSONE VICINE A CONTE PER CONVINCERLO AD ACCETTARE 4. IL SÌ DI CONTE SAREBBE STATO LA PRIMA FOGLIA DI FICO PER LA NUOVA GOVERNANCE DELLA TRIMURTI FGCI LOTITO-TAVECCHIO-GALLIANI, CHE NASCE QUANTO MAI TRABALLANTE 4. E ORA? LOTITO NON VUOLE L’EX LAZIALE MANCINI. PUNTERÀ SU ZACCHERONI O GUIDOLIN. L'IDEALE DI TAVECCHIO SAREBBE PORTARE IN PANCHINA TARDELLI E CABRINI INSIEME. COME DIRE: LA NAZIONALE FA ACQUA? BENE. E' ARRIVATO IL MOMENTO DI AFFONDARLA

1 - DAGONEWS 

antonio conteantonio conte

Antonio Conte ha detto no a Tavecchio. Non sarà l'allenatore della Nazionale. Tavecchio ha telefonato poche ore fa e Conte, che era la sua prima scelta. L'ostacolo è economico, anche se ufficialmente si parlerà di altre motivazioni. Accontentato sul progetto tecnico, Conte ha ribadito che vuole la stessa cifra che percepiva alla Juventus, 3 milioni di euro, non un euro di meno. 

 

lotito tavecchio lotito tavecchio

Tessitore della trattativa indovinate chi? Naturalmente lui. Claudio Lotito. Che ha tempestato di telefonate persone vicine a Conte per convincerlo ad accettare. Il sì di Conte sarebbe stato la prima foglia di fico grandiosa per la nuova governance della federazione, che nasce quanto mai traballante. Il punto, ora, per Tavecchio e il suo ventriloquo (Lotito) sarà gestire il "no" di Conte in termini di comunicazione. Semplice.

 

Diranno qualcosa del tipo: Eravamo disposti a dare carta bianca sul progetto tecnico a Conte, consentirgli di avere mano libera anche sulla formazione delle nazionali giovanili, nei rapporti con i club. E' stato lui a sottrarsi. La sua richiesta economica era inaccettabili per le casse federali.

 

tavecchiotavecchio

E ora? Lotito non vuole Mancini. Punterà su Zaccheroni o Guidolin. I candidati di Tavecchio fanno tremare il Palazzo. L'ideale di Tavecchio sarebbe portare in panchina Tardelli e Cabrini insieme. Come dire: la Nazionale fa acqua? Ok. E' arrivato il momento di affondarla

 

2 - TAVECCHIO,"HO SENTITO CONTE E ALTRI, ASPETTO RISPOSTE"

(ANSA) - ''Mi sono alzato alle 7 e mi sono messo subito a lavorare. Ho sentito Conte e altri tre o quattro. Risposte? No, altrimenti ve l'avrei detto''. Cosi' il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, uscendo dalla sede della Figc, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano della scelta del nuovo ct della nazionale.

Adriano gallianiAdriano galliani

 

3 - TAVECCHIO LEGA UN PALLONE ROTTO. I CLUB AL VOTO COMPATTI. PIOGGIA DI SOLDI IN ARRIVO

Marco Castoro per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

Alla fine hanno vinto i soldi. O meglio le allettanti promesse di Claudio Lotito, il presidente della Lazio vero kingmaker dell’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza federale. Un rappresentante delle Leghe che conquista la Federcalcio. Con i club ora più che mai legittimati ad andare all’assalto del tesoretto. Dai diritti tv ai contributi federali. Una pioggia di soldi in più promessa da Lotito (e dai pattisti del Pro-Tavecchio) alle società, dalla B ai dilettanti.

zaccheroni01zaccheroni01

 

Tre votazioni

Ci sono volute tre votazioni per eleggere Tavecchio presidente della Figc. Dopo le prime due fumate nere è arrivata quella bianca con il 63,33% dei voti, quando ne bastava uno in più del 50%. La vittoria di Tavecchio è la vittoria di Lotito, di De Laurentiis, di Galliani (anche se Barbara Berlusconi voleva un giovane presidente), delle leghe e quindi dei club.

