ANVEDI CHE GOGGIA! LA SCIATRICE AZZURRA TORNA DOPO QUASI UN ANNO E NELLA DISCESA DI BEAVER CREEK IN COLORADO È SECONDA DIETRO HUETTER PER 16 CENTESIMI – “QUEST’ESTATE SONO ARRIVATA A TANTO COSÌ DAL MOLLARE TUTTO. ALLA VIGLIA AVREI FIRMATO PER IL PODIO MA ADESSO LO SCARTO MINIMO INCASSATO MI STA UN PO’ SULLO STOMACO. HO SCIATO ALL'80 PER CENTO DEL MIO POTENZIALE” - OGGI IL SUPER GIGANTE, LA PROMESSA DELLA SCIATRICE BERGAMASCA: “QUEI 16 CENTESIMI SARANNO IL MIO FUOCO”
Flavio Vanetti per corriere.it - Estratti
Mancano 16 centesimi di secondo alla perfezione, ma non alla grandezza di un ritorno alle gare 318 giorni dopo quello che lei considera il peggior infortunio della carriera. Un incubo che, sofferenze fisiche a parte, l’ha tenuta lontana per mesi dallo sci. Sofia Goggia ha chiuso al secondo posto la discesa di Beaver Creek, la prima della stagione, quella che aveva la quarantenne Lindsey Vonn come apripista con vista a sua volta sul rientro (cinque anni dopo il ritiro) e che consegnava le ragazze alla Birds of Prey, tracciato «addolcito» ma pur sempre, per tradizione, luogo di battaglie tra gli uomini.
L’ha sconfitta l’austriaca Cornelia Huetter, colei che nella parte finale della scorsa annata ha approfittato della «vacatio» della bergamasca e si è presa il trofeo di specialità. Però la campionessa azzurra ha lasciato alle spalle, superandola per 18/100, Lara Gut-Behrami, detentrice della Coppa del Mondo assoluta (oltre che di quelle del superG e del gigante) e decisa a essere lei l’aquila predatrice.
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Sofia temeva la parte alta della pista: lì nelle prove non si era piaciuta. E lì, anzi subito, dopo una decina di secondi, ha regalato un brivido con un’«internata» in una curva verso destra. È stata un’indecisione che, pur rimediata al meglio, avrebbe potuto macchiare la gara. Ma a ben vedere Goggia s’è giocata il primo posto con una sbavatura — traiettoria un po’ larga e sterzata necessaria, ancorché minima — nel tratto che conduceva al salto conclusivo: peccato, i 21 centesimi persi sul muro erano un prezzo più che equo in vista dell’ultimo settore, dove Sofia era nelle condizioni di liberare i suoi cavalli.
La soddisfazione è così parecchia e pure corposa, ma nelle pieghe della gioia si annida quel pizzico di rammarico che può solo essere un combustibile per il futuro. Ecco l’analisi di Sofi-Braveheart: «Ho disputato una buona gara, ma non eccelsa. In alto sono riuscita a sciare più che discretamente, rimanendo ben composta ma scegliendo una condotta accorta alla luce di quanto avevo faticato nelle prove. Invece non sono stata impeccabile sotto, dove avevo sempre fatto la differenza».
«Ho sciato all'80 per cento»
La sintesi porta alla sensazione di aver sciato «solo all’80 per cento del potenziale. Avrei potuto spingere di più, per quanto il tracciato fosse molto stretto». Tuttavia, pur ricordando che «si parte per vincere» e che questo «era il mio approccio, a prescindere che fosse la gara del rientro», il bilancio è più che positivo.
C’è la gioia di aver riaperto un cancelletto di partenza («Il momento più emozionante è stato questo»), c’è la consapevolezza dell’impresa dopo la grande paura («Quest’estate sono arrivata a tanto così dal mollare tutto»), c’è un grande e significativo secondo posto da salutare, podio numero 55 della carriera: «Sono sincera: alla viglia avrei firmato per un piazzamento così. Ma adesso lo scarto minimo incassato mi sta un po’ sullo stomaco».
Poco male: oggi il superG parte proprio dal punto in cui inizia la «zona-Goggia». La promessa di Sofia è solo da leggere: «Quei 16 centesimi saranno il mio fuoco».
SOFIA GOGGIAsofia goggia mostra la cicatrice sulla gamba medicata da andrea panzerisofia goggia foto bisi gmt50sofia goggia foto bisi gmt48sofia goggia foto bisi gmt49sofia goggia foto bisi gmt47sofia goggia foto bisi gmt45sofia goggia foto bisi gmt46SOFIA GOGGIA