mourinho friedkin

AVVISATE DAN FRIEDKIN: SE MKHITARYAN VA ALL’INTER E LA ROMA NON SI RINFORZA ADEGUATAMENTE MOURINHO E’ PRONTO A FARE FUOCO E FIAMME – ZAZZARONI INVITA LA PROPRIETA’ AD ALZARE L’ASTICELLA: “L’EVOLUZIONE NATURALE DEL RAPPORTO CON MOU COMPORTA UNA CRESCITA DELLA SQUADRA E DELLE AMBIZIONI, NON AUTORIZZA SINGOLARI ECONOMIE DI (CALCIO)MERCATO, INCERTEZZE, RITARDI. COME QUELLO CHE POTREBBE PORTARE ALLA RINUNCIA DI MKHITARYAN, SEMPRE PIÙ VICINO ALL’INTER…”

Ivan Zazzaroni  per il Corriere dello Sport

 

MOURINHO IMPERATORE

Questa coppa si chiama José. Non Conference League, ma José. José l’allenatore che costringe i suoi a dare tutto, anche l’oltre. José, o Mou, che ti fa sentire squadra, giocare da squadra, soffrire da squadra. Vincere da squadra. José che conosce la tensione, ma non la paura; José al quale non puoi dire di no e che prepara il prima, il durante, il dopo. José delle cinque finali vinte su cinque che subito dopo aver toccato la coppa ha acceso il cellulare e trovato i complimenti di Ancelotti e di tanti suoi ex.

 

José di nuovo nella storia con Smalling, ma anche con Rui Patricio, Zaniolo e Pellegrini, Ibanez e Cristante, Zalewski e Abraham, che ha corso per novanta minuti praticamente senza toccare palla. Ma per gli altri, per l’obiettivo. 

 

  La tensione della finale - per molti la prima della vita - ha indurito le gambe insieme alle idee, “fucilato” molti piedi, tolto precisione, messo fretta. Ha fatto sbagliare anche chi aveva scelto la soluzione più facile, orizzontale, la meno rischiosa. La tensione e la paura di creare un vuoto hanno reso orribile il primo tempo, nel quale solo Smalling e in parte Cristante sono sembrati sempre presenti a sé stessi. Anche al Feyenoord, che ha palleggiato di più, sono mancate la lucidità e la qualità e non è casuale che, oltre al gol di Zaniolo, si sia visto poco calcio di livello europeo.

DAN FRIEDKIN MOURINHO

 

E poi c’è un altro genere di tensione o di paura, quello che nei primi dieci minuti della ripresa hanno provato i romanisti storditi dalle accensioni degli olandesi: due pali, un paio di parate di Rui Patricio e insomma un campionario di occasioni sprecate.

E la fatica e la stanchezza e i muscoli improvvisamente sfibrati e la sfida che si è ridotta a imprecisioni diffuse, e infine di nuovo Abraham a terra sfinito, come la volta in cui Mourinho lo costrinse a soffrire senza la possibilità della resa. 

 

 

mourinho in lacrime

Questa Conference, questa coppa, questo titulo atteso per più di cinquemila giorni, impone ora ai Friedkin di investire in qualità per sviluppare secondo logica il discorso iniziatosi il 4 maggio 2021 con una scelta forte, anzi fortissima e spiazzante. José Mourinho è - lo ripeto dopo mesi - il valore tecnico più alto nella storia della Roma, un allenatore che era e resta abituato a misurarsi soltanto con i grandi traguardi. Nella sua prima stagione ha fatto cose che nessun altro avrebbe saputo realizzare partendo dalla rinuncia alla sua coraggiosa intransigenza. Vorrei dire che si è accontentato, ma rischierei di risultare offensivo.

 

MOURINHO

Mi ritrovo perfettamente nelle parole di Mario Sconcerti quando scrive che “finiamo per pensare che la Champions sia un riferimento naturale, ma non è così. Il calcio è fatto a strati, è giusto averne coscienza. Roma ha fatto di più, si è entusiasmata alla coppa prendendola non come la destinazione del viaggio, ma come un inizio. E anche io credo lo sia. C’è qualcosa nel suo progetto che si sta svelando lentamente. Nessuno sa cosa stia diventando, ma si avverte il talento di una guida forte, dal campo alla proprietà. La Conference è stata la chiave che ha aperto il futuro”. 

 

L’evoluzione naturale del rapporto comporta dunque una crescita della squadra e delle ambizioni, non autorizza singolari economie di (calcio)mercato, incertezze, ritardi. Come quello che potrebbe portare alla rinuncia di Mkhitaryan, sempre più vicino all’Inter. 

Mourinho vuole e deve restare. Con l’entusiasmo di chi sa di poter lavorare per qualcosa di serio. Di più alto. Qualcosa da Mourinho. Che non può essere per sempre José.

mourinho

jose mourinho foto mezzelani gmt063jose mourinho foto mezzelani gmt058mourinhomourinhoroma accolta a tirana striscione per mourinho

Che festa sia. Per la prima coppa José della storia.

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…