GUIDOLINGUIDOLIN

 

È la sconfitta dei poteri forti. Della Juve di Agnelli, della Roma di Pallotta, della Fiorentina dei Della Valle, del Torino di Cairo. E soprattutto di Sky che in più di un’occasione è entrata in partita a gamba tesa con dei servizi nettamente di parte. Secca sconfitta anche per la federcalcio e i suoi organi competenti. In pratica la federazione si consegna alle leghe e quindi alle società.

Roberto ManciniRoberto Mancini

 

Devono ingoiare il rospo l’associazione calciatori, quella degli arbitri e degli allenatori. Tutte e tre avevano appoggiato Albertini. Un altro grande sconfitto.  Messo in campo a tutti i costi da Andrea Agnelli per arginare Tavecchio. E dopo l’infelice battuta del presidente della Lega nazionale dilettanti sulle banane e gli estracomunitari, Albertini ci aveva pure creduto di farcela.

TardelliTardelli

 

I soldi tengono uniti

Galliani ha detto che mai come in questa occasione tutte le leghe sono state unite. Verrebbe da rispondere: ovvio ci sono i soldi di mezzo. Nella stagione 2014-15 la Serie A incassa un miliardo. Il 10% se ne va nelle casse dei club della serie B e della Lega Pro (il 6%), nonché in quelle di una fondazione che si occupa dello sviluppo dei vivai calcistici (il 4%). Il tutto nel segno della mutualità prevista dalla Legge Melandri.

Antonio CabriniAntonio Cabrini

 

Centinaia di milioni a stagione, una vera sopravvivenza per i campionati minori. Oltre alla mutualità ci sono i contributi federali che vengono erogati alle leghe. Ora con Tavecchio (e Lotito) ci saranno più soldi per i club di tutte le categorie. Tra l’altro nel prossimo triennio i soldi per i diritti tv sono aumentati di un 20%. E quindi oltre alla maggiore mutualità Lotito ha promesso più contributi federali alle leghe (e quindi ai club). Addirittura per la Serie B il presidente della Lazio ha messo sul tavolo il 7,5% della torta (adesso è il 6%). Più soldi anche per la Lega Pro che ai 24 milioni della mutualità e ai 10 dei contributi federali se ne aggiungerebbero altri 6. Per arrivare a 40. Tra gli obiettivi c’è anche la diminuzione delle squadre. In modo da avere più quattrini da ripartire tra meno club.   

barbara berlusconi, vestita con la maglietta rossonera 2barbara berlusconi, vestita con la maglietta rossonera 2

 

Il programma

Anche dando un’occhiata al programma elettorale di Tavecchio si nota subito come sia improntato a favorire i club. Non a caso tra gli obiettivi principali ci sono le regole da cambiare. Due esempi? La responsabilità oggettiva che penalizza le società con sanzioni pesanti e la chiusura delle curve. Inoltre si parla di professionisti del marketing e della comunicazione.

 

diego della vallediego della valle

Un passaggio del programma è eloquente. Sembra dettato da Lotito. “Le seconde proprietà possono offrire nuove risorse in termine di formazione dei giovani e spesso possono salvaguardare anche importanti realtà calcistiche territoriali altrimenti destinate a scomparire”.

 

agnelli foto mezzelani gmt agnelli foto mezzelani gmt

Che coincidenza! Lotito è il patron della Lazio e della Salernitana. Qualche anno fa a Franco Sensi fu fatta la guerra perché oltre alla Roma, aveva interessi per il Palermo e per il Foggia. Ma i tempi cambiano. Soprattutto se ci sono i soldi di mezzo. Viene da chiedersi come un 71enne riesca a essere così moderno.

E se ci fossero davvero cambiali da pagare?  

urbano cairourbano cairo

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…