spalletti bastonio scalvini

AVEVAMO BARESI, MALDINI, NESTA, CANNAVARO, CHIELLINI: ORA LA NAZIONALE E' SENZA DIFESA – CONTRO L’INGHILTERRA SONO EMERSI I LIMITI DEL REPARTO ARRETRATO DELL’ITALIA CON IL DISASTRO DI SCALVINI E BASTONI – IL PROBLEMA E’ CHE NON ABBIAMO PIU' GRANDI DIFENSORI - L’IPOTESI DI GIOCARE A TRE MA NON C’E’ TEMPO PER GLI ESPERIMENTI: IL KO CON GLI INGLESI CI RIMANDA AL DOPPIO, DECISIVO, APPUNTAMENTO DI NOVEMBRE: IL 17, A ROMA, CON LA MACEDONIA, TRE GIORNI PIÙ TARDI A LEVERKUSEN CON L'UCRAINA…

Alessandro Angeloni per il Messaggero - Estratti

scalvini

Bastoni, Biraghi, Casale, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Mancini, Romagnoli, Scalvini, Spinazzola, questi i difensori chiamati da Spalletti per la sua prima da ct, quando l'Italia doveva affrontare Macedonia del Nord e Ucraina, il 9 e il 12 settembre scorso; questi invece i difensori per l'ultima tornata di gare, Malta e Inghilterra, ovvero Acerbi, Bastoni, Biraghi, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Gatti, Mancini, Scalvini e Udogie. Non compaiono Casale, Romagnoli e Spinazzola e al loro posto Gatti, Acerbi e Udogie.

 

 Il problema difensivo è strutturale, specie dopo l'addio di Chiellini e per certi versi di Bonucci, i due centrali campioni d'Europa con Roberto Mancini. La sperimentazione continua, è ricominciata, l'allarme è sempre lo stesso. Ora in particolar modo, visto che la squadra per mentalità è molto sbilanciata, alla ricerca di un calcio offensivo.

bastoni

 

Luciano Spalletti, dopo la sconfitta di Wembley, ha parlato di atteggiamento, di errori dei singoli, quasi impreparati sulle ripartenze avversarie (due gol inglesi sono arrivati in contropiede). Come a dire: se vogliamo giocare alti, pressare nell'altra metà campo, bisogna essere più attenti. Tutti. Quindi, questione di reparti e non solo di un reparto. Poi ci sta che anche gente esperta come Acerbi possa commettere errori grossolani, lo stesso vale per un giovane di belle speranze come Scalvini e poi di Bastoni.

 

Dietro ai convocati, c'è poco al momento: la coppia dei centrali Under 21 è Diego Coppola(Verona) Lorenzo Pirola (Salernitana). I Nesta e i Cannavaro non ci sono al momento. Si può dire che gente come Casale e Romagnoli, soprattutto quelli ammirati nella scorsa stagione, possano dare spunti diversi, ma è tutta teoria. Problema strutturale, dicevamo.

 

C'è un dato: i convocati per le partite con Malta e Inghilterra, nei rispettivi club, giocano a tre (o cinque), mentre Spalletti propone i quattro (anche se conosce bene il modulo che ora va di moda, lo ha adottato a Udine e nella Roma).

 

giorgio scalvini

(…)

 

"INDIETRO NON SI TORNA" SPALLETTI FEDELE AL PROGETTO MA L'ITALIA È INCOMPIUTA

Antonio Barillà e Guglielmo Buccheri per “La Stampa” -Estratti

 

(…) «La sconfitta con l'Inghilterra – dice il ct azzurro – non è raccontata dal risultato, fin troppo penalizzante. La sconfitta di Wembley nasce da altro: dobbiamo fare meglio alcune cose, come non finire gambe all'aria se arriva un lancio oltre la linea di centrocampo o se gli avversari ripartono…». Tutto vero e molto logico, ma, inevitabile, nasce un interrogativo profondo: siamo in grado con i nostri interpreti di guardare in faccia chi ci sta davanti usando le stesse modalità di ingaggio?

 

alessandro bastoni

Dal punto di vista fisico paghiamo, e non poco: le carte Udogie e Scamacca si sono rivelate azzeccate, ma con il conto alla rovescia innescato se è vero che a metà dell'opera le loro pile si stavamo esaurendo. Fisiche sono le nazionali che siamo chiamati ad affrontare e veloci là dove si può perdere la bussola: per mettere in scena uno spettacolo europeo, l'Italia deve saper difendere con un equilibrio e una saggezza che, forse, oggi non ci appartengono.

 

Scalvini e Bastoni, ma anche Acerbi, si sono persi nel tempio di Wembley perché lasciati soli in ossequio alle regole d'attacco. «Indietro non si torna…», così il nostro commissario tecnico quando il ko con l'Inghilterra ci rimanda al doppio, decisivo, appuntamento di novembre: il 17, a Roma, con la Macedonia, tre giorni più tardi a Leverkusen con l'Ucraina.

 

giorgio scalvini

«Nessuna ansia, non può averla chi fa questo mestiere», sottolinea il ct. L'ansia, in realtà, non può che esserci perché per evitare di giocarci il prossimo Europeo, a marzo, negli spareggi frutto del cammino in Nations League, dobbiamo battere i macedoni e non perdere con gli ucraini. Non tornare indietro in quello che è stato già ribattezzato il progetto Spalletti è cosa giusta: farlo avrebbe il significato di un'occasione sprecata.

 

spalletti nazionale

Ma pur non tornando indietro, non è pensabile ad un'Italia fuori da Euro 2024 da campione in carica e dopo aver fallito il viaggio mondiale in Qatar. E, allora? Mettiamoci in testa che ragazzi come Chiellini, Bonucci o Barzagli non ci sono, almeno non ora: il ct del dopo Mancini ha un orizzonte di lavoro con fari puntati sul Mondiale del 2026 e, senza buttare il pallone in tribuna, là dietro occorre disegnare una linea Maginot meno esposta al coraggio altrui. C'è un'Europa che ha già il biglietto in tasca per la Germania, sede dell'evento continentale del prossimo giugno, e ce ne è un'altra che si ritrova al terzo posto nel proprio girone di qualificazione: alla prima sono iscritte tutte le corazzate, dalla stessa Inghilterra alla Francia, passando per il Portogallo, la Spagna, il Belgio, alla seconda apparteniamo, per ora, noi.

giorgio scalvini

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…