
ART ATTACK! ESCE IN BLU-RAY “STYLE WARS” IL PRIMO DOCUMENTARIO SUL GRAFFITISMO DEGLI ANNI ’80, QUANDO I RAGAZZINI DEL BRONX RECLAMAVANO GLI SPAZI, USAVANO I VAGONI COME TELE E NEW YORK ERA UN MOTORE CULTURALE (VIDEO)
TRAILER “STYLE WARS”
Quando Henry Chalfant si trasferì a New York City, nel 1973, pensò bene di scattare fotografie a quegli strani disegni che ricoprivano i vagoni della metro, mentre i passeggeri si preoccupavano piuttosto di beccare gli autori di quello che consideravano uno scempio. Il suo più grosso contributo antropologico lo diede nel 1983 con il documentario “Style Wars”, che oggi esce in versione Blu-Ray.
E’ un viaggio nei sotterranei all’apice del graffitismo, quando gli adolescenti reclamavano gli spazi con grandi firme o pseudonimi, lottando con genitori e amministrazioni. Chalfant dovette guadagnarsi la fiducia dei giovani “vandali” e convincerli che di lavoro non faceva il poliziotto. Per anni immortalò le opere in corsa, o mentre i passeggeri scendevano e salivano dai treni.
Finché non fu convocato al “Writers' Bench”, 149th Street-Grand Concourse, nel Bronx, il punto d’incontro di quel nuovo movimento artistico. E’ qui che si facevano piani e si consumavano le dispute. E’ qui che si guardavano passare le ultime opere e si criticavano.
E qui Chalfant entrò in contatto con gli artisti più acclamati. Da quel momento in poi, lo chiamavano di notte per indicargli dove avrebbe trovato la nuova opera, su quale linea, su quale piattaforma. Lo invitarono a vedere le crew di “breakdancing”, uno stile sconosciuto e strabiliante, e finì fra performance di gang rivali, con gruppi snodati e armati di pistole e machete.
style wars graffiti documentary video
All’uscita di “Style Wars”, i più conservatori ritennero che i graffiti e la comunità che avevano creato fossero indice di una società fuori controllo. Quei ragazzi andavano fermati a tutti i costi, c’era il rischio che la violenza degenerasse. I detrattori non capivano che era una forma d’arte e di comunicazione, un modo per esprimere altri punti di vista. E, soprattutto, si trattava di una passione che richiedeva molta dedizione.
style wars documenta il graffitismo
New York è meno pericolosa oggi, ma in quegli anni era un motore culturale. E’ una delle storie positive della vita: ragazzini di città che, in circostanze difficili, tirano fuori la creatività e non si vergognano di mostrarla a tutti.